di Simona Silipo

<<Quando Luigi aveva sette anni, sua madre lo vestiva da femmina. Al buio, nella casa senza finestre, lo faceva salire su una sedia e gli infilava le mutandine rosa, poi la gonnella a fiori, la camicetta con le maniche corte e le scarpe bianche della sorella che era morta il mese prima >>.

Cosenza 2016, sono alla Mondadori per l'uscita del primo romanzo di Gianni Amelio, "Politeama" , e quanto scritto sopra non è nulla in confronto al racconto riportato nel libro, libro che, peraltro, non sono riuscita a finire. Mea culpa. Amelio non ne sarebbe contento avendomi conosciuta un pò, in quel frangente di poche ore passate a chiacchierare dopo i saluti di rito in libreria. "Usciamo a fumare una sigaretta " ? Sfacciatamente, io. Mentre lui stanco, reticente e inizialmente anche infastidito di tanta esuberanza non risponde nemmeno e si dirige verso l'uscita. E così, nonostante tutto, eccoci fuori, finalmente soli, a scambiare due chiacchiere e a dare fuoco alla paglia agognata da assoluti viziosi,  inerpicandoci in discorsi che vanno ben al di là del previsto, anzi, aldilà. Punto. Del resto tutta la vita di "Luigi", il protagonista di Politeama,  diventa quella vita mancata della sorella passata ad una dimensione ultraterrena.  "Cosa ne pensi della vita dopo la morte" mi chiede ad un certo punto. Gli rispondo con un'altra domanda : " Tu che ne pensi della VITA PRIMA DELLA VITA" ?  Lo vedo finalmente divertito, curioso e rilassato...con uno sguardo famelico di risposte che ovviamente non avrei saputo "sfamare" se non a piccoli bocconi. Forse. Stiamo parlando sempre di Gianni Amelio e di una perfetta sconosciuta con esperienza di vita forse un pò fuori la media, si, ma comunque di una "qualsiasi" , una come tante che vive e talvolta sopravvive anche a se stessa. "Ho delle mie teorie a riguardo di cui potrei renderti partecipe se solo avessi la certezza che non riderai". <<Non riderò>> disse e così...gli parlai del mio libro mai finito, fermo al nono capitolo da anni, proprio sulla vita precedente alla vita. Prima di scrivere questo articolo ho cercato un versetto sacro che trattasse l'argomento ma ovviamente, anche dopo accurate ricerche, non ne ho cavato un ragno dal buco. Tutto sulla vita dopo la morte e qualcosa circa la reincarnazione. Niente che parli, a parte qualche cenno di fisica quantistica e di psicologia prenatale per genitori in attesa, di come sia possibile essere ovvero esistere ancor prima del concepimento. Probabilmente anche voi sarete un pò sbigottiti da questa teoria che ha del fantascientifico ma...se riflettete un attimo, non si può non ammettere l'esistenza anche solo di un pensiero, nel momento stesso in cui viene pensato. "A" mi passa per la testa. "A" diventa pensiero ergo "A" esiste. Filosofia o fisica quantistica?  Di che stiamo parlando? Troppi Dylan Dog probabilmente. Abbiamo già affrontato in un articolo precedente il "pensiero positivo " e la sua potenza. Abbiamo detto che nasce e si propaga nell'universo come un messaggio che di rimando avrá una risposta in quanto la sola energia è capace di far cospirare lo spazio verso i nostri bisogni. Bene, la stessa energia potrebbe in qualche modo ( di cui ignoro la meccanica) , far si che, particelle di "anima", si assemblino per creare il futuro patrimonio genetico della persona anche in dissonanza con quello dei propri genitori o in assoluta armonia con loro. Sto dicendo, in sostanza, che siamo parte integrante della vita ancora prima di nascere. Come se fossimo universo stessso anche senza essere tangibili, come le polveri liofilizzate che poi diventano quando carne e quando pesce.   Questo è quanto ho avuto il coraggio di dire a voi e precedentemente a Gianni Amelio circa "la vita prima della vita" con il risultato che Amelio sta ancora aspettando che gli mandi il mio libro...cosa che credo non avverrà presto o probabilmente mai dato che nel mio intangibile ho il cromosoma della pigrizia. "Siamo fatti della stessa materia delle stelle", scriveva l'astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan in Cosmos ben 37 anni fa. Ma ora sappiamo che metà di quella "polvere" proviene da stelle lontane, molto lontane, addirittura fuori dalla nostra galassia. La teoria si deve a un gruppo di astrofisici che sono riusciti a risalire, grazie ai calcoli di un computer, all'origine degli atomi di cui è fatta la Via Lattea. Compreso il nostro Sole, i pianeti e anche noi, gli inquilini di questo granello di materia, adesso ancora di più "cittadini dell'Universo". Le stelle sono dentro di noi: "L'azoto nel nostro Dna, il calcio nei nostri denti, il ferro nel nostro sangue e il carbonio nella nostra torta di mele" diceva Sagan. Così come i peli del nostro gatto che poltrisce sul divano, il divano stesso e la carta, o lo schermo, sul quale state leggendo questa storia. I miliardi di miliardi di atomi che li compongono sono materia intergalattica che ha percorso centinaia di migliaia di anni luce e infine si è riunita, compressa dalla sua stessa gravità. E con questo concludo.
Alla prossima naviganti...spaziali.

 

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