Fonte: www.coriglianocal.it
di Giovanni Scorzafave
In onore a tutti i miei concittadini che hanno combattuto per la Patria. Frammenti del 1919 dal periodico “Il Popolano” di Francesco Dragosei.
Per il Dottor Domenico Fino
Il Dottor Domenico Fino, il cittadino modello, il soldato valoroso che sui campi di battaglia impavido ha affrontato la morte per soccorrere un ferito, per lenire un dolore, per portare un conforto, è ora seriamente ammalato.
La gravissima ferita riportata sul Carso e che l’obbligò per tanti mesi ad essere ricoverato negli ospedali si è con violenza inaudita riprodotta forse per lo sfibrante lavoro al quale, non guarito ancora, si è sottoposto nell’ospedale di Crotone.
Sicuri interpreti di tutta la cittadinanza Coriglianese facciamo i più sinceri voti per la guarigione dell’egregio amico e gli inviamo il nostro augurio che è di riverenza, di affetto, di ammirazione.
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Per la grave malattia del nostro caro amico Micuccio è venuto da Firenze il valentissimo prof. Nicola Giannattasio, l’eminente chirurgo che tiene alto il nome della nativa Calabria in Toscana. Egli ha già operato il nostro amico, Dottor Fino, che dall’operazione trasse un primo sollievo e giova sperare che egli si ristabilirà completamente fra non molto.
All’illustre prof. Giannattasio il nostro plauso e il nostro reverente saluto.
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Venne anche da Napoli per assistere alla difficile operazione di Micuccio Fino il Dottor Santoro, l’egregio assistente del professor Pasquali.
Anche a lui il nostro saluto.
[Fino Domenico di Giuseppe, capitano medico, nato il 27 ottobre 1879 a Corigliano Calabro, morto il 12 aprile 1919 a Napoli per infortunio per fatto di guerra]
Pierino Cimino
Finalmente, dopo 30 mesi di dure e tormentosa prigionia, è tornalo fra noi il carissimo Dottor Pietro Cimino, il quale, nell’infausta invasione del Trentino del 1916, dal Carso, ove aveva combattuto in prima linea per quasi un anno intiero, trasportato con gli altri a fronteggiare l’invasione nel Trentino, sul Monte Mosciagh, all’alba del 26 maggio, circondato dai nemici, mentre gli cadeva vicino il suo Maggiore P. Gastinelli e ferito mortalmente il suo fido attendente Pietro Fassini, venne ferito gravemente da quattro proiettili di fucile austriaco, e, raccolto in barella dai nemici, fu trasportalo nel campo di medicazione. Intanto, nel trambusto di quella triste giornata, per le premurose ricerche del Barone Guido Compagna, al fronte anche lui, il Generale Giardino, con fonogramma in cifra, al presidio di Tiene, comunicava: «Sottotenente Cimino Pietro del 156° fanteria prima di essere fatto prigioniero fu ferito da proiettili alla schiena e fu visto trasportare in barella da due portaferiti austriaci il mattino del 26 maggio a Monte Mosciagh. Generale Giardino»
Guarito dalle ferite fu mandato nel campo di concentrazione a Mauthausen e dopo circa un anno a Knjucostur in Ungheria.
Il nostro Pierino, allorquando gl’imperi centrali fecero la seconda proposta di pace, animato sempre da nobili sentimenti patriottici, dalla dolorante prigionia, scriveva al padre «se pace dovrà farsi, mi auguro sia pace onorevole, in contrario preferisco soffrire altri 10 e 20 anni di questa prigionia» Ammirevoli sentimenti di amor di patria che animarono sempre i tre giovani figli del Cav. Antonio, il quale, anche lui, malgrado gl’immensi continui dolori ed ansie per i figli combattenti, ha sempre avuto fede e speranza nel trionfo della Patria.
E giustamente per il suo ritorno vi è stata una festa, della famiglia e degli amici.
