Foto tratta dal sito: www.anticabibliotecacoriglianorossano.it 

Titolo di oggi: L’Antico largo del muro rotto.

Dove ora sorge, da anni, il Casino d’Unione, ai piedi del Castello Aragonese, sopravvisse un antico muro di pietra e calce, che aveva fatto da supporto alla piccola arteria in terra battuta, che collegava la Porta della Cittadella al primo Ponte Levatoio della Fortezza, costeggiando il fossato.

Ai piedi del muro si stendeva uno spiazzo, all’apice del grande Roccione (Sito Convento Clarisse). Già dal 1300 il largo era il posto di incontro dei giovani ed anche dei contadini e dei mercanti, che, ogni domenica mattina, vendevano o barattavano le loro derrate e le loro mercanzie. Poi, lo sterrato fu fatto livellare dalla Civica Università, quando il Largo del Muro Rotto divenne la sede per le periodiche riunioni all’aperto del “Parlamentino”. A queste Assemblee popolari partecipano in molti, ma gli interventi orali sulle problematiche della comunità si contavano sulle dita. Infatti, dal 1436 le assemblee divennero più rare ed il Largo del Muro Rotto divenne la sede dove, sino al 1440 fu accumulato tutto il materiale per la costruzione della nuova Chiesa di S. Pietro, con finanziamento del Conte Antonio Sanseverino. Con la nuova Chiesa, il Largo assunse una nuova valenza comunitaria. Fu intensificato il piccolo commercio domenicale con piccole fiere ed i fedeli, all’uscita dalla Messa, si soffermavano per fare acquisti. Poi, il lento ed inesorabile degrado del Largo, che si accentuò quando, caduto un largo frammento del Muro di Cinta, assunse un ruolo primario il Largo di Cirria (Acquanova), collegato con l’esterno tramite l’antica strada delle Furche. Il Muro Rotto divenne il luogo di incontro dei malavitosi, dove spesso si davano appuntamento per duelli rusticani, che, nel primo cinquantennio del Cinquecento, produssero 670 ferimenti gravi ed oltre 200 morti ammazzati. La situazione di profonda precarietà del Largo si protrasse per secoli, sino alla seconda metà dell’Ottocento, quando fu data la stura alla edificazione di bei Palazzi. Il rione fu socialmente bonificato per acquisire un ruolo di agglomerato riservato alle famiglie dei notabili e dei nobili. Dal 1930 divenne Piazzetta “Guido Compagna” a ricordo di un illustre Concittadino, che, prima di morire prematuramente, aveva elargito una cospicue somma per la realizzazione dell’Ospedale, col restauro dell’antico Convento dei Cappuccini, ponendo fine ai verbosi dibattiti, che sul nosocomio duravano da almeno due secoli.

GIUSEPPE FRANZE’

 

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