La scuola prende sempre più coscienza degli effetti devastanti del bullismo, presente nella quotidianità scolastica non solo nella sua manifestazione “fisica”, ma anche ma anche online, con il cosiddetto cyberbullismo, che viaggia in internet.
L’Istituto Comprensivo di Cariati, nella sua caratteristica di scuola inclusiva, è da alcuni anni impegnato nella prevenzione e nel contrasto a questo fenomeno, con un’apposita progettazione e un’insegnante referente, Marinella Trento, che coordina le attività per i vari gradi di scuola. Un ulteriore confronto su questi temi è stato avviato nella scuola cariatese in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, simboleggiata dall’ormai celebre “Nodo blu”, e istituita dal Miur il 7 Febbraio 2017 in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete (Safer Internet Day), promossa dalla Commissione Europea. Il dibattito, che ha impegnato soprattutto le ultime classi della primaria e la secondaria di primo grado, è stato intenso e molto partecipato da alunni e studenti; il bullismo e il cyberbullismo sono stati innanzi tutto ben individuati e definiti, anche sotto l’aspetto dei “ruoli”, attraverso letture, ricerche, video e visione di film dedicati, come il celebre “Wonder” di Stephen Chbosky. Quindi sono stati poi esaminati nella molteplicità dei loro aspetti. Alcuni esempi: la 2^ C della scuola secondaria ha puntato l’attenzione sull’uso corretto delle parole, ribadendo l’importanza di un linguaggio “non ostile”, che è diventato un vero e proprio manifesto, con dieci punti significativi già nei titoli: “Si è ciò che si comunica”; “Le parole sono un ponte”; “Prima di parlare bisogna ascoltare”; “Gli insulti non sono argomenti”; “Le idee si possono dissentire, le persone si devono rispettare”, e altri. La 2^B, invece, ha costruito un vero e proprio lessico dei termini, in positivo e in negativo, legati a bullismo e cyberbullismo. Per la scuola primaria, fra le attività svolte nei vari plessi, da segnalare il percorso compiuto dalla classe quarta del plesso Vittorio Emanuele, che si è sviluppato intorno ai temi cruciali della riflessione: la necessità, da parte delle “vittime”, di chiedere aiuto abbattendo il muro del silenzio, e l’impegno di aiutare il cosiddetto bullo a superare le difficoltà e le insicurezze che lo portano ad assumere atteggiamenti aggressivi o violenti verso chi considera più debole.
Assunta Scorpiniti – Resp. Comunicazione IC Cariati