Egli era atteso a S. Antonio da un largo stuolo di amici e della musica cittadina. Appena arrivato, essi se lo contesero, facendo a gara a chi primo lo baciasse e abbracciasse. La Banda, suonando l’Inno Reale, l’accompagnò fino a casa, dai cui balconi la famiglia fece un profuso gettito di confetti e di soldi, in onore e in festa dell’arrivato.
Grandissimo numero di cittadini di ogni classe sociale si recarono a far visita al caro Pierino che restò commosso della festosa accoglienza tributatagli dalla cittadinanza, e ci ha mandato la seguente lettera di ringraziamento, che volentieri pubblichiamo:
Carissimo D. Ciccio,
Di ritorno, finalmente, dalla lunga prigionia, sono stato accolto dalla cittadinanza con manifestazioni di simpatia così calde e sincere che intimamente confuso e commosso, mi hanno fatto dimenticare lutto il doloroso passato.
Vi prego pertanto di volere comunicare ai miei concittadini, a mezzo del vostro periodico, i più sentiti ringraziamenti miei e della mia famiglia ed i sensi della mia più sincera gratitudine per la benevolenza e gli onori voluti prodigarmi in modo così inaspettato e sincero, che io non credevo aver potuto meritare.
Con tutta stima.
Cimino dottor Pietro
Arrivo di Gaetano Varcaro
Anche l’arrivo dell’altro valoroso nostro amico Gaetano Varcaro, fu rallegrato dall’attesa degli amici e della famiglia. Il bravo giovane ufficiale, arrivato in Corigliano la sera di domenica 12 corrente [gennaio 1919], trovò a S. Antonio e lungo la via, preceduti dalla banda musicale, una larga schiera di amici che lo felicitarono, abbracciandolo, dall’arrivo fin che non giunse a casa, dove la famiglia lo accolse, dopo tanti mesi di attesa, nel suo seno.
Commoventissimo è stato l’incontro del reduce col padre dottor Vincenzo, ancora convalescente per lunga malattia sofferta, con lo zio e le zie.
Il nostro giovane amico, dopo gli abbracci con la famiglia, si affacciò da un balcone e ringraziò la folla degli amici che avevano voluto preparargli la festosa accoglienza.
A lui il nostro benvenuto
Altri 15 nostri valorosi concittadini moriranno tra il 1919 e il 1920 per “comprovata causa di guerra”
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194 furono i nostri valorosi concittadini morti per la Patria:
Per il seguente grafico, il termine “combattimento” riguarda coloro che sono stati feriti mortalmente sul campo di battaglia, il termine “malattia” si riferisce a coloro che sono morti, a seguito di ferite, negli ospedaletti da campo o a casa propria, mentre il termine dispersi si riferisce a chi è stato vittima per cadute di valanghe, affondamento di nave,…
Di seguito la tabella che indica il numero dei nostri valorosi concittadini morti per età. Appena dopo il grafico con le percentuali.
N° 18 | Meno di 20 anni | N° 26 | Tra i 30 e i 35 anni |
N° 55 | Tra i 20 e i 23 anni | N° 17 | Tra i 35 e i 40 anni |
N° 47 | Tra i 23 e i 26 anni | N° 2 | Più di 40 anni |
N° 29 | Tra i 26 e i 30 anni |
Il più nostro concittadino più giovane, ancora non diciottenne, morto per la Patria:
Giannuzzi Cosimo di Francesco, soldato 274 battaglione M.T., nato il 4 giugno 1899 a Corigliano Calabro, distretto militare di Castrovillari, morto il 4 aprile 1917 a Castrovillari per malattia.
Il nostro concittadino più anziano morto per la Patria, all’età di 42 anni e mezzo:
Santoro Salvatore di Francesco, soldato 58° reggimento fanteria, nato il 2 gennaio 1876 a Corigliano Calabro, distretto militare di Castrovillari, morto il 24 agosto 1918 in prigionia per malattia.
Il reggimento più colpito, cioè che fece registrare il maggior numero di morti coriglianesi, ben 12, fu la 19.ma fanteria.
