di Cristian Fiorentino

Protagonista della rubrica “Piatto antispreco” di “Striscia la Notizia” anche il noto cuoco cosentino Luca Maccari. L’inviato Luca Galtieri è stato ospite, infatti, presso l’istituto d’istruzione superiore “Euclide” di Bova Marina.

Organismo scolastico diretto dalla brillante preside Domenica Minniti che in chiusura di servizio ha ribattezzato la propria scuola “creativa, innovativa e rigorosamente green”.  Rubrica che si è aperta con tanto di cocktail fantasia grecanica al grido corale “in questa scuola non si butta via mai nulla” e con il tradizionale accompagnamento musicale di fisarmonica.

In seguito, ci si è spostati in cucina per preparare il riso anti spreco con gli chef docenti Luca Maccari, nativo di Cetraro ma residente a Trebisacce, Antonio Marte e Domenico Lizzi. «Il piatto anti spreco denominato “Sor-riso”- ha spiegato L. Maccari- è fatto utilizzando gli scarti di lavorazione dello stocco di Mammola, sedano, carota e cipolla, tronco e broccolo verde, bucce di formaggio e il bergamotto, alias l’oro verde calabrese, misto agli ingredienti». Preparazione elaborata dagli allievi della scuola “Euclide”: «Si lavano prima tutte le bucce e le foglie- ha proseguito lo chef cetrarese- quindi si prepara il brodo con gli avanzi di sedano, carota e cipolla, sbollentando gli avanzi di broccolo insieme al gambo e successivamente si triturano le stesse foglie così da ottenere una vellutata morbida.

Quindi in una padella si aggiunge olio evo con la cipolla sminuzzata, aggiungendo il riso che sarà tostato a fuoco lento addizionando tutto con del brodo per portare a cottura. Alla fine, si manteca il risotto con le foglie di broccolo, precedentemente sbollentate, e la relativa vellutata. Il tutto adagiato su una cialda dorata, ottenuta con gli scarti di formaggio ottenuti dalla stessa, e guarniamo con una tartara di stocco al sentore di bergamotto spolverando il tutto con peperoni cruschi». Inviato Luca Gualtieri che ha chiuso con la massima di Corrado Alvaro “I calabresi mettono il loro patriottismo nelle cose più semplici, come la bontà dei loro frutti e dei loro vini”, abbinando a questo capolavoro di piatto un vino nerello calabrese con tanto di brindisi finale.

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