A Rocca Imperiale, dipendenti e titolare di un’azienda ortofrutticola terrorizzati da una banda di albanesi. In 6 sono finiti in manette questa mattina con l’accusa di estorsione, lesioni e sequestro di persona.
I Carabinieri di Corigliano hanno dato esecuzione a sei misure cautelari in carcere, nei confronti di altrettanti cittadini albanesi. Dalle indagini, dalle testimonianze dei dipendenti della ditta ortofrutticola e dagli stessi titolari sono state documentate anche grazie all’acquisizione di registrazioni di impianti di videosorveglianza, le molteplici azioni delittuose perpetrate dagli arrestati. In particolare, si è potuto appurare come gli indagati, forti della coesione derivante dal legame di parentela e dall’appartenenza alla medesima comunità albanese, ben radicata in Rocca Imperiale, nonché abusando della loro superiorità numerica all’interno della stessa azienda, hanno tentato, talvolta, riuscendovi ad imporre ai titolari della società diverse scelte imprenditoriali ed in particolare l’assunzione di manodopera a loro gradita da impiegare nell’attività ortofrutticola, ricorrendo spesso a minacce, percosse e vere e proprie estorsioni. I militari dell’Arma di Rocca Imperiale hanno, inoltre, accertato come gli arrestati agissero seguendo un particolare modus operandi caratterizzato dal sistematico ricorso alla violenza fisica e psicologica nei confronti dei titolari della ditta e degli altri lavoratori, determinando una vera e propria escalation di violenza nel tempo, sfociata dagli iniziali e plurimi tentativi estorsivi, alle susseguenti violenze fisiche, quali pestaggi, aggressioni e finanche il sequestro di un autotrasportatore per impedirgli di svolgere la propria attività lavorativa. Gli arrestati dovranno rispondere a vario titolo di estorsione, tentata e consumata, sequestro di persona e lesioni gravi. L’attività investigativa, svolta dai Carabinieri della Stazione di Rocca Imperiale e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciola e dal Sostituto, Flavio Serracchiani, è stata avviata a seguito della richiesta di aiuto rivolta ai Carabinieri da parte di alcuni dipendenti della ditta e dallo stesso titolare, dopo l’ennesima violenza subita dagli indagati.