di Salvatore Martilotti (tratto dalla sua pagina facebook)
<<Mare pescoso, favoloso con acqua pulita e trasparente: così si presenta questo tratto di litorale ionico di Corigliano-Rossano che i pescatori di Schiavonea ancora chiamano “U’ Tuppalu”. Ricordi indelebili di una comunità di pescatori immigrati, prima di mettere radici “A RA’ MARINA”, qui difronte ad una bellissima tenuta di campagna di fine settecento con ulivi secolari (non molto distanti dal mare), hanno lasciato una parte della loro storia.
E allora come non ricordare a “Casella i “Sciappaiu”, a “Barracca i ra Pica” ed altro ancora. Per i miei ricordi da ragazzo non posso dimenticare “nonno Salvatore” che con “u vuzzi” (piccola imbarcazione a remi), navigando a remi da Schiavonea, lui esperto pescatore, con “vuccalupo” e “ra togna” (lenza artigianale) mi faceva notare come pescare “i zirri”.
Proprio qui, un piccolo paradiso con il mare più bello, azzurro e trasparente del litorale di Corigliano-Rossano. La costruzione delle “Centrale”, forse, ha portato “ricchezza”, ma ha umiliato un territorio con forte vocazione agricola e di pesca per i ”marinari”. Infatti, la costruzione della “Centrale” con le sue torri mostruose, rappresenta uno schiaffo in faccia alla vocazione e alle bellezze di questo territorio. Oggi “il mostro”, non più in attività, sembrerebbe che abbia un futuro incerto, e comunque, al momento, rappresenta una vera “palla al piede” della politica locale e non solo. Come dire il “Creatore” ha creato posti incantevoli e noi facciamo di tutto per distruggerli>>.