Sale a 10 il bilancio delle vittime della tragedia del torrente Raganello. I soccorritori, infatti, ha riferito il capo della protezione civile regionale Carlo Tansi, hanno recuperato altri tre cadaveri. I corpi saranno poi trasportati nella camera ardente allestita nella palestra di Civita. Le attivita' sono proseguite per tutta la notte e sono in corso.

Se le previsioni sui dispersi dovessero essere corrette, mancherebbero all'appello almeno cinque persone. Il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha comunque precisato che "si sta lavorando in piena emergenza, e' impossibile stabilire il numero esatto dei dispersi". La protezione civile calabrese ha messo a disposizione il proprio numero verde 88222211 per segnalare eventuali dispersi. Appena scattato l'allarme sul luogo del disastro sono arrivati uomini e mezzi della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, del Soccorso Alpino del Pollino, dei carabinieri forestali, guardia di finanza. Il centro abitato è stato stretto da un cordone. Ed è iniziata l'attesa. Una parte degli escursionisti sorpresi dalla piena del torrente è riuscita a mettersi in salvo su alcuni scogli e a poco a poco sono stati recuperati. Tra di loro anche una bimba in ipotermia che è stato portata nell'ospedale di Cosenza con l'eliambulanza. Angoscia e apprensione nella piazza del piccolo comune arbereshe nel cuore del Pollino davanti alla sede della società "Raganello tour" che aveva organizzato un escursione per 15 persone. Una piena improvvisa e devastante che ha portato morte e disperazione. Così superstiti e soccorritori raccontano quanto è accaduto ieri pomeriggio nelle gole del torrente Raganello a Civita, nel Pollino, in provincia di Cosenza. Sono 11 al momento, come si diceva in precedenza, i morti accertati per l'ingrossamento del corso d'acqua che corre lungo la profonda gola e che ha portato le salme anche 3 chilometri più a valle. Per molte ore incerto il numero dei dispersi, tra i quali si teme la presenza di bambini, in serata è giunta la Prefettura di Cosenza a dare un dato ufficiale: tre. Appena scattato l'allarme sul luogo dl disastro sono arrivati uomini e mezzi della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, del Soccorso Alpino del Pollino, dei carabinieri forestali, guardia di finanza. Il centro abitato è stato stretto da un cordone. Ed è iniziata l'attesa. Una parte degli escursionisti sorpresi dalla piena del torrente è riusciti a mettersi in salvo su alcuni massi e a poco a poco sono stati recuperati. Tra i 23 recuperati anche due bimbi in ipotermia poi portati nell'ospedale di Cosenza con l'eliambulanza. Angoscia e apprensione nella piazza del piccolo comune arbereshe nel cuore del Pollino davanti alla sede della società Raganello tour che aveva organizzato un escursione per 15 persone. Ma nelle stesse ore nella gola c'era anche un altro gruppo di 18 persone che non si era avvalso delle guide. E questo nonostante la protezione civile avesse emanato un bollettino di allarme.  Urla strazianti di dolore si alternano a dirette Tv e via vai di ambulanze e mezzi di soccorso nella piazza di Civita, trasformata in queste ultime ore nel luogo del dolore per i morti nella tragedia del Raganello. Sorretta da alcune persone, una donna, moglie di una delle vittime, ha urlato il proprio dolore dopo il riconoscimento del corpo del marito. Tra le centinaia di persone ancora presenti a testimoniare il dolore ed il cordoglio per quanto accaduto si raccolgono frammenti di racconti di eroismo e solidarietà. Ma la piena improvvisa ha travolto con ogni probabilità anche turisti non legati all'escursione che raggiungono il torrente per fare il bagno nelle pozze più a valle e più accessibili: poi non mancano gli imprudenti che senza attrazzatura, competenza e l'aiuto delle guide cercano ugualmente di risalire il canyon. C'è persino chi, in queste condizioni, espone al rischio anche i figli piccoli. Le ricerche di quanti ancora mancano all'appello proseguiranno per tutta la notte. Sono arrivate due torri faro che illumineranno a giorno la zona del Ponte del Diavolo, una delle mete più battute dagli escursionisti teatro di questa assurda disgrazia. «Sono circa settanta - ha detto il Capo della Protezione civile della Regione Calabria Carlo Tansi - le unità impegnate a setacciare a tappeto l'area interessata da questa immane tragedia. La vera incognita - ha aggiunto - è costituita dal numero dei dispersi di cui al momento non si ha piena contezza. Quello che si sa è che le Gole a causa dell'acqua caduta copiosamente si sono saturate e hanno scaraventato le vittime anche a tre chilometri di distanza».

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