Riceviamo e pubblichiamo:
Tante sono state le promesse nel corso di questi anni e tante le prese in giro che siamo stati costretti a subire.
Non ci addentriamo in quello che piu’ volte abbiamo soprannominato l’accordo beffa firmato il 7/12/2016 alla presenza di sindacati e regione Calabria che ci ha portato a svolgere dei precari tirocini non prorogabili, per volontà politica e sindacale. Quello che oggi vogliamo portare a conoscenza è l’incresciosa vicenda e i suoi risvolti, negativi per molti versi, legati proprio al bando della regione Calabria rivolto a noi tirocinanti ex percettori di mobilità che stiamo prestando servizio presso enti pubblici e privati. Avviato a Maggio 2017, questo bando ha interessato 3800 circa ex percettori. La vicenda entra nel vivo a Luglio , quando nonostante già passati due mesi di lavoro per alcuni tirocinanti, i pagamenti si fanno attendere . Ad agosto veniamo rassicurati attraverso una nota stampa sul portale Regionale da parte dell’ ”affidabile” Assessore Regionale al “lavoro” Roccisano, la quale ci porta a conoscenza della richiesta da parte dell’INPS e del Ministero del Lavoro di una banca dati mancante che va dall’anno 2009 al 2014, relativa a 23.000 percettori di politiche passive . Condizione, questa, necessaria per accertare la disponibilità finanziaria della Regione e dunque per poter procedere all’erogazione del compenso. Con la stessa nota, l’assessore ci informa che il completamento della banca dati sarebbe stato previsto entro la fine di settembre per poi procedere cosi alla firma della convenzione con l’INPS nazionale. I mesi passano ma della banca dati nessuna notizia , cosi noi tirocinanti ci mobilitiamo senza l’ausilio e il sostegno dei sindacati, a manifestare il 27 ottobre di fronte la cittadella regionale, alla presenza del portavoce alla camera Paolo Parentela. Da qui riusciamo ad essere ricevuti dal Presidente della Regione Mario Oliverio il quale però, in modo poco esaustivo rimbalza la responsabilità all’ostinazione dell’INPS e ci rimanda al mittente, mostrandosi pentito di aver dato inizio ai tirocini senza convenzione. Decidiamo di vederci chiaro e organizziamo, sempre in autonomia , una manifestazione di fronte l’INPS regionale il 24 novembre, che porta ad un incontro prima con i vertici INPS e successivamente, nella stessa giornata, con il Prefetto di Catanzaro, la dott.ssa Latella. Resasi quest’ultima subito disponibile ad una risoluzione, alla presenza di alcuni delegati tirocinanti , del dirigente e del vice dirigente INPS partono una serie di chiamate, che racconteremo in altra sede e che vedono coinvolti Ministero, INPS Nazionale e Presidente Regionale in quella che porterà poi alla concessione della somma di 15 milioni da parte del ministero, con l’impegno della regione Calabria di concludere la banca dati entro 60 giorni. Dunque il 25 gennaio la banca dati dovrà essere completata. Inizia cosi un altro calvario , una corsa contro il tempo contornata da pressioni da parte nostra e da adempimenti burocratici per la sigla della convenzione tra ministero e INPS nazionale che prolungano i tempi ulteriormente . In un silenzio assordante si rende necessario per cui un’ulteriore spinta da parte di noi tirocinanti, i quali ci rechiamo nuovamente dal Prefetto il 6 dicembre chiedendo l’ennesimo contatto il Ministero. L’ok di Menziani arriva pochi minuti dopo. Nei giorni a seguire si rende nuovamente necessario il passaggio finale per la firma digitale da parte della regione. Dopo una serie di partenze e ritorni tra Roma e Catanzaro da parte dei vertici regionali e dell’istituto di previdenza , finalmente a metà dicembre si da il via alle elaborazioni delle pratiche che vedono freneticamente al lavoro i funzionari della regione Calabria e dell’ Inps regionale. Addirittura l’Inps si prodiga con una nota stampa, giorno 15 dicembre, a tranquillizzare i tirocinanti riportando l’impegno profuso di lavorare in tempi brevissimi piu’ di tremila nominativi, concludendo e illudendo che “ tali lavoratori troveranno le somme dovute sui loro conti correnti nei PRIMISSIMI giorni della prossima settimana”. Peccato però non aver fatto i conti con i lentissimi sistemi con cui la pubblica amministrazione italiana è abituata a svolgere quotidianamente il proprio lavoro, la totale mancanza di comunicazione tra enti preposti e l’incapacità di alcuni soggetti coinvolti in errori che vedono letteralmente esclusi dai pagamenti diversi tirocinanti di enti pubblici e privati. Ci chiediamo infatti con quale criterio sono state eseguite le lavorazioni e se è stato adottato un criterio uguale per tutti, che avrebbe impedito disuguaglianze