CADUTI
(da sinistra in alto) Atesina Francesco; Alesina Francesco; Aversente Antonio; Armono Francesco; Amato Antonio; Bonofiglio Francesco; Biscardi Francesco; Gap. Tricarico Alfredo; Gap. medico Fino Domenico; Ten. Ferrari Raffaele; Curto Francesco; Caldeo Francesco; Cerano Antonio; Cerano Luigi; Cozza Giuseppe; Casciaro Luigi; Calapenna Giuseppe; Giardinieri Cosimo; De Carlo Fiore; Bruno Francesco Saverio; Alice Giuseppe; Florio Francesco; Fusaro Giovanni; Fabbiano Salvatore; Madei Antonio; Gambetta Francesco; Graziano Francesco; Gallina Luigino; Grispo Francesco; Gambetta Antonio; Fusaro Salvatore; Le Pera Giuseppe; Lavorato Raffaele; Marinaro Antonio; Magliarella Alfonso; Marino Antonio; Marino Agostino; Marinaro Giuseppe; Orlando Francesco; Oriolo Giorgio; Pedace Giuseppe; Polino Emilie; Policastri Giuseppe; Petrone Domenico; Ruffo Leonardo; Risafi Giuseppe; Salvatori Francesco; Spadaro Giovanni; Terrazzano Salvatore; Salatini Leonardo; Santella Francesco; Ferrara Francesco; Stifelio Antonio; Visciglia Francesco; Chiuradia Antonio.
COMBATTENTI E REDUCI
(da sinistra in alto) Augusto Leonardo; Alesina Pietro; Arcuro Luigi; Arduini Oliverio; Agrippino Natale; Adimari Salvatore; Amantea Francesco; Arnone Vincenzo; Ardito Gerardo; Aiello Gaetano; Cap. Varcaro Gaetano; Cap. De Tommasi Paolo; Ten. Col. Fino Gaetano; Cap. Tricarico Tommaso; Cap. Leonetti Pasquale; Acri Antonio: Acri Giorgio; Avolio Giuseppe; Amerise Alfonso; Cap. medico Policastri Luca; Cap. Favaro Giorgio; Cap. Marino Pasquale; Cap. Tricarico Nicola; Cap. Tassitano Giovanni; Argieri Giuseppe; Arnone Pietro; Amato Francesco; Amica Giuseppe; S. Ten. Gianzi Francesco; Ten. Cimino Pietro; Ten. medico Marino Giovanni Battista; Ten. medico Salatino Salvatore; S. Ten. medico Fanuele Tommaso; Amica Giuseppe; Alfonso Salvatore; Bontempi Cosimo; Bontempi Alfonso; Martire Attilio; Arangis Giorgio; Martire Francesco; Beato Vincenzo; Berardi Luigi; Benincasa Vincenzo; Borgia Umile: Bruno Antonio; Bruno Antonio; Ten. Genio Tocci (o Tocei) Costantino; Contabile Giorgio; Chirico Leonardo; Cozzolini Luigi; Converso Antonio; Caracciok) Pasquale: Carnicci Giuseppe; Caliantro Vito; Calorosa Pietro; Corigliano Angelo; Cavalcante Francesco; Casciaro Giuseppe; Campana Angelo; Cartasiano Luigi; Zincone Natale; Cicero Felice; Caldeo Francesco; Cervello Francesco; Capalbo Antonio: Como Domenico; Cassano Luigi; Catonzaro Domenico; Curia Francesco: Ciucio Giovanni: Cariati Gennaro; Cozzardo Giovanni; Chiaramente Agostino; Cropanesi Vincenzo; Costante Giulio; Cervino Francesco; Cervino Teodoro: Cervino Alfredo; Colosimo Giuseppe; Campana Angelo; Campana Gaetano; Cropanise Alfonso; Cinti Giovanni; De Natale Francesco; De Luca Antonio; De Angelis Giacomo; Dima Battista; De Simone Francesco; De Simone Salvatore; De Vincenzo Francesco; De Vincenzo Raffaele; De Vincenzo Giuseppe; Napoli Giuseppe; Elia Giorgio; Maiorano Giuseppe; Paraci Francesco; Felicetti Tommaso; Pigola Francesco; Ferrari Luca; Ferrari Infantino; Viteritti Francesco; Fazio Antonio; Fusaro Antonio; Fusaro Alfonso; Fusaro Giovanni; Fusaro Alfonso: Fusaro Vincenzo; Forcineti Luigi; Forcineti Giuseppe; Gabriele Alfonso; Gabriele Cannine; Grispino Pasquale; Grispino Gennaro; Gambella Angelo; De Gennaro Michele; Giuranno Giuseppe; Graziano Domenico; Veronese Sergio; Grillo Antonio; Caiani Francesco; Gradilone Francesco; La Grotta Pietro Paolo; Longo Pasquale; Lazzarano Leonardo; Lavorato Pietro; Lopez Giuseppe; Lente Domenico; Lagana Giovanni; Longobucco Giorgio; Valente Domenico; La Via Stefano; Luzzi Francesco; Luzzi Francesco; Luzzi Antonio; Luzzi Giovanni; Meligeni Carlo; Visciglia Pietro; Vulcano Pasquale; Valente Giorgio; Ventura Giuseppe; Zangari Pietro.
