Al primo anno di scuola media non comprai la squadra e il compasso, per le esercitazioni di disegno. Mia madre mi diede i suoi, custoditi nel cassetto dei tanti ricordi scolastici: la squadra in un sacchettino di tela marrone, il compasso in un astuccio di cartone nero. Usati per anni, erano come nuovi. Me ne mostrò l’uso ed io imparai a tracciare angoli retti e circonferenze. Più tardi, passai a geometrie più ardite, che si staccavano dal foglio verso punti lontani. Conservo, insostituiti, quella squadra e quel compasso. Ancora non ne trovo di più belli.

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