di Francesco Sommario
L’arrivo dei primi anticipi dei finanziamenti della Politica agricola comune (Pac), a partire dai produttori delle aree terremotate, rappresenta una importante boccata d’ossigeno per le aziende agricole in un momento difficile per il settore.
A sottolinearlo è la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per l’avvio dell’erogazione dei fondi comunitari, riferiti alla campagna 2017 da parte di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) annunciato dal Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina e dal direttore Generale di Agea Gabriele Papa Pagliardini in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio.
Secondo quanto riferito l’Organismo Pagatore Agea ha dato avvio al pagamento degli anticipi della Domanda Unica 2017 nella misura del 70% della superficie ammissibile per le seguenti misure: (Regime di base, Greening ,Giovani agricoltori). Il primo decreto ammonta a 107 milioni di euro erogati in favore di circa 60.000 produttori che operano nelle aree colpite dagli eventi sismici del 2016. Il secondo decreto di pagamento, predisposto, è di 373,9 milioni di euro in favore di altri 99.930 beneficiari.
I pagamenti degli anticipi della Domanda Unica 2017 proseguiranno con cadenza settimanale fino al 30 novembre.
Una boccata di ossigeno, anche se insufficiente, per gli agricoltori di tutta Italia, vessati da siccità, incendi e maltempo.
La prolungata mancanza d’acqua sta avendo un impatto devastante su colture e allevamenti; tant’è che in diverse regioni è stato richiesto lo stato di calamità.
Da un dossier della Coldiretti, risulta un quadro drammatico per il settore agricolo: l'andamento climatico anomalo ha causato perdite oltre i 2,5 miliardi.
In particolare, la siccità ha creato grossi problemi in Basilicata, nel Metapontino -nella zona della val d'Agri e del Vulture-, e in Puglia, dove se non dovesse piovere ancora, troverà conferma il calo di oltre il 30% di produzione di olive. Olivo in difficoltà anche in Calabria: qui le perdite medie si aggirano fra il 35 e il 40%. Soffrono anche la viticoltura e i pascoli, con danni superiori ai 310 milioni di euro, tanto che la Regione ha chiesto lo stato di calamità.