Non so se ciò che sto per scrivere sia comune a tutti gli individui, ma penso che il legame con la propria terra natale sia di fondamentale importanza per la vita di ognuno. Quando parlo di vita intendo anche e soprattutto quella più profonda e intimamente individuale.
Questo legame può non essere dei più idilliaci, anzi molto spesso è conflittuale. Ma lo si voglia o no, i luoghi da dove veniamo e siamo cresciuti ci plasmano e influiscono su di noi fino al nostro essere più profondo e contribuiscono a renderci quelli che siamo e a foggiare la nostra identità. Per questo è fondamentale, quando si è lontani, ogni tanto tornare ai propri luoghi dell’infanzia: per ritrovare dentro di noi quelle parti originarie e autentiche di noi stessi che nel lungo viaggio del mondo e della vita abbiamo messo da parte e dimenticato per un po’; per ritrovare se stessi insomma. Sono certo che in una intervista immaginaria l’avvocato e professore, Giuseppe Gianzi, ad una domanda sul suo personalissimo legame con Corigliano, avrebbe risposto proprio come abbiamo riportato. Questo perché, avendolo conosciuto tanti anni fa, lo ricordo orgoglioso e contento di venire ogni estate a Piana Caruso, per ritrovare tranquillità, familiarità ma soprattutto ricordo. E quello che scrivo è talmente vero perché l’avv. Gianzi, venuto a mancare lo scorso 12 gennaio a Roma, la sua seconda casa, quella dove lui è cresciuto ed ha realizzato la sua aspirazione: diventare un avvocato serio, preparato e apprezzato da tutti, ieri è tornato nella sua Corigliano. Infatti dopo i funerali che si sono tenuti giovedì a Roma presso la Chiesa parrocchiale Santa Maria Regina Pacis, il feretro del professore, accompagnato dai figli Francesco e Daniela, e dal suo storico e prezioso collaboratore, l’avv. Pino Ioppolo (anch’egli calabrese), è giunto presso il cimitero cittadino di Corigliano dove è stato temulato nella cappella di famiglia. Questa è stata una precisa volontà dell’avv. Gianzi, il quale in vita aveva deciso che una volta raggiunta la casa del Padre avrebbe riposato per sempre nella sua amata Corigliano. Un gesto che, secondo noi, dovrebbe riempire di orgoglio tutti i coriglianesi, i quali qualche anno fa lo avevano annoverato tra i cittadini benemeriti. Chi è stato e cosa ha significato per l’attività forense il prof. Gianzi, lo spiegano in maniera mirabile le parole del presidente della Camera penale di Roma, avv. Vincenzo Comi, che qui di seguito riportiamo. “Esprimo l’abbraccio e il cordoglio mio personale e degli avvocati penalisti romani a Francesco e a tutta la famiglia per l’incolmabile perdita. Sono arrivati tantissimi messaggi di colleghi che rivolgono il tributo di affetto e stima per il professor Gianzi. La sua scomparsa è una grande perdita per tutti noi e oggi tutta la comunità di giuristi è più povera e piange la scomparsa di un Maestro. Non c’è un avvocato che in questi giorni non mi abbia raccontato almeno di una occasione di incontro e confronto con il professore, di un consiglio ricevuto, di una battuta di incoraggiamento o di un suo sorriso mentre fumava quell’immancabile sigaro. Era una persona straordinaria, dotato non solo di eccezionali qualità di raffinato giurista e insigne avvocato ma anche di una singolare umanità, fondata sulla gentilezza e sul garbo come metodo per affrontare le relazioni quotidiane professionali e personali. Mi ha sempre colpito profondamente la sua irraggiungibile intelligenza e il suo acume nel cogliere il nocciolo delle questioni e la sua sconfinata cultura e quella dote di riuscire a rendere semplice e comprensibile anche le questioni più complicate, senza mai tracimare nel semplicismo. Con quell’incedere felpato nei modi e nei discorsi che persuadevano per la logicità degli argomenti e per la chiarezza espositiva, mai per l’arroganza nell’approccio. E’ una grande perdita per gli avvocati più giovani con i quali era solito intrattenersi amichevolmente e ai quali rivolgeva sempre consigli preziosi, suggerimenti o garbati dissensi. Nella sua carriera di oltre 60 anni di professione è stato un maestro per generazioni di avvocati penalisti romani e resterà per sempre il suo esempio. Era uno strenuo sostenitore dei diritti e delle garanzie del giusto processo, ne faceva una bandiera. Generoso, disponibile sempre, pronto a gettarsi nella mischia per difendere l’imputato di turno chiunque fosse, ma rigoroso nella consapevolezza del ruolo e della funzione di difensore. E’ stato sempre vicino alla Camera Penale di Roma ed ha partecipato negli anni a tante iniziative, in particolare a quelle della nostra scuola dove è stato protagonista di lezioni che rimarranno negli annali per la rilevanza scientifica e culturale. Ci mancherà tanto il professor Gianzi ma il suo ricordo e il suo esempio resteranno indelebili e alla Camera Penale di Roma il compito di assicurare che gli insegnamenti del maestro vengano trasmessi ai giovani, anche tramite i suoi bravissimi allievi a cui va l’abbraccio più affettuoso“. Anche l’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano ha voluto rendere omaggio al prof. Gianzi con un comunicato stampa: “Il Sindaco Flavio Stasi e l’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano si associano al sentimento di dolore che ha colpito la comunità cittadina in seguito alla scomparsa del Prof. Avv. Giuseppe Gianzi, già insignito della onorificenza quale Cittadino Benemerito. Un uomo che ha saputo rendere onore alla nostra città. Con il suo lavoro e le sue eccelse qualità umane. Ai congiunti porgiamo le nostre più sentite condoglianze“.