Questo il testo integrale della lettera con la quale il vescovo di Cassano Jonio, mons. Francesco Savino, rende noto trasferimenti e nomine all'interno della Diocesi per l'anno pastorale 2018-2019:
“Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”
(Lc 10, 2)
Alla Chiesa di Dio che è in Cassano all’Jonio
Carissimi,
anche quest’anno desidero condividere alcune riflessioni, vagliate nella preghiera di invocazione allo Spirito Santo, sugli avvicendamenti nel Clero diocesano e sulla riorganizzazione di alcuni Uffici Pastorali.
Innanzitutto vorrei fosse chiaro che ogni “nomina” non va presa né come un onere né come un premio, ma come un dono. Se tu, prete, prendi il nuovo servizio ministeriale come un peso, sarai privo di gioia del cuore e di entusiasmo e rischi di passare il tempo ad attendere passivamente l’ora per liberartene. Se lo prendi come un premio, lo vivi come avanzamento di carriera, sognando subito una meta più appetibile. Se invece la nomina la ricevi come dono, allora ti metti subito al servizio della realtà cui sei inviato, riconfermando la tua disponibilità alla missione della Chiesa. Accogliere un nuovo incarico come dono, riconoscendo nel discernimento difficile e faticoso, ma doveroso e credibile, del Vescovo, la chiamata del Signore consente di gustare questo passaggio così com’è, riscattandolo dall’amarezza frustrante dell’insoddisfazione o del lamento cronico ed inutile.
Una certezza deve abitare tutti: il vostro Vescovo non va alla ricerca del consenso o dell’applauso, né può lasciarsi condizionare da eventuali “contestazioni”, né vuole ferire o far soffrire qualcuno, ma obbedisce all’esigenza di una Chiesa dinamica e missionaria, della libertà del cuore che caratterizza il rapporto tra Sacerdote e Comunità, tra Sacerdote e Ministero, lungi dalla tentazione di tendenze idolatriche e possessive.
Dopo molti anni, sia una Comunità parrocchiale sia un Parroco, nel suo ministero di guida, si trovano esposti al pericolo di diventare riferimento assoluto con la conseguenza inevitabile di mortificare la crescita intorno a Cristo, unico Assoluto, fondamento e fine. Ciò che veramente conta nel ministero sacerdotale non è tanto quello che si fa e dove lo si fa, ma quello che si è. Tutto l’agire porta frutto soltanto se traduce il nostro essere profondamente uniti all’Unico, Vero, Sacerdote: “essere strumenti di Cristo, bocca per la quale parla Cristo, mano attraverso la quale Cristo agisce” (Benedetto XVI).
Come è bello poter ripetere con Cristo: “Ecco, io vengo, o Padre, per fare la tua volontà”. E’ la volontà di Dio che deve emergere sia nelle decisioni del Vescovo che nella disponibilità dei preti. Tutti, Vescovo, presbiteri e popolo di Dio, sono chiamati a vivere la fedeltà al disegno di Dio.
Il peso specifico di un prete è dato dalla sua fede, come insegna san Paolo: ognuno valuti se stesso “secondo la misura di fede che gli è stata partecipata da Dio” (Rm 12, 3). Per un prete credere significa “vedersi sempre con gli occhi di Cristo” (PdV 73). Significa lasciarsi abitare, lasciarsi vivere e agire da Lui.
Penso che gli uomini e le donne del nostro tempo ci chiedano non solo di parlare loro di Cristo, ma soprattutto di mostrarLo loro, di essere, cioè, la trasparenza di Cristo, la testimonianza credibile e autorevole della Sua signoria. La nostra credibilità dipende dalla sola trasparenza che si può vivere non certo nell’isolamento, ma in comunione con il vescovo e con il presbiterio. Un prete non può essere anarchico o libero battitore. “Nessun presbitero è in condizione di realizzare a fondo la propria missione se agisce da solo e per proprio conto”: è un’affermazione del Concilio Vaticano II (PO 8). “Nessun presbitero”, neanche io, neanche tu, può vivere il ministero in modo autoreferenziale e narcisistico. Ritengo che sia fondamentale vivere l’unità del presbiterio e non tanto impegnarsi senza tregua, isolatamente, nel ministero. Sant’Ignazio di Antiochia diceva: “preferite sempre la forma comunitaria”.
