di Liliana Misurelli
Le pagine della storia oratoriana, afferma don Raffaele Napolitano, incaricato dell’Oratorio Salesiano della nostra città, sono scritte anche da parte delle persone che ogni giorno donano le proprie energie in favore dei ragazzi e, come in un diario, la storia si continua a scrivere ogni giorno, non ci si ferma mai!
Oggi, 25 maggio 2024, ricorrono 27 anni dalla inaugurazione dell’Oratorio Centro Giovanile P. Albino Campilongo, la “Casa dei Giovani”, sognata così tanto a lungo. Lo storico giorno, 25 maggio 1997, vide arrivare a Corigliano il Rettore Maggiore dei Salesiani, don Juan Vecchi, che aveva seguito con molta cura il sorgere di questa nuova presenza in Calabria, un grande sforzo d’impegno economico e progettuale che va riconosciuto alla Diocesi di Rossano e alle due Ispettorie coinvolte, piemontese e meridionale, come ricorda don Mario Delpiano nel suo libro “Il sogno di un’opera attorno all’Oratorio”. Si sviluppò presto il senso di appartenenza alla Comunità Educativa Salesiana tra coloro che assumevano in prima persona la condivisione delle responsabilità: salesiani consacrati, animatori, salesiani cooperatori, genitori. Si sviluppò presto la consapevolezza che l’Oratorio non era solo dei preti, ma di tutti, “Casa Comune”. Per rispondere alle esigenze del territorio si conservò, per alcuni anni, l’Oratorio del Centro storico, denominato “San Domenico Savio” e fu affidato a don Francesco Gobbin, infaticabile, sensibile ai problemi del disagio giovanile; il salesiano fu sostenuto in questo progetto da genitori, docenti, animatori pronti a scommettere nelle possibilità di recupero di tanti minori a rischio di devianza. Era partita da qui l’avventura il 15 ottobre 1994; anche se in incognito, don Mario Delpiano giunse il 10 e don Francesco Gobbin nella serata del 14. Erano loro i designati a innalzare i pilastri del nascente oratorio che non aveva ancora una sede, ma che provvisoriamente era accolto dal parroco di Sant’Antonio, don Angelo Pisani, che mise a loro disposizione la canonica. Nel giorno del grande evento il Centro Storico era in festa tra fiaccolate e cortei con le Majorette dell’Oratorio FMA di Spezzano Albanese. Nella grande chiesa barocca c’erano le autorità civili e religiose del territorio e rappresentanti di tutta la cittadinanza che vollero essere presenti alla storica cerimonia officiata dal Vescovo Mons. Andrea Cassone, alla presenza dell’Ispettore don Luigi Testa, per i salesiani del Piemonte, e don Emidio Laterza, per i salesiani del Meridione. La presenza salesiana nella nostra città, per la precisione, risale a trent’anni e più con i giovani cooperatori salesiani nati ancor prima dell’arrivo stabile dei Salesiani e con il MOG, Movimento-Orizzonti-Giovani. Il gruppo, di ispirazione cattolica, fu fondato dal sacerdote missionario salesiano Padre Albino Campilongo, infaticabile educatore della gioventù secondo gli insegnamenti di Don Bosco, per un progetto educativo pastorale orientato alla promozione integrale della persona. I giovani animatori si impegnarono sul territorio in forme di volontariato a servizio dei più emarginati, promuovendo la cultura della legalità e della pace. I giovani del MOG erano fiduciosi di realizzare il loro sogno: la costruzione di un Oratorio salesiano in città. Accadde poi un segno della Provvidenza, così lo definì mons. Sprovieri : “la Signora Brigida Cimino, sollecitata da don Santo Aquilino, si presentò al Vescovo il 24 maggio 1992, festa di Maria Ausiliatrice, dopo la presentazione del libro di memorie e testimonianze su Padre Albino Campilongo, e dichiarò che era disposta a cedere, per eventuali necessità della Diocesi, un terreno in contrada Chiubbica. Mons. Sprovieri fece il compromesso e il nuovo Vescovo, Mons. Cassone, acquistò una prima parte del terreno che fu ampliata successivamente. Si poteva oramai avviare e realizzare il progetto di costruzione dell’Opera