di Cristian Fiorentino

Nuova lodevole iniziativa, sabato scorso 10 giugno, presso il neo-nascente “Bosco Urbano”, allo scalo di Corigliano. Sulla superficie terriera di via A. De Gasperi, si è svolta la quinta tappa denominata “RipatyAmo” indetta dal “Wwf Calabria Citra -Corigliano Rossano”, in collaborazione con "gli amici del bosco urbano" basata sulla sensibilizzazione e corretta gestione dei rifiuti nonché sulla riduzione dei materiali in plastica.

Area già bonificata e ripulita in precedenza, dalla stessa associazione “Amici del Bosco Urbano” in virtù del progetto che include il “Patto di Collaborazione per la rigenerazione e la cura dell’area verde”, sottoscritta fra il comune e l’associazione Auser Corigliano il 28 maggio 2022, a seguito di deliberazione di Giunta n.105 del 31 marzo 2022”. Da ricordare che il programma rientra nell'ambito della tutela dei “Beni Comuni” ed è consultabile sul sito del comune al link https://www.comunecoriglianorossano.eu/beni-comuni/ . Nello specifico, nonostante i tanti lavori di pulizia, potatura e piantumazione già effettuati nelle scorse settimane, a cura degli “Amici del Bosco Urbano”, in questa circostanza gli stessi sono stati affiancati dai responsabili del Wwf presenti per l’occasione.

Responsabile del Wwf Giuseppe Campana che, prima di dare il via alla ripulitura della plastica presente su l'appezzamento, ha consegnato una targa ricordo al presidente Auser Cosimo Esposito dichiarando: «Siamo qui perché ci sono da recuperare un terreno e degli spazi verdi. Per questo ci siamo noi e voi volontari al fianco della natura. Siamo passati dalla parola ai fatti per contrastare l’abbandono della plastica. Purtroppo, ritroviamo ancora tanta plastica ovunque e ricordiamoci di risparmiare la plastica laddove è possibile sempre. Dobbiamo creare dei ponti tra le due aree urbane affinché si possano unire le generazioni e le unità di intenti per validi progetti». Il presidente Auser Cosimo Esposito ha aggiunto: «Ringrazio il Wwf per la viva collaborazione e volevo ricordare la storia del Bosco Urbano. Come Auser abbiamo realizzato, in sette - otto anni, l’orto sociale con 130 soci che lo coltivano. Dal 2020 nasce questa nuova idea e lo scorso anno, dopo aver sottoscritto il patto col comune relativo ai beni comuni, abbiamo iniziato la realizzazione del Bosco Urbano per varie destinazioni, sia per giovani che adulti. Abbiamo avuto in gestione questo terreno per sette anni e abbiamo già collocato le piante e realizzato l’impianto di irrigazione automatico e contiamo di renderlo fruibile nel giro di poco tempo». La volontaria Wwf Elisa Campana ha moderato l’incontro illustrando i piani del Wwf a carattere locale e le iniziative proposte per recuperare queste oasi naturalistiche. Intanto, lo scorso 7 giugno vi è stata anche la presentazione del “Progetto Panchina”, presso l’auditorium del polo liceale di Rossano, progettato dalla IV B del liceo artistico. A tal proposito l’architetto Rossella Matteo, tra i membri attivi “Amici del Bosco Urbano”, ha precisato alcuni elementi cardini del prospetto sia tecnici che etici: «Il patto di collaborazione "All'ombra del Bosco Urbano" è di ampio respiro e abbraccia anche diversi progetti con gli studenti. Coinvolgimento delle nuove generazioni identificata nella consapevolezza di promuovere anche i ragazzi in cittadini attivi, al pari degli adulti che hanno sposato già la stessa idea. Su queste basi, ogni componente sa bene che in questo scenario può svolgere la sua parte dinamica. Nella fattispecie, gli alunni del liceo artistico hanno appreso di dover progettare una panchina in calcestruzzo, di facile realizzazione, non troppo costosa e usando materiale di riciclo. Progetto, infatti, che sarà concluso con la realizzazione della stessa panchina proprio nel “Bosco” con il coinvolgimento di una impresa di costruzioni, resasi disponibile all’esecuzione materiale nonché presente all'evento.

Fattore fondamentale- ha rimarcato l’arch. R. Matteo- è il lavoro svolto in team dagli studenti che hanno investito tante energie e passione, sul progetto panchina, attraverso un sano spirito di collaborazione attiva. Coinvolgimento personale che ben si coniuga con la sussidiarietà orizzontale, con cittadini e istituzioni sullo stesso piano per la cura e la rigenerazione di un bene comune, attraverso una visione partecipata. Gli alunni hanno consegnato, inoltre, un rendering dinamico, un plastico ed un fumetto a testimonianza del lavoro minuzioso eseguito. Dopo alcune analisi, la panchina scelta dagli “Amici del Bosco Urbano” e dai docenti, sarà lunga 2 metri e mezzo con spalliera solo in alcuni tratti e ci sarà uno spazio libero lungo la seduta per l'inserimento della carrozzina di persone disabili. Tutto ciò per favorire l’inclusività di chiunque, compresi anche gli ipovedenti grazie alla semina, ad esempio, di erbe aromatiche nei pressi della panchina stessa. Input dalle ricadute sociali notevoli e relazioni e concezioni dello spazio destinate alla massima partecipazione. Solo ascoltando tutte le opinioni si potrà avere una concentrazione di ampie vedute per poi ammettere dei modelli non convenzionali. Necessità reali- ha concluso l’arch. R. Matteo- che nascono dalla gente che vive quel luogo e che confrontandosi e partecipando innescherà processi virtuosi di appartenenza al territorio e di responsabilità civica e sociale. Obiettivo è che il luogo recuperato diventi spazio ludico ma anche di scambio tra le generazioni, comunque utile e a disposizione della comunità». Frattanto, nel prossimo avvenire altri istituti scolastici, dalla primaria alle superiori, saranno coinvolti nel progetto per la segnaletica del parco, la bacheca, nome delle piante, l’angolo dei fiori e tanti altri dettagli ad oggi già in cantiere.

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