Il problema è semplice: bollette che dovrebbero essere tarate sull’effettivo consumo individuale vengono invece calcolate a forfait, su un periodo annuale, senza però tener conto che del servizio si usufruisce solo per pochi mesi, due o tre al massimo.
È questa la situazione che sta accendendo la protesta tra i residenti dei Laghi di Sibari. A far deflagrare il caso, l’arrivo delle bollette legate al servizio idrico integrato: il Comune, sulla scorta dei regolamenti vigenti, dovrebbe calcolarle in percentuale sui consumi idrici, ma poiché nel porto turistico la fornitura di acqua è demandata all’Associazione “Laghi di Sibari”, le cui letture e calcoli si ritiene non possano essere tenuti in considerazione poiché provenienti da ente privo di natura pubblicistica, allora i conti vengono elaborati forfettariamente, su base annuale. Trascurando tuttavia un dato essenziale: le abitazioni, quasi tutte seconde case, testano chiuse gran parte dell’anno. Avviene così che chi, in base all’effettivo consumo di acqua, dovrebbe trovarsi a pagare una trentina d’euro di servizio idrico integrato, se ne veda richiedere all’incirca 200. Una situazione generalizzata, radicata nel tempo, quest’anno sfociata in rabbia di cui si fa interprete AssoLaghi. «Crediamo che la questione sia di palese evidenza e che da spiegare ci sia ben poco», dice il presidente Luigi Guaragna: «E’ evidente ed oggettiva l’iniquità del sistema: le lamentele degli associati, che noi condividiamo e di cui ci facciamo portavoce, sono fondate e meriterebbero il giusto approfondimento e doverose risposte da parte del Municipio». Prosegue Guaragna: «Legare i costi ai reali consumi è logico, oltre che giuridicamente corretto. Più volte, in passato, abbiamo messo a disposizione del Comune il nostro sistema di rilevazione dei consumi, ma inutilmente, poiché a quanto pare la nostra natura giuridica di ente non pubblicistico lo renderebbe inattendibile, sebbene la nostra affidabilità non venga messa in discussione quando si tratta di contribuire anche economicamente a garantire la navigabilità del canale Stombi o assicurare altri servizi di pubblica utilità». Aggiunge il presidente di AssoLaghi: «Ad ogni modo, come sempre con spirito di collaborazione, chiediamo che con celerità sia il Comune ad individuare criteri che consentano il rispetto del principio di equità: garantiamo massima disponibilità a ricercare una soluzione ma siamo pronti, in mancanza di ciò, a rappresentare in ogni sede la tutela dei diritti degli associati».
Associazione Laghi di Sibari Ufficio di Presidenza