COMBATTENTI E REDUCI
Marino Vincenzo; Marinaro Salvatore; Montalto Vincenzo: Bellucci Alfonso; serg. Russo Cataldo; serg. Privato Francesco; M.llo Mingrone Pasquale; M.llo Bellucci Pietro; serg. magg. Favaro Nicola; Avolio Alfonso: Don Giorgio Smurra; serg. Cavaliere Ferdinando; serg. Passerini Antonio; serg. magg. Candia Luigi Festivo; serg. Pinto Francesco; serg. Conte Luigi; Mollo Alfonso: Mollo Vincenzo; Monterà Luigi; Fannini Leonardo; Fannini Salvatore: serg. Fannini Francesco: Mazzei Salvatore; Marzullo Giacinto; Murate Giuseppe; Madei Filiberto: Zitrovato Salvatore; Madeo Attilio; Madeo Ferdinando; Magliarello Giuseppe: Malavolta Vincenzo; Magliarello Andrea; Madeo Francesco; Marchese Pietro: Marchese Giovanni: Marchese Luigi; Malavolta Giuseppe; Malavolta Infante; Malavolta Francesco: Maìaiù Francesco; Meligeni Giovanni; Meligeni Antonio: Malagrini Natale: Malagrino Pasquale: Malagrino Giuseppe; Mugaro Domenico: Napoli Antonio: Noè Francesco: Nocito Giuseppe; Noè Pasquale; Orlale Vincenzo; Avella Saverio: Orlale Giovanni: Oliva Giovanni; Oliva Francesco; Orlando Giorgio; Orlando Antonio: Pini Antonio: Pirro Giovanni; Polataccio Antonio; Policastri Giuseppe: Policastri Francesco: Policastro Giovanni; Pisani Giuseppe; Pacini Giovanni; Pipieri Leonardo: Pipieri Giuseppe: Pedaci Alfonso; Pedaci Pietro; Ponte Salvatore; Piro Antonio: Policastri Francesco: Pasqua Francesco; Palmiere Giovanni; Romio Vincenzo: Pignatari Giuseppe: Rugna Salvatore; Rugna Pasquale; Rugna Natale; Ruggieri Francesco: Rito Giorgio: Romio Francesco; Romio Vincenzo; Romio Luigi; Romio Natale; Raimonte Giorgio: Romano Francesco; Reale Francesco; Reale Leonardo; Russo Antonio: Russo Antonio: Rago Gennaro; Santacaterina Attilio; Santo Francesco; Spicagnola Nicola; Santoro Domenico; Severino Pietro; Servidio Cannine; Spataro Rocco; Silvestri Pasquale: Sciarrotta Giuseppe; Schiavella Alfonso; Sanseverino Carmine; Santella Luigi: Salimene Luigi; Salatino Vincenzo; Scarcella Francesco; Scarcella Eugenio; Spezzano Giuseppe; Sosto Pasquale; Simone Serafino; Simone Pasquale; Schiavelli Giuseppe; Spatafora Giuseppe; Spadaro Eugenio; Spadaro Francesco; Salimbene Angelo; Serra Francesco; Signori Emilio; Taverna Vincenzo; Salatini Battista; Salatini Francesco: Sicolo Giovanni; Tarantino Pasquale; Tarantino Antonio; Tassitani Leonardo; Tieri Luigi; Tagliaferri Domenico; Tavernise Pietro; Tavernise Salvatore; Tavernise Battista. Fuori elenco: Donadio Adolfo; Donadio Antonio.
