di Giuseppe Franzè

Sino al 1400 era ancora il Largo di Cirria, uno spiazzo ai piedi del Cozzo di Cirria, la collinetta dietro il vecchio edifico del Corpo della Guardie Municipali. Situato ai piedi delle antiche Mura, tra le due Torri del Castelluccio e della Cittadella, era collegato con la porta principale della Cittadella per mezzo di un sentiero molto ondulato, che serpeggiava ai piedi del "Roccione", su cui poi fu costruito il grande Convento delle Clarisse, ed in parallelo con la via delle Furche (Via Roma).

Attorno al 1450, sulle Mura fu aperta una breccia, forse di origine dolosa, ed il Largo della Cirria assunse una funzione importante, perché divenne il punto di scarico del materiale edilizio destinato allo sviluppo dei quartieri interni e gli Ebrei della nostra Giudecca monopolizzarono anche questa attività. Dopo l'arrivo del Poverello di Paola nel 1476, sul Largo fu installata la prima fontana con la sorgente di Migliuri individuata dal Santo  e per alcuni decenni fu l'unico approvvigionamento per gli abitanti del Centro dentro le Mura. Il Largo fu collegato con la strada della SS. Trinità alla chiesetta omonimo, poi S. Francesco, seguendo, nel bosco di cerri, l'attuale carreggiata di corso Garibaldi. La piccola strada che lo collegava alla Porta di Soccorso (Portella) era conosciuta col nome di Cola Croce (Via G. Garopoli). Durante i lavori di costruzione del Ponte Canale, i Mizzoteri, proprietari del terreno, sul Largo  aprirono  la prima bottega di generi alimentari fuori Le Mura.  Nel Settecento, il livello del fosso dei Mizzoteri (Poi Fosso Bianchi), che si estendeva dal Roccione al Cozzo del Vernuccio, fu elevato con numerose colmature di terra, ma l'avvallamento rimase sempre profondo.  Nei primi anni dell'800, i duchi Saluzzo fecero ubicare la celebre vasca di "Ciccio dell'Acquanova", un vezzoso puttino in marmo  col suo… in funzione di zampillo, Ai piedi del Cozzo furono installate tre fontane con i rubinetti in bronzo pesante, alimentate da una vicina cisterna. Dopo il 1815, il Largo fu impreziosito con la costruzione del  Palazzotto Carusi con ingresso dall'attuale via XXIV Maggio. Il lotto più  grande e più sontuoso fu costruito più tardi dai figli di Domenico, Luigi ed Orazio Carusi. Nel 1838-40 fu costruito " Il Minzullo ", la misura pubblica, all'angolo dell'attuale Palazzo Oranges (Via G.Garopoli), poi demolito nel 1906 con le muove leggi su Pesi e Misure.  Nel 1845 fu trasferito dal Casalicchio al Largo dell'Acquanova la sede delle Guardie Municipali, al posto della vecchia Locanda e della cisterna delle fontane. Nel 1848 il Largo fu funestato dall'esposizione delle teste mozzate, per ordine dei Borbonici locali, dei tre fratelli Grisafi, Francesco, Antonio e Giuseppe, di idee liberali. Nel 1853 fu installato il primo Fanale ad olio e nel 1862 aprì i battenti la Caffetteria di Luigi Mistico, frequentata anche dal giovane nobile Alessandro De Rosis, poi rapito, con riscatto, per ordine del  brigante D. Palma Straface. Nel 1891, il piccolo albergo LA STELLA divenne l'ALBERGO del RISORGIMENTO gestito da Domenico Bruno.

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