dott. Rocco Chiaro
Ho letto con attenzione ed interesse l’intervento dell’On. F. Sapia riguardante la sanità che condivido quasi totalmente, tuttavia la politica, oltre che fare annunci ed auspici, dovrebbe fare serie proposte per una vera e non campanilistica razionalizzazione della rete ospedaliera ne pensare a redistribuzioni cervellotiche ed irrazionali come quelle di cui si mormora in questi giorni se si intende garantire salute e nel contempo risparmio sulla spesa sanitaria.
Per quanto riguarda il presidente Oliverio ed il suo staff non credo ci sia la necessità di allontanarlo dalla gestione della sanità poiché alle prossime elezioni regionali saranno i calabresi a negargli il consenso. In questo inizio di settembre nel nostro territorio vi sono stati una serie di incontri fra sindaci e di questi col Commissario alla sanità Gen. Cotticelli per sottolineare le gravi carenze del sistema sanitario nel nostro territorio legate, fra l’altro, al grave disavanzo della spesa e alla mala gestione politica della sanità negli ultimi 10-15 anni. Da quanto si apprende durante questi incontri sono state fatte promesse, assunti impegni … faremo, vedremo, potenzieremo, assumeremo, riapriremo etc. Una cosa si è chiaramente palesata: ogni sindaco ha chiesto la tutela del proprio orticello all’ombra del suo campanile, purtroppo nessuno ha prospettato soluzioni tali che potessero determinare un salto di qualità del servizio sanitario nello jonio cosentino. Si è sottolineata la necessità (non necessità), che non da qualità, di riattivare Trebisacce, Cariati, Acri etc. con la scusa che sono strutture di confine e di zone disagiate ma tutto questo non per tutelare seriamente la salute ma per guadagnare inutili consensi elettorali sperperando denaro pubblico. Non sono un politico e non ho bisogno di consensi, sono un medico Anestesista- Rianimatore è sono convinto che il servizio sanitario non può essere un’azienda che produce profitti ma salute e benessere fisico per il cittadino. Il destinatario principale dell’efficienza e dell’efficacia del sistema sanitario oltre che il cittadino è anche il sistema produttivo e le casse degli enti assistenziali che traggono profitti dal benessere della collettività dovuto all’efficacia delle cure e della prevenzione. Se sullo jonio cosentino si vuole creare un servizio sanitario efficace ed efficiente e che offra qualità dobbiamo abbandonare i campanili e impegnarci, tutti insieme e seriamente, che da subito si riavviino i lavori per la realizzazione del nuovo ospedale in c/da Insiti di Corigliano Rossano che con i suoi 250-300 posti letto e con la allocazione di tutte le specialistiche presente nelle vecchie strutture di Corigliano e Rossano può essere anche polo di attrazione di nuove e qualificate professionalità considerato anche l’ormai fisiologico ed irreversibile ricambio generazionale. Gi ospedali periferici (Trebisacce, Cariati, Acri etc.), centri di inutile spesa, potrebbero essere convertiti in centri di primo intervento con personale medico ed infermieristico qualificato atto a stabilizzare il Paziente e curarne il trasferimento nella struttura idonea alle necessità del Paziente stesso. In questi ospedali, oltre ai centri di primo intervento, potrebbero essere attivati servizi cui il nostro territorio non è dotato quali una riabilitazione motoria, cardio-polmonare, si potrebbe potenziare la geriatria, la lungo degenza e l’Hospice. Per una buona volta cerchiamo di imitare seriamente regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana ed il Veneto. In attesa della realizzazione della nuova struttura, sperando che i tempi non siano biblici, dovrebbero essere potenziate le uniche strutture attualmente funzionanti ( il Guido Compagna ed il Nicola Giannettasio) che garantiscono, con enormi difficoltà, una risposta sanitaria purtroppo deficitaria non certo per mancanza di capacità professionali ma per gravi carenze strutturali e di personale. Si spera, comunque, che il potenziamento di queste strutture, se dovesse esserci, non sia fantasioso ed irrazionale come fino adesso avvenuto o solo per soddisfare ambizioni personali ma nell’interesse dei cittadini. Quanto sopra potrebbe essere replicato anche sulla costa tirrenica tenendo adeguatamente conto di quanto già li insiste. Sono convinto che un discorso del genere è mal digeribile dai politici ma ai cittadini garantirebbe adeguate risposte sanitarie riducendo notevolmente la migrazione sanitaria e i disagi alle famiglie e porterebbe ad un sicuro risparmio della spesa sanitaria. So anche che sarebbe necessario redigere un nuovo atto aziendale e la cosa sarà difficile poiché chi deve decidere dovrebbe essere libero da condizionamenti politici ed agire solo per il bene comune.