MUTILATI
(da sinistra in alto) Santella Pasquale; Romio Leonardo; Rubino Vincenzo; Oriolo Ottavio; Pozzo Francesco; Pastore Pietro; Cerase Giuseppe; Noè Gennaro; Amica Pietro; Cap. Guidi Costabile; Di Noia Carlo; Cap. Perre Bruno; Ammirato Battista; Carlucci Santo; De Luca Antonio; Filomeni Giuseppe; De Gaetano Francesco; Di Natale Giovanni; Bomparola Giuliano; Casciaro Alfonso; Granirei Luigi; Lettieri Alfonso; Gallina Antonio; Capofitto Domenico; serg. maggiore Scavello Vincenzo; Berardi Infantino; Marone Antonio; Codino Domenico; Orsomarso Natale; Torchiare Alfonso; Sosto Domenico; Salcina Antonio; Vuoto Agostino. Fuori elenco: Donadio Adolfo.
[Nel ringraziare il Prof. Salvatore Arena, per le foto e per l’elenco dei nomi, faccio notare che il numero delle foto e dei nomi, come del resto si può notare dai miei dati precedentemente riportati, sono numericamente inferiori al maggior numero dei Caduti, dei Mutilati, dei Combattenti e dei Reduci]
Onorificenze
MEDAGLIE CONFERITE A RICORDO DELLA GUERRA 1915-1918.
Ballante Pasquale, Bonofiglio Francesco, Candia Antonio, Capristo Farancesco (1), Ceraso Antonio, Ceraso Luigi, Cozza Francesco (1), Cristiano Francesco (1), Curci Natale, De Simone Angelo (1), Gaccione Francesco, De Bernardi Antonio, De Marco Giorgio, Felicetti Riccardo, Fiumarò Francesco, Fusaro Giovanni, Indulgente Giuseppe, La Neve Luigi, Luzzi Paolo, Malagrinò Giorgio, Malagrinò Alfonso, Mangano Domenico, Marmora Oreste, Mazzaferri Natale, Micetti Andrea, Montalto Leonardo, Pacino Salvatore, Perri Luigi, cap. magg. Piacentini Francesco (3). Pipieri Francesco, Romano ?, Sabatino Leonardo, Salatino Arcangelo, Salimbeni Giuseppe, Sapia Giuseppe (1), Scarcella Natale, Spina Giuseppe (2), Starnile Giuseppe (2), Stella Antonio, Straface Leonardo.
CROCI AL MERITO DI GUERRA
Angiolini Demetrio, Ballante Pasquale, Bontempo Pasquale, Buonofiglio Francesco, Cartuziano Luigi, Cassano Antonio, Catanzaro Domenico, Chirico Giuseppe, Cristiano Francesco, D’Andrea Domenico, Di Nardo Vincenzo, Fabbricante Francesco, Falcone Vincenzo, Felicetti Riccardo, Ferrari Raffaele, Ceraci Francesco, Indulgente Giuseppe, La Neve Luigi, Le Pera Antonio, Luzzi Paolo, Luzzi Salvatore, Montalto Leonardo, Marinaro Antonio, Morrone Francesco, Pipieri Francesco, Policastri Luigi, Romanelli Leonardo, Romano Cosimo, Salatino Arcangelo, Salatino Leonardo, Salimbeni Luigi, Schiavelli Francesco, Spina Giuseppe, Starnile Giuseppe, Stella Antonio, Straface Leonardo, Visciglia Francesco.
