di Francesco Caputo
Mi perdonerà il buon Giuseppe, uomo giusto e timorato da Dio, se ancora una volta continuo a disturbare il suo lavoro di falegname presso la bottega di Nazareth.
Giuseppe è un uomo giusto perche non applica solo criteri terreni ma si apre a nuove prospettive. Egli parte sempre da valutare serenamente ciò che gli accade e pone sempre al primo posto gli affetti familiari. Nella sacra scrittura, san Giuseppe, viene ricordato semplicemente con una frase esaustiva: “ Giuseppe era giusto”. Oggi, anche nella nostra città, si respira aria di festa, tanti amici che ricordano l’onomastico, i bambini che preparano la letterina per la festa del papà, le zeppole sfornate dalle nostre buone nonne, nel ricordo delle tradizioni. Questa città in che direzione guarda? Auguri Corigliano Rossano, perché il prossimo sindaco “tolga” la fascia dal petto e come Giuseppe, con gli attrezzi della pazienza e della buona volontà, costruisca opportunità di incontro e rinascita del territorio. Auguri a chi è in attesa di una visita specialistica, in attesa di una diagnosi e vive col terrore di non vedere il giorno che viene. Auguri a chi muore sul lavoro e a chi muore “dentro”, di sconforto, perché il lavoro non c’è. Auguri a quei papà che, nonostante le fatiche di tutti i giorni, continuano a fare i papà, e a quelle mamme che fanno “anche” da papà. Auguri Corigliano Rossano, nella bottega di san Giuseppe si respira il profumo della vita,noi abbiamo il profumo di zagara e liquirizia, basta avere gli “attrezzi giusti” per costruire la “città della gioia”…