di Salvatore Martino
Le parole pronunciate ieri da Jean Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, a proposito delle prossime elezioni in Italia, più che esprimere un timore, sono sembrate un auspicio, considerati gli effetti negativi che hanno avuto sui mercati e la successiva banale rettifica. A quel livello, non si pronunciano frasi senza calcolarne gli effetti.
Spiace doverlo ammettere ma il clima che c’è in questa Europa, più che esprimere cooperazione e solidarietà tra gli stati, sembra rimarcare atteggiamenti di concorrenza estrema, proprio per mettere in difficoltà i partner più deboli.
Detto ciò, non si può non ammettere che anche i nostri politici, a prescindere dalle appartenenze, stiano lavorando nella stessa direzione: per tutta la giornata di ieri, si sono sbracciati e affannati a convincere Juncker che l’Italia è un Paese affidabile, dimenticando che in questa fase, invece, bisognerebbe rassicurare gli italiani.
In questa campagna elettorale sembra che tutti abbiano scelto, ancora una volta, di sacrificare l’Italia sull’altare degli interessi. In queste settimane si sta parlando di tutto meno che dei veri problemi del Paese. Infine, che dire dell’atteggiamento della deputazione italiana nel Parlamento di Strasburgo? Quali sono gli interessi che essi tutelano in quella sede, quali i risultai che stanno facendo registrare a vantaggio della comunità nazionale?
La democrazia è un valore sacro, va difeso e non vilipeso!