a cura di Francesco Sommario
Corigliano, 12/07/2020. Si parla tanto di raccolta differenziata e la si indica come la via più efficacie per raggiungere un ciclo industriale perfetto per lo smaltimento dei rifiuti. Tuttavia tutto quello che si fa è fare leva sulle coscienze delle persone e sulla loro buona volontà o sull'educazione civica che ciascuno dovrebbe avere per raggiungere un grado di consapevolezza sufficiente sull'importanza di separare secco dall'umido e riciclabile da non riciclabile.
Tutti i cittadini devono pagare una tassa sullo smaltimento dei rifiuti; ma tutte le aziende municipalizzate, soprattutto quelle delle grandi città, nascondono (e neanche tanto) sacche di inefficienza e clientelismo mostruose.
Scaricare (in modo quasi) GRATIS sul senso di responsabilità del cittadino (anzi c'è anche chi minaccia sanzioni!) un lavoro oneroso di cernita, che va a vantaggio delle società di raccolta che, oltretutto guadagnano su questo lavoro gratuito, sia una cosa inaudita.
Il cittadino fa bene ad essere virtuoso e siamo d'accordo che il virtuosismo dovrebbe essere naturale nel comportamento civile di una persona, ma il cittadino virtuoso deve essere premiato.
Io pago una tassa sui rifiuti (che tra l'altro aumenta a prescindere dall'efficienza con cui quei rifiuti sono smaltiti), che permette all'azienda municipalizzata di raccogliere la mia spazzatura e di smaltirla. Se da domani io facilito la raccolta e lo smaltimento, separando il vetro riciclabile, l'alluminio e la carta dai pannolini e dalle bucce di banana, faccio risparmiare l'azienda municipalizzata in termini di minor stress per gli impianti di smaltimento e la faccio pure guadagnare perché può rivendersi i materiali riciclabili a chi li ricicla.
Al di là di queste problematiche organizzative ed economiche fra cittadino e municipio rimane il problema civico dell’educazione al rispetto dell’ambiente.
Il rispetto dell’ambiente va insegnato soprattutto ai bambini e la scuola e i genitori hanno un ruolo cruciale nella formazione di questi giovani individui che presto abiteranno il nostro bel pianeta.
Spiegare la raccolta differenziata e il riciclo ai bambini può diventare un gioco. I più piccoli accolgono sempre con entusiasmo le novità e gli insegnamenti che riguardano l’ambiente e la natura e, attraverso il gioco, diventano consapevoli e imparano a differenziare i materiali per dare loro una nuova vita. Un bambino consapevole sarà un adulto informato e responsabile riguardo le tematiche ecologiche e di rispetto dell’ambiente.
I più piccoli, infatti, sia perché sono nati nell’epoca della sostenibilità ambientale e di un rinnovato rispetto per la natura, sia perché acquisiscono atteggiamenti e comportamenti in maniera molto più facile e veloce, attuano le buone pratiche di differenziazione dei rifiuti in modo molto più spontaneo e naturale.
Già durante i primi anni scolastici, i bambini partecipano a progetti dedicati alla differenziazione e al riciclo dei materiali. Quindi concetti che per la generazione attuale di adulti si sono spesso rivelati ostici da comprendere, per i bambini sono invece facili da capire e mettere in pratica quotidianamente.
A scuola, viene spiegato ai più piccoli che i principali materiali con cui vengono realizzati oggetti e contenitori possono essere trasformati e riutilizzati in altro modo. Con piccoli progetti di riciclo creativo, infatti, i bambini capiscono come anche gli scarti possono diventare oggetti utili, prendendo nuova forma e vita con simpatiche realizzazioni fatte a mano.
Il comune denominatore di tutte queste attività è il divertimento, attraverso il quale concetti complessi e importanti vengono presentati e assimilati con leggerezza e progressiva consapevolezza.
I bambini si sa, hanno una mente pratica: vogliono sapere il come e il perché dei comportamenti che vengono loro richiesti e noi adulti abbiamo il compito fondamentale di rispondere a queste domande. Un bambino sensibilizzato e consapevole del valore della differenziazione dei rifiuti, è un futuro adulto attento e rispettoso delle regole, intese non come obblighi, ma come strategie per migliorare la qualità della vita propria e degli altri.
Come per tutte le buone pratiche insegnate a scuola, è fondamentale che anche a casa si seguano regole e precetti imparati durante le lezioni.
L’esempio dei genitori, per i più piccoli, è altrettanto importante per assumere un atteggiamento positivo e consapevole riguardo tutte le tematiche di rispetto per le persone e l’ambiente. Anche a casa, quindi, noi genitori possiamo continuare con spensieratezza il gioco della differenziazione dei materiali. Dopo i compiti e una buona merenda a casa, come piccoli scienziati che salvano il mondo, insieme ai nostri figli, dividiamo gli scarti e gettiamoli negli appositi contenitori.
Ma, ahimè, oggi in Calabria tutti questi sforzi educativi sono stati resi vani dalle varie Amministrazioni Regionali e locali che si sono susseguite nel tempo. Non esiste il controllo del territorio nei periodi di normale gestione e ogni arenile diventa una discarica a cielo aperto. Poi, con una cadenza quasi mensile, si blocca la raccolta dei rifiuti e si ammucchiano all’ingresso di ogni condominio sacchi di immondizia maleodorante e con rivoli di percolato. La spazzatura in casa viene depositata rispettando le regole della differenziata ma poi si è costretti ad ammucchiarla in modo indifferenziato sotto casa. Di tutto ciò gli amministratori locali ne danno colpa a quelli regionali, che a loro volta scaricano le responsabilità al Governo nazionale e quindi all’Europa.
Allora mi chiedo, a quel bambino che aveva ricevuto e ormai assimilato il concetto di educazione ambientale, che capiva l’importanza della raccolta differenziata e in casa propria o a scuola si impegnava con passione e responsabilità nel separare la carta dalle lattine e l’umido dal vetro, quale spiegazione potrà mai dargli il suo papà quando sull’uscio di casa si troverà di fronte quell’ammasso di sporcizia indifferenziata e maleodorante? Quale motivazione si potrà dare a quel bambino quando ci chiederà il motivo per cui è stata fatta la raccolta differenziata della spazzatura se poi se la ritrova ammassata sotto casa e per tutto il quartiere alla mercé di gatti e cani randagi?