E’ necessario anche che cambiamo mentalità riguardo al compito dei laici e che li educhiamo alla corresponsabilità. Dobbiamo passare dal considerarli “collaboratori del Clero” a riconoscere loro la dignità derivante dai tria munera battesimali che consente un indispensabile contributo nella prassi pastorale, nelle scelte concrete, nelle azioni missionarie della Chiesa, favorendo e incoraggiando i processi formativi di un laicato adulto e competente, disponibile a condividere la responsabilità con i presbiteri nella catechesi, nella pratica sacramentale e nella carità.
Colgo l’occasione anche per un’esortazione che rivolgo a me per primo: abbandoniamo musi lunghi e volti scuri. Se crediamo che Cristo è risorto, perché troppo spesso ci aggiriamo con un “volto quaresimale”? Santa Teresa di Calcutta, con una sottile ironia, notava che certi portano scritto in volto: “guardate cosa mi hanno fatto!”.
Quando i giovani ci vedono scontenti e perennemente insoddisfatti, sono bloccati nella loro vocazione al sacerdozio ministeriale e sono disorientati nella decisione di entrare in Seminario, perdendo così la bellissima opportunità di servire il Signore con il sacramento dell’Ordine sacro.
Nei presbiteri cui ho chiesto di offrire il servizio in altre comunità parrocchiali o in diversi ministeri ecclesiali, ho trovato una disponibilità generosa che mi ha veramente edificato. Questo però non in tutti: in alcuni ho riscontrato la indisponibilità al cambiamento ed una resistenza all’obbedienza che mi ha molto amareggiato. Ho constatato, mio malgrado, che la proposta fatta loro è stata comunicata ad alcuni laici i quali si sono lasciati andare al mormorio e a pettegolezzi tanto dannosi per la Chiesa perché bloccano la comunione. L’obbedienza “offerta e sofferta” (cfr. don Primo Mazzolari) deve superare ogni chiusura che denota accidia e idolatria.
«L’obbedienza è la disposizione d’animo per cui sempre (i presbiteri) ministri ordinati sono pronti a cercare non la soddisfazione dei propri desideri, ma il compimento della volontà di Dio» (cf. Gv 4,34; 5,30; 6,38; PO 15; PdV 28), una virtù, che va unita all’umiltà e che invita a rimettere la propria esistenza a Cristo. Ciò significa, dunque, che non siamo padroni ma servi e amministratori dei misteri di Dio e strumenti di Cristo per la salvezza del mondo.
E’ nella responsabilità che trovano realizzazione l’obbedienza e la libertà (cf. Dietrich Bonhoeffer).
Ogni confratello presbitero viva, con sempre maggiore consapevolezza, il proprio ministero come luogo di santità, “ravvivando il dono di Dio che è in noi” (2Tm 1, 6).
NOMINE e TRASFERIMENTI
- don Silvio Renne, Rettore del Santuario della Madonna della Catena, che si avvarrà del ministero diaconale di Vincenzo Marino.
- don Diego Talarico, Parroco San Francesco d’Assisia Cassano all’Jonio.
- don Nicola Francomano, Rettore della Basilica Cattedrale Santa Maria del Lauro a Cassano all’Jonio.
- don Franco Gimigliano, Parroco SanNicola di Baria Roseto Capo Spulico.
- don Claudio Bonavita, Amministratore parrocchiale della parrocchia Santa Maria Maddalena e della parrocchia SS. Pietro e Paolo di Morano.
- padre Gabriele De Vivo, Vicario parrocchiale della parrocchia SS. Pietro e Paolo di Morano.
- don Maurizio Bloise, Assistente ecclesiastico gruppo AGESCI Cassano
- Segreteria del Vescovo, don Annunziato Laitano.
UFFICI PASTORALI
- Ufficio Migrantes: Leonardo Cirigliano della parrocchia Santa Maria di Loreto di Cassano all’Jonio.