Salesiana”. nNella “Casa dei Giovani”, con la costruzione del secondo lotto, trovò posto la “Casa Famiglia” ideata come il “Cuore dell’Oratorio”, perché i ragazzi “senza famiglia” nel cortile dell’Oratorio potessero sperimentare l’affetto e la vicinanza di tanti ragazzi e di tante famiglie come fratelli e sorelle, come altri genitori. E così è stato! La Casa famiglia è per tutti noi fonte di grande ricchezza spirituale, ricchezza di sentimenti, di relazioni, di amore. Sono tante le persone che hanno contribuito a scrivere le pagine di questa storia straordinaria, sono tanti i Salesiani che si sono prodigati con una presenza significativa per affrontare l’emergenza educativa che coinvolge tutto e tutti, dai giovani alle famiglie, dalla scuola alla cultura, dalla politica alla società civile e naturalmente alla Chiesa. L’Oratorio, Casa che accoglie, risponde ad un progetto educativo dettato da Don Bosco che i Salesiani e tutta la comunità educante sono impegnati ad attualizzare attraverso le attività formative, ludiche, laboratoriali, di studio e di sport. Don Raffaele Napolitano, giunto da tre anni, in periodo post covid, dotato di grande competenza e di un forte carisma, attento alle varie problematiche giovanili, ha iniziato subito a ridare nuova vita all’Oratorio. La formazione e l’attenzione ai ragazzi sono al centro della sua missione salesiana orientata alla promozione integrale della persona. In Oratorio i giovani si sono sentiti subito accolti e disponibili ad impegnarsi nella formazione e nel servizio ai più piccoli. Sono svariate le attività presenti in Oratorio come la formazione degli Animatori, dei Salesiani Cooperatori, l’assistenza ai compiti scolastici, la scuola di chitarra, ma vengono ospitati anche corsi di pittura e corsi proposti dalle istituzioni scolastiche e dalle associazioni come Pattinaggio e Bike Camp. Molto attesa e partecipata è “L’Estate Ragazzi”. Fiore all’occhiello delle attività sportive oratoriane è la Polisportiva Giovanile Salesiana (PGS), un’associazione senza scopo di lucro che ha al suo interno, dal Direttivo agli “Alleducatori”, volontari preparati con corsi di formazione professionale Uefa e attenti alle problematiche giovanili. La PGS è stata costituita il 6 febbraio 1997, prima ancora dell’inaugurazione dell’Oratorio, ed è affiliata dal 2001 alla FIGC con categorie che vanno dai Piccoli Amici agli Allievi, quindi dai 5 anni ai 17 anni. Di recente abbiamo ospitato nel nostro Oratorio le “Final time” ed ora ci predisponiamo a vivere, dal 2 al 6 giugno, le “Pigiessiadi” che si svolgeranno per l’Italia meridionale al Villaggio Itaca Nausicaa di Rossano. La PGS, affiliata anche alla PGS Calabria, aderisce al modello del progetto “Centro Coni” di orientamento e avviamento allo sport. I ragazzi vengono educati all’impegno e al sacrificio, vengono educati a fare squadra, a combattere la cultura del razzismo e dello scarto e a vivere lo sport come un momento di integrazione in un clima di pace e solidarietà, di festa e di amicizia. Direttore dell’Opera salesiana è don Natalino Carandente, parroco della Parrocchia Ss Nicola e Leone, che durante la sua importante opera pastorale ha avvicinato alla chiesa numerosi giovani e tante famiglie. Pertanto, la parrocchia salesiana rappresenta un fulcro, un punto di riferimento per le più giovani generazioni, un perno educativo irrinunciabile, saldo e sicuro. Fanno parte della Comunità Salesiana di Corigliano Rossano anche don Mario Stigliano e don Federico Mingrone, impegnato nella formazione del Gruppo Famiglia e nel Consiglio Ispettoriale. Ringraziamo il Signore che ha reso possibile nel nostro territorio la presenza salesiana, la presenza degli SDB e degli educatori, giovani e adulti, che promuovono il sistema preventivo di Don Bosco come pedagogia: “Ragione, Religione e Amorevolezza”, per essere nella Chiesa segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani.
Liliana Misurelli