Fonte: La Redazione

Assoluzione con la formula più ampia, per non aver commesso il fatto, è quanto ha decretato il Tribunale di Castrovillari per il quarantacinquenne coriglianese Misciagna Domenico assistito e difeso di fiducia dall’avvocato Giuseppe Vena.

L’uomo era stato tratto a giudizio penale presso il Tribunale di Castrovillari, in funzione di giudice monocratico penale, perché , secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero, in data 16.1.2021, nel comune di Corigliano-Rossano, area urbana ex Corigliano, i carabinieri della compagnia dello scalo cittadino lo segnalavano denunciandolo penalmente alla Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari perché essendo stato condannato , anni or sono , con sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti , dal Tribunale di Rossano, con sentenza resa irrevocabile il 09.7.2002, per il reato di rapina , veniva colto in possesso di strumenti atto ad aprire o a forzare serrature , dei quali non giustificava l’attuale destinazione; non potendo portare fuori dall’abitazione tali strumenti per come impone la legge per ragioni social preventivi. Nel particolare dei fatti , alle ore 00:25 del 16.1.2021, i carabinieri nel transitare lungo la via Fontanelle, all’altezza delle case popolari, notavano in transito un ciclomotore di colore nero con a bordo due persone, immediatamente rallentavano la marcia per fermare il veicolo ed eseguire un controllo data l’ora tarda e le disposizioni in materia di contenimento covid. I carabinieri, nella relazione di servizio, indicavano di aver riconosciuto immediatamente il conducente nella persona di S. G. e poi identificavano quale passeggero il Misciagna Domenico. I militari davano atto che al loro transito ,  il ciclomotore accelerava la marcia , dirigendosi nel rione case popolari , andandosi a nascondere dietro un’autovettura in sosta , dove poi venne gettato in terra ed il conducente si allontanava mentre il Misciagna rimaneva presente e veniva ad essere controllato ed identificato. Solamente il Misciagna veniva ad essere denunciato penalmente per possesso ingiustificato di attrezzi vietati. Durante l’udienza dibattimentale veniva acquisita la nota dei Carabinieri nonchè interrogati quest’ultimi per la ricostruzione della scena processuale ed interrogato anche lo S. G. che dichiarava di non essere mai stato lui alla guida del ciclomotore , di non sapere nulla della vicenda e che certamente vi era stato un errore da parte dei militari. L’avvocato Giuseppe Vena, durante l’arringa difensiva, faceva emergere, quindi, che il Misciagna Domenico aveva ricevuto un mero passaggio dal ciclomotore e che era estraneo ad ogni accusa; da qui’ l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

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