di Franco Le Pera - Cittadino ed ex sindacalista

Sono un cittadino di Corigliano Calabro il mio nome è Franco Le Pera, con qualche patologia, sono uno dei tanti che si è recato presso il Centro di riabilitazione.

Mi sono presentato allo sportello aspettando che qualcuno venisse per chiedermi delle informazioni sulla terapia, ebbene dopo una buona sosta si è presentato un signore con il camice bianco, e guarda caso, era un operatore del Centro. Durante la sosta allo sportello, ho fatto una riflessione, rendendomi conto che quel dottore doveva fare anche da sportellista, quindi il personale è obbligato a svolgere una doppia mansione. Tutto questo mi fa capire il perché di tanti nostri medici meridionali che emigrano nella sanità del nord, ed il motivo è da ricercare nel troppo sfruttamento e nello stipendio non certo adeguati rispetto ai colleghi del nord. In questo caso nel nostro sud, abbiamo due tipi di emigrazione: una che riguarda i medici, l'altra è l’emigrazione sanitaria che alla nostra regione costa 250 milioni di euro, tutto questo succede perché abbiamo avuto sia nel  passato  che nel presente una sciagurata politica che toglie il lavoro al sud, e certamente con  250 milioni di euro investiti nel nostro sud poteva lavorare tanta gente, Questo è uno dei motivi perché mancano i medici qui da noi.  L’altro motivo è da ricercare nel famigerato “numero chiuso” che dal 1987 interessa le nostre università per ciò che concerne la professione medica. Fino ad oggi, e sono passati 37 anni, nessuno dei politici italiani, che sono i più pagati d'Europa ha pensato seriamente a rimpinguare il personale medico e infermieristico, tenuto conto dei tanti operatori che in questi anni sono andati in pensione, forse perché a quei tempi qualcuno pensava di diventare imprenditore privato dalla sanità pubblica? Basti pensare che per una visita presso un endocrinologo prenotata in data 11/03/2024 mi sarei dovuto presentare il 05/03/2025 esattamente 12 mesi (1 anno), è chiaro che non potevo aspettare tutto questo tempo, tenuto conto della delicatezza della visita, dato che in passato ho avuto due tumori, e quindi sono andato da un medico privato. Sono convinto, alla luce proprio di tutte queste considerazioni, che l'obiettivo della politica è quello di andare verso una privatizzazione   della sanità pubblica. Mi sono ripromesso che le prossime visite private, le pagherò in contanti, per poi indirizzare la fattura all'azienda sanitaria rispettando il Decreto Legislativo 124/1998.

Franco Le Pera

 

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