Fonte: Corigliano Medievale- Luigi De Luca M.I.T. Edizioni Cosenza - 1985 pp. 7-11
NOTA INTRODUTTIVA
Corigliano Calabro si denominò semplicemente Corigliano fino al 22 gennaio 1863 (1), data del R.D. n. 1140 in sèguito al quale prese il nome che porta tuttora. Il toponimo preesisteva certamente al borgo, che ha origine medievale. Conviene, perciò, considerare separatamente le due questioni: l'origine del nome e l'origine del borgo.
CAPITOLO I IL NOME "CORIGLIANO"
L 'attestazione più antica, di cui disponiamo, del nome "Corigliano" è in un privilegio papale del 2 gennaio 1113, concesso alla chiesa di S. Maria di Valle Giosafat. Nel documento si fa riferimento al diritto, riconosciuto a quella chiesa, di tenere ''gripo uno... in mari Sancti Mauri et CORILIA NI" (2).
La stessa forma (CORILIANI/CORILIANUM) si ritrova in documenti fridericiani del 1239-1240 (3) e nella decima dei secoli XIII-XIV della diocesi di Rossano (4)
Troviamo, invece, la forma "TORILLIANA" (ove la T al posto di c è dovuta a incertezza della grafia) nella "carta rossanese" in latino che discende da un originale greco del 1114 (5) .
Le varianti rimandano a una forma latina originaria *CORELLIANUM/A (cioè, PRAEDIUM CORELLIANUM , VILLA CORELLIA NA: ''podere di Corellio, villa di Corellio") che è uno dei tanti nomi prediali di cui è così ricca la nostra toponomastica di origine latina .
Sull'epoca in cui potè costituirsi un praedium corellianum là dove oggi è Corigliano Calabro, ci offrono qualche vago indizio le scarne notizie che accompagnano la comparsa e l'emergere della GENS CORELLIA nell'onomastica latina. Si tratta di una famiglia di rango equestre proveniente da Ateste (ossia Este in provincia di Padova), la cui prima notizia si riferisce al I secolo dopo Cristo.
È Plinio il Vecchio che ci informa: ''Ateste patria fuit…Corellii equitis" (6) . Lo stesso Plinio ci fa sapere che questo Co rellio cavaliere possedeva terre in Campania.
Plinio il Giovane, a sua volta, ci tramanda il ricordo di un Corellio Rufo, senatore e console nel 78, che, sotto l'imperatore Nerva, fece parte di una Commissione "emendis dividendisque agris'' (7).
Non ci sembra azzardato fissare come termine a quo della nascita del nostro toponimo, [PRAEDIUM] CORELLIANUM, il I secolo dopo Cristo: l'epoca, cioè, in cui i quadri dirigenti degli apparati amministrativi, consolidatisi lungo le linee tracciate da Augusto e Tiberio , raggiunsero la loro massi ma potenza, anche fondiaria, prima della grande crisi del III secolo.
Note e riferimenti della nota introduttiva e del cap. I
1) T. Cappello - C. Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, 1981.
2) F. Russo, Regesto vaticano per la Calabria, voi. I, Roma, 1974, sub Pasquale II, n. 259, p. 66 ["una barca per la pesca ... nel mare di S. Mauro e Corigliano"].
3) J.-L.-A . Hu illard Bréholles, Historia diplomatica Friderici Secundi, Parigi, 1852-61, voi. V, pars prima (1857), pp. 606-622: "comitissa CORILIANI" ["contessa di Corigliano". Si tratta di Albiria d'Alta villa, figlia di Tancredi re di Sicilia e moglie di Giacomo Sanseverino, II conte di Corigliano] .
4) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Apulia Lucania Calabria, a cura di Domenico Vendola, Città del Vaticano, 1939.
5) F. Ughelli, Italia Sacra, 2a ediz. a cura di N . Coleti, t. IX, Venezia, 1721, coli. 291-292.
6) C. Plinius Secundus, Hist . Nat. 17.26 (122). ["Este fu la patria ... di Corellio cavaliere"].
7) Plinio Cecilio Secondo, Opere, a cura di Francesco Trisoglio, Tori no, 1973, voi. I , p. 211 nota 221 e p. 508 ["per comprare e dividere terre coltivate"] .