Il Vangelo di oggi: Mc 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato.
Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Contemplo:
Misericordia e miseria
Guardando la Croce l’uomo fa insieme l’esperienza della misericordia di Dio e della sua miseria. Nella Croce l’uomo ritrova se stesso: nella sua sublime dignità, perché acquistata con il sangue prezioso di Cristo; nella sua esaltante e inquietante libertà, sfidata ormai con la massima serietà, quella che proviene dall’amore del Crocifisso; nella sua fragilità, anzi, nella sua peccaminosità. L’uomo è l’uomo peccatore. Il peccato è l’eredità di ogni uomo. Il peccato deforma il volto dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. Ma l’immagine divina è scolpita indelebilmente nell’uomo. Se egli perde od offusca il suo primitivo splendore con il peccato, è pur sempre chiamato dall’amore fedele di Dio a ritrovare la bellezza delle origini: è l’appello alla conversione, è il dono della riconciliazione.
Commento al Vangelo del giorno:
Vogliamo attirare la nostra attenzione sul fatto che Gesù alla folla smarrita come pecore senza pastore offre anzitutto il suo insegnamento. Egli vuole farsi conoscere nella sua vera identità; intende mostrare la novità della sua dottrina, il suo ruolo di maestro e di guida. Anche a noi Gesù offre il suo insegnamento. Vuole dirci chi egli veramente è; desidera entrare in comunione con noi, orientare il nostro cammino. Alle volte riteniamo di conoscere Gesù abbastanza; dimentichiamo facilmente che la sua conoscenza è esperienza vitale, la quale non ha limiti; Gesù è il Figlio di Dio che ci introduce sempre più intensamente e più profondamente nella verità, nel mistero di Dio; ce lo fa gustare, contemplare e vivere. Gesù è “ la via, la verità, la vita ” ( G v 14,6 ) .
Egli è colui che veramente dà autentico senso alla vita. Abbiamo urgente bisogno di andare da lui per trovare in lui la guida sicura. Viviamo in una società nella quale anche noi cristiani corriamo il rischio di essere come pecore sbandate senza pastore, disorientati intellettualmente e moralmente. Falsi maestri, falsi idoli, frivoli messaggi, ingannevoli stili di vita ci vengono proposti e anche imposti. E ciò avviene senza che ce ne rendiamo conto. Un pericoloso relativismo intellettuale e morale si insinua in modo subdolo anche in mezzo a noi cristiani. Ci vengono a mancare riflessione, saggezza. Dobbiamo sentire costantemente la necessità e la gioia di affidarci all’unico vero pastore e maestro: Gesù, che ci dà sicurezza e ci guida sul retto sentiero della vita.