(1) Alla persona (2) Disperso (3) Diploma di Benemerenza Alleato del Supremo Comando Alleato Teatro del Mediterraneo. Le persone non contrassegnate da alcuna nota hanno ricevuto l’onorificenza alla memoria.
(fonte : Il sacrificio e l’eroismo dei Coriglianesi nelle due Guerre Mondiali di s. Arena)
I Decorati di Corigliano al Valor Militare
Albamonte Costantino
- Tenente Bersaglieri
Medaglia d’Argento al V.M.
«Con calma, perizia e grande ardimento conduceva il proprio plotone all’assalto di forti trincee nemiche, facendo alcuni prigionieri e catturando 6 lanciabombe e altro materiale. Rimasto ferito mortalmente il proprio Comandante di compagnia, durante un forte contrattacco avversario assumeva il comando del reparto e resisteva accanitamente al nemico, respingendolo e infiggendogli gravi perdite».
Capo Stile, 26 maggio – 1° giugno 1918 (B.U. 1919 – disp. 91)
Medaglia d’Argento al V.M.
«Assunto dall’inizio dell’azione il comando della compagnia, la guidava con mirabile ardimento all’assalto di varie linee avversarie, espugnandone i punti principali di difesa, venutogli mancare il collegamento, con prontezza lo ristabiliva, disponendo personalmente le pattuglie sotto l’intenso fuoco d’artiglieria e mitragliatrici nemiche. Sventava quindi un tentativo di aggiramento dell’avversario e nel contempo, con ferma energia, manteneva salda sulla linea la truppa che stava per cadere sotto la pressione nemica, rimanendo infine gravemente colpito al petto».
Capo Stile, 26 maggio – 1° giugno 1918 (B.U. 1919 – disp. 91)
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Cariato Giuseppe
Soldato 1550.ma Comp. Mitragliat.
Croce di Guerra al V.M.
«Porta arma in varie azioni offensive col suo contegno aggressivo ed improntato a spirito di abnegazione permetteva l’intervento opportuno del fuoco della mitragliatrice».
Trinches, Polentes (Belluno), 31 ottobre – 1° novembre 1918 (B.U. 1926 – disp. 32)
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Carluccio Sante
Soldato 23° Regt. Fanteria
Medaglia d’Argento al V.M.
«Sempre primo fra i primi, attaccava, con lancio di bombe e all’arma bianca, il nemico. Ferito gravemente, rifiutava più volte di farsi portare al posto di medicazione e continuava a combattere, finché cadde sfinito dicendo: Compagni resistete»
Monte Solarolo, quota 1672, 15 luglio 1918 (B.U. 1920 – disp. 21)
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Cofone Alberto
Sergente 23a Sez. Sanità
Medaglia di Bronzo al V.M. (alla memoria)
“Comandante di squadra portaferiti, durante un’azione di controbatteria
nemica, rimaneva gravemente ferito alla coscia sinistra da
scheggia di proiettile. Trasportato all’ospedale, vi decedeva, dopo
aver sopportato con ammirevole coraggio l’amputazione dell’arto e
manifestava il suo altissimo morale con espressioni di dedizione alla
patria”.
Km. 25 della rotabile di Valle Shhumini (Fronte Greco)
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Conte Luigi
Sergente 38° Re.to Art. Comp.
Croce di Guerra al V.M.
«Colpito il proprio ricovero da un proiettile a gas, rianimava i serventi e prontamente iniziava un violento fuoco di contropreparazione e di sbarrimento, che prolungava per alcune ore con calòma e sprezzante del pericolo»
Candelù, 15 giugno 1918 (B.U. 1925 – disp. 26)
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D’Agostino Arturo
Capitano 49° Rgt. Art. Comp.
Medaglia d’Argento al V.M.
«Per mirabile e brillante prova di slancio e di ardimento data durante il combattimento, nel quale, pur ferito, continuò a dirigere le azioni della propria batteria».
Dorania (Tripolitania occidentale), 5 aprile 1917 (B.U. 1920 – disp. 42)
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De Luca Giovanni
Soldato 22 Reg.to Art. Comp.
