Foto: Pierpaolo Lanciano (Cisl-Fp Cosenza)
Il processo di fusione tra due grandi realtà calabresi quali sono quelle di Corigliano e Rossano non può, anzi non deve, lasciare insensibile il Sindacato tenuto conto delle indubbie implicazioni economico-sociali che una decisione del genere avrà per le popolazioni interessate.
Però è altrettanto vero che il Sindacato deve vigilare su atti e decisioni che, in nome di questo progetto, possono finire con il danneggiare i lavoratori dei due enti comunali. Tanto per intenderci vogliamo riferirci alle recenti deliberazioni che l’Amministrazione Comunale di Rossano prima e quella di Corigliano dopo, hanno adottato la fine di ottobre in materia di rideterminazione della pianta organica. Sono stati provvedimenti verso i quali i lavoratori interessati in primis, ma anche noi OO.SS. guardavamo con non poco interesse soprattutto nella fondata speranza che finalmente i due comuni, proprio in virtù della fusione, potessero varare provvedimenti che andassero nella direzione di sanare, in prima battuta, situazioni interne che si trascinano da tempo e poi prevedere nuove assunzioni. Invece come Cisl-Fp dobbiamo constatare con amarezza che in entrambi i casi le due Amministrazioni hanno agito nella massima fretta, evitando un confronto, anche se non vincolante, con i lavoratori e con i sindacati, per trovare insieme quelle soluzioni ottimali affinché l’organizzazione degli uffici e dei servizi dei due enti potesse presentarsi all’appuntamento con la fusione per come meritasse, tenuto conto che il futuro comune andrà ad essere la terza città della Calabria. Sia a Rossano che a Corigliano sono stati partoriti atti che non risolvono i tanti problemi organizzativi esistenti, anzi in alcuni casi li andranno ad aggravare. Ci spieghiamo meglio. Nel corso della riunione di delegazione trattante del 27 ottobre scorso a Rossano abbiamo fatto rilevare come mai ad alcune questioni è stata data priorità mentre per altre no. Nella rideterminazione della pianta organica l’Esecutivo Mascaro non ha previsto che alcuni posti in organico attualmente vacanti, potevano essere coperti con personale già attualmente presente all’interno dell’ente, senza fare ricorso, come invece riportato in delibera, all’esterno. Questo è stato uno dei motivi della nostra contrarietà a quella delibera, perché abbiamo ribadito in quella sede che non era il caso di procedere ad assunzioni e scorrimento di graduatorie, se poi ci sono circa 150 ex LSU/LPU in attesa di stabilizzazione. Ecco perché, a giudizio della Cisl-Fp e non solo, era opportuno assumere prima questi lavoratori precari. Ma accanto a ciò abbiamo fatto rilevare, inoltre, che ci sono due vigili urbani part-time al 66% e 8 persone che sono assunte a 32 ore. Da questo quadro viene fuori che era più importante prima istituire il full-time per questi dipendenti che vivono da tempo una condizione lavorativa di precariato, per poi procedere eventualmente a nuove assunzioni. Non meno ingarbugliata è la situazione di Corigliano dove, anche qui, si è voluto procedere da parte dell’Esecutivo Geraci senza dare la possibilità al Sindacato di poter fornire almeno dei “suggerimenti”. Siamo stati convocati venerdì 27 ottobre e poi il lunedì 30 l’Amministrazione approvava una delibera, dove viene previsto l’aumento dell’orario di lavoro solo ad alcune categorie escludendo le Categorie A che sono in numero di 39, molte delle quali da anni svolgono mansioni da Categoria C. Solo dopo la ferma protesta degli interessati l’Amministrazione si sta adoperando per prevedere un aumento di ore anche per loro, cosa che comunque ad oggi non è avvenuta. Sono stati previsti dei concorsi, quando tranquillamente anche per Corigliano si doveva prima procedere alla sistemazione del personale precario. Chiediamo al Sindaco Geraci: che fine faranno le tantissime categorie A una volta definita la fusione ? Se ci fosse stata la volontà da parte di questo Esecutivo di voler organizzare seriamente gli uffici ed il personale, questo lavoro avrebbe dovuto iniziare almeno due anni fa, ma da parte dell’Amministrazione non vi è stata alcuna volontà. Oggi in tutta fretta ed in maniera raffazzonata viene fuori una delibera che scontenta i lavoratori e mortifica l’organizzazione degli uffici con tutte le conseguenze che dovranno sopportare in futuro i cittadini. Di fronte ad atteggiamenti del genere non si può che esprimere disappunto e rammarico, per non avere dimostrato, da parte delle amministrazioni di Rossano e Corigliano, rispetto nei confronti dei cittadini prima e dei lavoratori dopo.
Pierpaolo Lanciano - Segretario provinciale Cisl-Fp Cosenza