sulla rendicontazione . E peccato non aver considerato anche che, grazie ai tempi delle banche che lo Stato è sempre pronto a salvare in tempi rapidissimi, in modo illegittimo impongono tempi piuttosto lunghi per visualizzare materialmente la disponibilità delle somme sul conto corrente. I piu’ “fortunati” vedranno infatti i primi tre mesi solo dopo le Sante Feste , venendo meno quindi alla citata promessa dell’INPS riportata a chiare lettere in una nota ufficiale e lasciando intere famiglie passare un misero Natale senza il compenso dovuto. Situazione che va ad aggiungersi a quella dei tirocinanti tagliati fuori per errori di lavorazione da parte di Regione e Inps che dovranno ulteriormente attendere metà Gennaio per concedersi la tanto agognata boccata d’ossigeno. Insomma non bastava già essere penalizzati da una regione che non offre opportunità lavorative concrete, ma dobbiamo fare anche i conti con l’incompetenza e le bugie di chi governa che in primis hanno causato a monte tutti i problemi a spese dei tirocinanti. Proprio da quelle stesse figure che invece dovrebbero attuare politiche del lavoro serie per tutelarci. Tirocini che sarebbero dovuti servire a reinserirci nel mondo del lavoro ma che in realtà creano una rete di precari disperati al servizio del politicante di turno pronto a promettere tempi migliori in periodo elettorale. Nonostante tutto ciò non ci siamo fermati, e grazie all’aiuto di parenti e amici che ci hanno sostenuto economicamente , per senso del dovere abbiamo prestato servizio alla collettività, alcuni anche con gravi problemi di salute; per cosa? per una dignità che ci viene continuamente calpestata. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, anzi ci siamo spinti oltre delegando solo noi stessi attraverso manifestazioni e pressioni in una battaglia che quantomeno ha visto lo sblocco di 15 milioni di euro e che, al contrario di quanto fanno credere i sindacati che in maniera inappropriata hanno cercato di prendersene i meriti, senza il nostro intervento sarebbero rimasti a giacere ancora nelle casse dello Stato. Di questo almeno non possiamo che esserne orgogliosi e fieri. Possiamo dire la stessa cosa di chi invece viene puntualmente e abbondantemente pagato ogni mese? O di chi viene eletto dai cittadini calabresi per rappresentare gli interessi soprattutto delle fasce deboli? Ci riferiamo ai veri responsabili che governano questa regione o gestiscono settori amministrativi con stipendi stellari, vitalizi e premi non meritati. Soprattutto ci riferiamo al fatto che Regione Calabria e INPS hanno atteso mesi per la firma di una convenzione di cui ci si è posto il “problema” solo a tirocini iniziati, e che si sarebbe potuta sottoscrivere in tempi rapidi se l’Inps Regionale e Nazionale avessero denunciato, anche pubblicamente, le inadempienze della regione Calabria che oramai sono all’ordine del giorno , e che ancora in questa specifica situazione stanno perpetrando da anni nell’assenza di una banca dati di percettori di politiche passive. Ci sopraggiungono cosi altri dubbi sulla serietà e la competenza di chi ha diretto e dirige i settori della regione Calabria interessati alla questione che hanno operato per anni in barba alle regole o forse in maniera volutamente distratta. Non a caso lo scarto di un centinaio di persone che risultano svolgere doppie politiche attive. Lungi da noi prendersela con i funzionari preposti alle lavorazioni i quali hanno fatto il possibile per cercare di lavorare in tempi rapidi giorno e notte e ai quali vanno i nostri sinceri ringraziamenti, insieme a tutti i sindaci e consiglieri che ci hanno sostenuto in questa battaglia attraverso delibere di proproga, dimostrandosi sensibili alla questione . Un altro doveroso grazie va anche alla Digos di Catanzaro e Cosenza che hanno permesso le interlocuzioni con le istituzioni vigilando sulla sicurezza di tutti e all’interessamento del portavoce Paolo Parentela che, assieme alla portavoce Laura Ferrara hanno rivolto diverse interrogazioni parlamentari. Considerando quindi che molti lavoratori, vedranno i primi pagamenti dopo piu’ di sei mesi di lavoro gratuito al servizio della collettività solo dopo Natale, che alcuni, ripetiamo, probabilmente non li vedranno prima di Gennaio per errori tecnici, con l’impegno che a Gennaio non permetteremo di attendere altro tempo, auguriamo alla Regione Calabria tutta , al Presidente Oliverio, all’assessorato al lavoro, al Ministero del lavoro , all’INPS Nazionale e Regionale , e infine ai Sindacati un ricco e felice , per voi , augurio di Buon Natale.
Serena Varano, e molti tirocinanti degli enti pubblici e privati.