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Servente puntatore di un pezzo avanzato, battuto dal tiro nemico, con alto sentimento del dovere e con fermezza, non sostava dal suo servizio per parecchie ore, continuando a tirare sull’avversario, dando prova di coraggio e sprezzo del pericolo».
Montagna Nuova, 15 giugno 1918 (B.U. 1919 – disp. 12)
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Fino Gaetano
Capitano complemento 39° b. compagnia presidiarla
Medaglia di bronzo al V.M.
«Accortosi di un incendio scoppiato improvviso e violento in una polveriera contenente ingenti quantità di munizioni e di esplosivi, penetrava nella polveriera stessa traendone le casse di munizioni già incendiate, incitando all’opera gli altri accorsi, esempio ad essi di sereno ardimento, provvedeva ad estinguere l’incendio evitando così gravi possibili danni”.
Vizintini (altopiano carsico), 11 luglio 1917 (B.U. 1919 – disp. 46)
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Fino Giacomo
S.Tenente 383″ batteria artiglieria d’assedio
Croce di Guerra al V.M.
«Ufficiale di collegamento durante un’ardita operazione di sorpresa, dava prova di energia e sprezzo del pericolo nel disimpegno del suo compito».
Monte Corno di Vallarsa, 18 ottobre 1918 (B.U. – disp. 22)
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Giannuzzi Cataldo
S.Tenente Reg.to Fanteria
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Durante violenti bombardamenti nemici, rimaneva calmo fra le macerie di una trincea conquistata, obbligando i suoi dipendenti a rimanere saldi al loro posto e a difendere strenuamente la posizione».
Selz, 29 giugno – 2 luglio 1916 (B.U. 1917 – disp. 11)
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Guidi Costabile
Tenente 75° Reggimento Fanteria
Medaglia d’Argento al V.M.
«Alla testa della sua compagnia nell’attacco di forte posizione nemica, guidava con slancio ed ardimento i suoi dipendenti, e li incitava poi a mantenere salda la posizione conquistala, lottando con rinnovellato vigore, fino al raggiungimento della vittoria. Combattendo rimaneva gravemente ferito».
Sabotino, 6-7 agosto 1916 (B.U. 1921 -disp. 35)
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Liquori Francesco
Tenente Milizie Albanesi -la Legione
Medaglia d’Argento al V.M.
(In commutazione della medaglia di bronzo conferitagli con Regio decreto 1 ° settembre 1920)
«Comandante di una centuria infondeva nei suoi uomini, scossi dal violento fuoco nemico d’artiglieria, calma e coraggio, mantenendo la posizione anche quando fortemente attaccata dall’avversario. Infine, veniva colpito a morte».
Mali Silores (Albania), 31 luglio 1918 (B.U. 1925- disp. 9)
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Comandante di una centuria, con l’esempio e con le parole infondeva nei suoi dipendenti la sicurezza nella vittoria. Al momento dell’assalto si lanciava alla testa dei suoi uomini, attraversando zone intensamente battute, e raggiungeva per primo le posizioni, mettendone in fuga i difensori”.
Coprecico (Albania), 15-16 maggio 1918 (B.U. 1920 – disp. 13)
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Marino Pasquale
Capitano 64° Reggimento Fanteria
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Ferito il comandante titolare del battaglione, assunto, quale capitano più anziano, il comando interinale del battaglione in momenti particolarmente difficili, seppe con calma, coraggio e con serenità di giudizio affrontare la situazione dando ottime disposizioni per arrestare il contrattacco nemico».
Cer (Serbia), 29 settembre 1918 (B.U. 1925 – disp. 9)
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Pacino Giovanni
Cap.le 38° Regi. Art. Comp.
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Di servizio ad un pezzo piazzato allo scoperto e controbattuto all’avversario, eseguiva con calma, precisione e celerità ammirevoli, le varie operazioni di puntamento, permettendo una notevole rapidità di tiro e provocando la completa distruzione del bersaglio».
Boscomalo, 23 agosto 1917 (B.U. 1919 – disp. 12)
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Reale Francesco
Soldato 52° Regg.to Fanteria
Medaglia di Bronzo al V.M.
