Giuseppe Guido Vincenzo Casciaro
Riteniamo che è arrivato il momento di dare un nuovo impulso alla città, la cui fusione, quella sostanziale, è ancora allo stato embrionale. Da qualche tempo sono riprese e con una certa insistenza, alcune voci critiche sul valore del nuovo comune fuso, finanche voci inneggianti alla necessità di riproporre un nuovo referendum, stavolta per chiedere il ritorno ai due comuni estinti.
Non sono le voci in sé che ci devono indurre a una seria riflessione, quanto invece le sensazioni che si colgono e le motivazioni che ne sono alla base. Ad oggi, la popolazione coriglianese rossanese non è riuscita a cogliere nessun vantaggio dalla fusione. Né, ad oggi, sono stati colti i segnali importanti che pure sono arrivati, nel rispetto del riconoscimento che si deve alla terza città calabrese: questo vale, ad esempio, per il ruolo-guida assunto dalla nuova città nella convocazione dell’Assemblea dei Sindaci, così come nella sua audizione da parte del Ministro alla Sanità; assemblea che, “grazie” all’inerzia del comune di Cosenza, non si riuniva da molti anni, e che solo il rinnovato ruolo-guida svolto dalla nuova città di Corigliano Rossano è riuscita a rimettere in gioco. È necessario parlare con i cittadini, spiegare loro che dalla fusione di due importanti realtà, è nata una città ancora più importante. I cittadini dovranno avvertire l’orgoglio della nuova appartenenza, sapere che questa città può discutere alla pari con le altre – poche – grandi realtà urbane calabresi. Questa città deve mettere in moto tutte le energie e il suo potenziale, affinché diventi attrattore di nuovi investimenti e di nuova imprenditorialità. Questa città deve pretendere di far valere la forza dei suoi numeri, cogliendo opportunità su nuova viabilità, nuovi collegamenti, infrastrutture strategiche, porto, nuova centralità. Deve saper investire sulla ricchezza agrumicola e sul valore della Piana, che ricade in larga parte nel territorio comunale. Deve saper valorizzare il suo vasto patrimonio culturale, artistico ed architettonico; deve rafforzare al meglio il potenziale turistico-ricettivo. Deve affrontare i temi della produzione energetica, coinvolgendo ancora più intensamente l’Enel. Deve rafforzare le politiche sociali, e stimolare i valori della solidarietà sociale insita nelle popolazioni nostrane. La CGIL insiste a chiedere la costituzione della Consulta socio-economica e del Lavoro, mediante la quale le forze politiche, sociali e istituzionali dovranno avere la possibilità di confrontarsi e di discutere dei temi strategici dello sviluppo del Territorio. Inoltre, questa città ha il dovere di organizzare al meglio ogni sua funzione e ogni suo servizio, mettendo subito mano a un’organizzazione degli Uffici Comunali che sia veramente funzionale ai bisogni della Collettività. Aver proceduto alla stabilizzazione di 148 Lavoratori contrattualizzati, è stato un fatto importante e strategico, che finalmente ha reso giustizia ai sacrifici sopportati da quei Lavoratori per oltre 20 anni. Allo stesso modo, la CGIL, la Funzione Pubblica CGIL e la Camera del Lavoro chiedono ora che si vada oltre. Occorre, sin da subito, determinare le ricadute orarie aggiuntive che il Comune potrà garantire con proprie risorse, affinché la stabilizzazione non si fermi al solo 50% del rapporto di lavoro, garantito dal finanziamento storicizzato regionale. Inoltre, occorre procedere sin da subito alla riqualificazione del personale dipendente comunale, così come già richiesto dalla Funzione Pubblica CGIL comprensoriale, in modo da restituire dignità e giustizia sociale ai tanti Lavoratori che da anni svolgono mansioni di gran lunga superiori a quelle d’inquadramento. E, ancora, è necessario che ogni settore, ufficio, servizio, abbiano una loro organizzazione funzionale ben definita, e che questa organizzazione sia ampiamente condivisa e sostenuta fra i Lavoratori, dovendo dispiegare i suoi effetti sull’intero territorio comunale. I servizi, inoltre, dovranno essere facilmente accessibili e di immediata prossimità verso tutti i cittadini e - per ciò - dovranno avere una dislocazione territoriale di pronta rispondenza ai bisogni della collettività. Su questi temi, chiederemo al sindaco Stasi un incontro che consenta di stabilire una convergenza d’intenti, nonché di concordare un cronoprogramma entro il quale gli impegni che si assumono siano assolti. Per la CGIL, questi, e tanti altri temi, sono fondamentali per rafforzare nei Cittadini l’importanza strategica della fusione. Ma serviranno anche per dare ai cittadini quel senso di orgoglio della nuova appartenenza, affinché sia evidente a tutti che non solo la fusione non toglie nulla alle preesistenti realtà territoriali, ma finirà con il potenziarle e per fare di Corigliano Rossano il vero polo attrattivo della sibaritide, e uno dei pilastri socio-economici più importanti dell’intera Calabria. Infine, così come la CGIL ha già fatto per indirizzare e sollecitare la convocazione dell’Assemblea dei Sindaci, allo stesso modo oggi la CGIL vuole continuare a giocare il suo ruolo di guida e di governo dei processi, poiché è stata partner privilegiata a sostegno di quella fusione che, ora, intende ulteriormente difendere e rafforzare.
Giuseppe Guido, segretario generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno
Vincenzo Casciaro, segretario generale Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno