di Gennaro De Cicco

Il lavoro editoriale realizzato da Giulio Gencarelli è frutto di  una appassionata ricerca, finalizzata alla consultazione di atti comunali, documenti e scritti familiari, relativi al sandemetrese Francesco Gencarelli (1877-1946), Consigliere comunale e vicepresidente del Consiglio provinciale di Cosenza.

La raccolta degli atti  - afferma l’autore - è avvenuta  attraverso la catalogazione dei documenti delle sedute dei Consigli comunali e dei verbali del podestà, esistenti nell’archivio del Comune di San Demetrio Corone, messi a disposizione da parte dell’Amministrazione comunale”. Da qui la gratitudine espressa nel libro al Sindaco dott. Ernesto Madeo e ai suoi collaboratori, per l’assistenza che è stata fornita. “Una accurata e documentata monografia - si legge nell’ Introduzione del testo del prof. Vittorio Cappelli - che l’autore ha saputo individuare, raccogliere e commentare attraverso la produzione giornalistica e politica disseminata dall’imprenditore agricolo e scrittore  Francesco Gencarelli”, ostinato e coerente antifascista, convinto aderente al Partito d’Azione”. “Una sorta di profeta disarmato”, secondo l’autorevole e appassionalo studioso della Calabria albanese, prof. Domenico Cassiano, che anni fa gli dedicava un saggio (ICSAIC, 2016) e lo definiva “un Macchiavelli in periferia, costretto a misurarsi con le durezze della storia del primo Novecento, tra la Grande Guerra e l’imporsi del fascismo, oltre che con l’ignavia, le resistenze, le ostinate grettezze del nobilitato agrario, chiuso nei suoi privilegi e refrattario a ogni innovazione”.  Per l’autore dell’interessante monografia (cittàcalabriaedizioni, 2024)  Francesco Gencarelli “non solo ha gestito l’azienda agricola famigliare, ma - forte della sua esperienza - ha analizzato con una visione moderna le prospettive dello sviluppo dell’agricoltura in Calabria ed ha saputo anticipare i tempi degli argomenti della riforma del settore”. I suoi primi interventi, sia in seno agli organismi istituzionali che nel contesto della stampa locale e nazionale, hanno affrontato le problematiche dello sviluppo del Mezzogiorno e della Calabria.  Fra gli adempimenti più complessi, che ha saputo affrontare con spirito sempre collaborativo: la campagna antimalaria, la comunicazione viaria, l’organizzazione scolastica, i tributi locali, la questione dell’acqua, le bonifiche, il latifondo, le terre comunali, le condizioni dei lavoratori agricoli, la tutela degli infortuni, le richieste dei contadini e tante altre situazioni. In riferimento alle problematiche relative all’occupazione delle terre, da sottolineare che nella provincia di Cosenza, l’Associazione di rappresentanza degli agricoltori -Presidente Francesco Gencarelli- esprimeva sempre posizioni di apertura verso le esigenze di tutti contadini. Dal libro – suddiviso in due parti (Tutta una vita a San Demetrio Corone / Il pensiero di Francesco Gencarelli) - emerge che nell’attività istituzionale l’esponente politico ha svolto il suo mandato sempre a favore di tutta la comunità. Il prof. Vittorio Cappelli aggiunge che “se ne ricava l’immagine di un imprenditore agricolo che fu anche un attento studioso delle questioni agrarie e più in generale un appassionato studioso del territorio calabrese. Dall’amato osservatorio di San Demetrio Corone - dove fu a lungo protagonista di battaglie politico – amministrative, sul libro documentate per la prima volta – e dal consiglio provinciale di Cosenza ha affermato il suo antifascismo e ha seguitato a studiare soprattutto le questioni economiche e sociali dell’agricoltura”. Francesco Gencarelli si è interessato anche del Collegio italo - albanese di Sant’Adriano. Un’attenzione specifica per affermare una diversa configurazione dell’importante istituzione culturale, con una separazione tra la gestione religiosa e quella laica. E a proposito del Collegio di Sant’Adriano, da sottolineare che  Giuseppe Jeno (1783 -1860), stretto parente di Francesco Gencarelli, diventato medico della casa regnante delle due Sicilie, che viveva a Napoli, ma presente nella vita di San Demetrio, ha contribuito a non far trasferire l’intero Istituto a Rossano. A lui, ci fa sapere l’autore del libro, spetta il merito, di aver promosso nel 1852 “un incontro tra il Sindaco del paese e il re Ferdinando II, per convincere il sovrano ad accogliere la richiesta di non trasferire a Rossano il Collegio, i cui docenti e allievi avevano espresso forte avversione nei confronti del Borbone”.  L’importante lavoro editoriale di Giulio Gencarelli si chiude con un interessante articolo proprio sul Collegio di Sant’Adriano, a firma dell’avv. Adriano D’Amico. Seguono le note e i ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. Fra i più significativi, quelli rivolti al  sen. on. Cesare Marini per la raccolta e l’ elaborazione delle informazioni in suo possesso. E poi ancora, a corredo dell’esauriente lavoro, varie elencazioni e una vasta e completa bibliografia. Giulio Gencarelli, nasce a Napoli. La sua formazione scolastica e universitaria avviene a Roma, dove si laurea in Scienze Statistiche e Attuariali. Svolge il suo percorso lavorativo e professionale all’Eni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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