«In combattimento si segnalò per grande arditezza ed iniziativa. Si offrì spontaneamente per seguire un graduato comandato di pattuglia. Tornato sulla linea di fuoco e visto cadere il proprio ufficiale, non curando il pericolo, accorreva e provvedeva a trasportarlo fuori del combattimento, facendo poi ritorno al suo posto».
Sidi ilal, 20 settembre 1912
(Registrato alla C.C. 5-5-1913 registro 43 – foglio n. 159)
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Reale Giuseppe
Soldato 55° Reparto Assalto
Medaglia di Bronzo al V.M.
«In un vigoroso assalto contro una ben munita posizione, con pochi compagni valorosamente superava forti linee di resistenza, e slanciatosi contro caverne, in cui erano ricoverati degli avversari, dopo breve, ma violenta lotta corpo a corpo faceva un centinaio di prigionieri. Ad un successivo contrattacco di notevoli forze nemiche opponeva tenace resistenza fino all’ultima cartuccia, e quindi apertosi un varco attraverso gli assalitori, raggiungeva la propria compagnia, provvedendo al trasporto dei prigionieri e dei feriti».
Val delle Bocchette (Montegrappa), 24-25 ottobre 1918 (B.U. 1920 – disp. 76)
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Santo Pietro
Soldato Regg.to Fanteria
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Durante un violento bombardamento nemico, dopo che ben quattordici portatori di ordini erano stati messi fuori combattimento, si offriva spontaneamente, due volte consecutive, per il recapito di ordini, riuscendo ad eseguire l’incarico, attraverso zone intensamente battute. Già distintosi in precedenti operazioni»
Monte Pasubio, 2 luglio 1916 (B.U. 1917 -disp. 4)
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Stamela Giuseppe
Soldato Regg.to Fanteria
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Sotto violento fuoco, si slanciava, tra i primi, su una trincea avversaria, e, conquistatale, vi resisteva valorosamente a contrattacchi, al nemico, fino a quando rimaneva ferito.»
Bosco Lancia (Carso), 4 novembre 1915 (B.U. 1916 – disp. 73)
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Straface Leonardo
Soldato Regg.to Fanteria
Medaglia di Bronzo al V.M.
«Di pattuglia in territorio nemico, affrontava audacemente alcuni borghesi che gli avevano fatto fuoco addosso, uccidendone uno e cooperando alla cattura degli altri»
Agai, 8 luglio 1915 (B.U. 1918 – disp. 10)
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Tricarico Alfredo
S.Tenente Regg.to Fanteria
Medaglia d’Argento al V.M.
«In varie ricognizioni, a cui prese parte volontariamente, si mostrò sempre sprezzante del pericolo. In una di esse, si slanciò all’attacco di un posto avanzato, dando ai compagni esempio di mirabile coraggio, e, benché ferito alla coscia destra, continuò a combattere, finché ricevette l’ordine di ritirarsi».
Monte Zovetto, 9 giugno 1916 (B.U. 1917 – disp. 23)
Medaglia d’Argento al V.M.
“Mirabile esempio di virtù militari, trascinò con la sua calda parola i propri uomini all’assalto di una forte posizione. Giuntovi primo fra i primi ed affermatovisi, la difendeva eroicamente, respingendo i contrattacchi nemici. Ferito al viso, non volle abbandonare i suoi uomini. Venne colpito a morte mentre brillantemente respingeva un successivo contrattacco avversario».
Carso, 22 agosto 1917 (B.U. 1918 – disp. 67)
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Curti Pasquale
Medaglia d’Argetno al V.M.
Giovane eroe, caduto a 19 anni sull’altopiano della Bainsizza
Motivazione: Durante un violento attacco nemico, con calma e fermezza mirabili, continuò a far fuoco e a lanciare bombe a mano contro numerosi avversari che avanzavano. Ferito una prima volta non volle abbandonare il posto e continuò a far fuoco, finché colpito nuovamente, incontrava morte gloriosa.