La pervicace azione di smantellamento del servizio sanitario ed in particolare dell’assistenza ospedaliera non conosce sosta e limiti. Negli anni abbiamo assistito ad una sorta di razionamento occulto delle prestazioni e delle cure con mille cavilli burocratici e con una pauroso aumento dei costi e dei debiti, nonostante l’esodo biblico di personale e di strutture.
Dal razionamento occulto siamo arrivati alla privazione di strumenti, medicinali e materiale di ogni genere necessario alle cure ed al buon andamento dei servizi e dei reparti ospedalieri. A tutto ciò si aggiunga il triste primato dei furti di medicinali specifici per le cure oncologiche. La carenza e la sottrazione sta portando alla negazione di fatto delle cure ed alla impossibilità per gli operatori di poter dare assistenza. Sempre più spesso le persone che necessitano di ricovero devono portarsi dietro le medicine ed i materiali necessari alla degenza ospedaliera sia in termini sanitari che in termini alberghieri. Ai viaggi della speranza tradizionali fuori regione ad oggi si sovrappongono i viaggi brevi in loco con la valigia piena di medicinali, che all’occorrenza si integrano con la ricetta medica ed il ritiro a cura del paziente presso la farmacia esterna. Presso il Presidio Ospedaliero di Corigliano per entrare in Ospedale bisogna portarsi dietro “il corredino e la valigetta” di tutto cio’ che occorre per la degenza e le cure. Devi essere fortunato di avere qualcuno libero e disponibile che vada dal medico di famiglia a fare le ricette e poi si rechi nelle farmacie per il ritiro dei farmaci e la consegna all’interessato in ospedale. Anche per via di questo “andazzo” si punta alla chiusura dell’Ospedale di Corigliano; si minaccia di chiudere i reparti e nel frattempo si fa terra bruciata attorno. Non è possibile assistere a questo deturpamento della dignità dei malati e dei loro diritti. Così facendo arriveremo ad una situazione di “contrabbando” all’interno delle strutture sanitarie in quanto avranno i medicinali ed i materiali solo gli amici degli amici e coloro i quali hanno potere contrattuale con i vertici aziendali. La discriminazione dei cittadini passa anche per queste vicende tristi ed amare di un malgoverno del sistema che giornalmente segna una nuova puntata al ribasso. Nelle corsie manca di tutto sia in termini di risorse che di controlli e per questo si rivolge appello ai responsabili aziendali per fornire al più presto quanto necessita per garantire ricoveri e cure. Così non si può andare avanti. Inviteremo i degenti a manifestare in modo clamoroso il loro disagio ed il loro diritto alle cure.
GIUSEPPE CAMPANELLA CAPO SALA CHIRURGIA ASSESSORE SANITA’ COMUNE DI TREBISACCE