Diciassette di loro sono stati individuati, tratti in salvo e trasportati in ospedale (tra in codice rosso, 7 in codice giallo e 7 in codice verde). Tra loro un bambino di dieci anni portato in salvo dall’elicottero dei Vigili del fuoco e trasferito nell’ospedale di Cosenza per ipotermia.

Attualmente non è stato stabilito quante persone fossero nelle gole quando il torrente si è ingrossato, secondo quanto riferito dal Capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi che sta andando sul posto insieme al questore di Cosenza Giovanna Petrocca e ai magistrati della Procura di Castrovillari che pare abbia già aperto un’inchiesta perché nella zona era in atto l’allerta meteo. Presenti anche i sanitari del 118, il Soccorso Alpino e Speleologico Calabria, i volontari delle Stazioni della Sila, dell’Aspromonte, di Catanzaro e gli speleologi della Stazione regionale. L’area è stata transennata. La protezione civile regionale della Calabria intanto sta inviando delle torri faro nelle Gole del Raganello che serviranno ad illuminare la zona durante la notte per proseguire le ricerche di eventuali dispersi e dei corpi delle vittime della tragedia.  Il Premier, Giuseppe Conte, sta seguendo da vicino, in contatto con il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, la vicenda degli escursionisti travolti dal torrente Raganello nel Parco Nazionale del Pollino a causa del maltempo. Il bilancio al momento conta otto vittime e 17 feriti, sono 11 le persone recuperate incolumi. Il gruppo speleologico del Soccorso alpino calabrese si sta organizzando per risalire il corso del torrente Raganello alla ricerca di eventuali superstiti dispersi ed i corpi delle vittime non ancora recuperati. Nelle gole del Raganello, infatti, ci sono vari anfratti e speroni sui quali potrebbero essersi salvati alcuni degli escursionisti che si trovavano nella zona. L’acqua del torrente, intanto, dopo la piena del pomeriggio, sta lentamente calando. Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, informato della tragedia, ha deciso di rientrare immediatamente da un breve periodo di ferie all’estero e domani sarà a Civita. Lo ha riferito l’assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno presente sul posto. “Sono in stretto contatto con il presidente – ha detto Musmanno – e subito ha deciso di rientrare dai quattro giorni di ferie che stava trascorrendo”. Non e’ un’escursione consigliata ai non esperti, quella nelle gole del torrente Raganello, a Civita. Il lungo canale del corso d’acqua, che si incunea nei monti del massiccio del Pollino, si inerpica a volte in maniera repentina, regalando bellissimi scorci con cascate e rapide, ma diventando anche estremamente pericoloso in caso di piene improvvise. Piene causate, magari, da improvvisi scrosci d’acqua a monte. Per questo, per un certo periodo, l’ingresso alle gole è stato anche vietato e il Parco Nazionale del Pollino ha emesso una regolamentazione di accesso, elaborata da un apposito tavolo tecnico composto dall’Ente Parco, il Soccorso Alpino, il Corpo Forestale dello Stato, i Comuni di Civita, San Lorenzo Bellizzi e Cerchiara di Calabria. Nelle gole sono state anche sistemate delle placche sulle rocce che facilitano l’identificazione del luogo, per una piu’ facile richiesta di soccorso in caso di emergenza. Negli anni, sono state diverse decine le persone che si sono perse o hanno avuto difficolta’ nelle gole. Ma il loro richiamo resiste oltre ogni minaccia di pericolo. Le gole partono proprio da Civita, dal cosiddetto Ponte del Diavolo, antico manufatto che e’ stato ricostruito, dopo che il maltempo lo aveva fatto crollare nel torrente sottostante, il Raganello. 

 

Crediti