Fonte: Comunicato stampa

Nasceva 175 anni fa a Pietrelcina (Bn) don Salvatore Pannullo, il sacerdote che è stato parroco del piccolo centro del Sannio negli anni di fanciullezza del giovane Francesco Forgione, il futuro padre Pio da Pietrelcina, il primo sacerdote stigmatizzato della storia della Chiesa.

Una figura significativa per la formazione del futuro frate cappuccino don Pannullo, nato in questo centro il 7 gennaio 1849 e battezzato due giorni dopo. Ordinato sacerdote a Benevento all’età di 23 anni insegnò prima al Seminario locale e poi a quello diocesano di Catanzaro, in Calabria, fino al 1901 quando venne chiamato alla guida della comunità pietrelcinese dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1928. Una figura poco conosciuta nella biografia di padre Pio ma importante per essere stata accanto a Francesco Forgione nel corso della maturazione della sua vocazione religiosa e che fu per certi versi consigliere e guida, maestro e amico, prima alla vigilia dell'inizio del noviziato nei Frati Minori Cappuccini e poi nei periodici soggiorni nel borgo natio per ristabilirsi in salute. A questo parroco il giornalista calabrese, originario di Scala Coeli (Cs) Raffaele Iaria dedica un volume dal titolo “Zi Tore. Il ‘parroco’ di Padre Pio (editrice Tau). Un sacerdote, don Salvatore, che seguì il giovane Forgione negli ultimi mesi di preparazione al sacerdozio, offrendogli istruzioni inerenti la liturgia e accompagnandolo per l'esame finale e il giorno dell'ordinazione sacerdotale il 10 agosto 1910 nel Duomo di Benevento. Il primo, don Pannullo, a conoscere la storia delle stimmate, cosiddette invisibili, del frate, un mese dopo l'ordinazione sacerdotale e “testimone privilegiato” di tanti eventi straordinari. “Molte volte ad orientare una vocazione è stata decisiva la testimonianza di un'altra anima votata senza riserve a Dio: testimonianze semplici, fatte di vita quotidiana, eppure capaci di mostrare Dio, di far percepire a tutti la sua voce, di rendere chiara - con un discernimento sapiente, la sua volontà”, scrive nella prefazione al volume l'arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca. Un prete, don Pannullo, che si fa storia in un piccolo comune del Meridione d’Italia oggi noto a tutti. Un uomo, come scrive Iaria, che “scopre la santità di un giovane che diventerà il primo sacerdote stigmatizzato della storia e tra i più seguiti al mondo". Nel volume un'altra nota calabrese significativa: il giovane Forgione aveva chiesto la dispensa ad essere ordinato qualche mese prima del compimento degli anni consentiti allora perché cagionevole di salute così, diceva, “morrò contentissimo”. La sua richiesta venne accolta ma il futuro frate cappuccino, non potendosi recare in convento per prepararsi, toccò a don Pannullo prendere accordi con la Curia diocesana di Benevento per decidere la data e preparare il futuro sacerdote per l’esame e la successiva cerimonia di ordinazione presbiterale. L’interlocutore fu il vicario di Benevento monsignor Giuseppe Loiacono, originario di Tropea. Fu don Pannullo ad accompagnare il giovane presso la curia diocesana per l’esame di ammissione al sacerdozio che supera brillantemente. Il volume è arricchito da un saggio dello storico Marco Roncalli sui "parroci dei grandi", dalla presentazione del sindaco di Pietrelcina, Salvatore Mazzone e da una postfazione del parroco di Pietrelcina fra Daniele Moffa.

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