- Ufficio per lo Sviluppo Integrale (Pastorale Sociale e del Lavoro, della Giustizia, della Pace e della Salvaguardia del Creato): Domenico Graziano della parrocchia San Girolamo di Castrovillari.
- Ufficio Missionario: don Francesco Diodati.
- Servizio di Pastorale Giovanile: don Rocco Lategano e co-direttore suor Veronica Rivero.
- Vicario per la Caritas: don Gianni Di Luca.
- Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali (CDAL): Pio Paternostro della parrocchia Santa Maria Maddalena di Morano.
- Ufficio Diaconi permanenti (Servizio Accoliti, Lettori e Servizio Ministri Straordinari della Santa Comunione): Vice Direttore Leonardo Aita, Diacono.
- Servizio per l’insegnamento della religione cattolica: Vice Direttore Giuseppe De Bartolo.
- Colleggio Assistenti di Azione Cattolica: don Michele Munno (settore adulti); don Rocco Lategano (settore ACR); don Nicola Mobilio (settore giovani); don Francesco Di Marco (settore MLAC); don Gianni Di Luca (assistente unitario).
- Fondazione “San Matteo” (articolo12: Il Comitato Etico-Scientifico, che ha funzione consultiva, è composto da 3 (tre) a 5 (cinque) membri. Il Presidente è nominato dal Vescovo pro-tempore della Diocesi di Cassano all’Jonio, mentre i componenti del Comitato sono designati dal Consiglio di Amministrazione, scegliendo nel novero di personalità che, per cultura, funzione espletata e requisiti personali possono contribuire a qualificare l’attività della Fondazione e a darle lustro. Al Comitato etico-scientifico spetta il compito di delineare il label etico dell’attività, di monitorare l’attività della Fondazione sotto il profilo dell’adesione ai principi enunciati nello statuto e di dare il proprio contributo per tutte le iniziative di studio e ricerca deliberate dal Consiglio di Amministrazione, anche su proposta del Comitato stesso, con particolare riguardo alle iniziative editoriali): presidente del Comitato etico-scientifico: don Giuseppe Arcidiacono.
- Sovvenire (Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica): don Giuseppe Arcidiacono.
COMUNITA’ di PARROCCHIE
Stabilisco che a partire dal 1 Ottobre p.v. entra in vigore, ad experimentum per un triennio, lo Statuto delle Comunità di Parrocchie così definite:
Territorio di Cerchiara, Francavilla marittima e San Lorenzo Bellizzi: le parrocchie di Cerchiara di Calabria (parrocchia San Giacomo Apostolo – parroco don Luigi Risoli e vicario parrocchiale padre Yves Mawa Dokery, parrocchia san Francesco di Paola – parroco don Luigi Risoli, parrocchia san Pietro Apostolo – parroco mons. Giuseppe Ramundo; il Santuario della Madonna delle Armi – Rettore padre Godè Roger Ntabala); le parrocchie di Francavilla Marittima (parrocchia Annunciazione del Signore – parroco don Pietro Lo Caso, parrocchia Santa Rita da Cascia – amministratore parrocchiale padre Godè Roger Ntabala); la parrocchia di San Lorenzo Bellizzi (parrocchia di San Lorenzo Martire – parroco don Pedro De Salvo). Parroco moderatore: mons. Giuseppe Ramundo.
Territorio di Cassano: frazione di Sibari (parrocchia San Giuseppe – parroco don Michele Munno) e frazione di Lattughelle (parrocchia San Raffaele Arcangelo – Amministratore parrocchiale don Pietro Groccia). Parroco moderatore: don Michele Munno.
Territorio di Altomonte: parrocchia Santa Maria della Consolazione – parroco don Anatole Tshimanga Milambo; parrocchia San Giacomo Apostolo –parroco don Francesco Faillace. Parroco moderatore: don Francesco Faillace.
Territorio di Morano: parrocchia San Nicola di Bari – parroco mons. Francesco Di Chiara – parrocchia Santa Maria Maddalena e SS. Pietro e Paolo – Amministratore parrocchiale don Claudio Bonavita, vicario parrocchiale padre Gabriele De Vivo e padre Flavio Palladino. Parroco moderatore: mons. Francesco Di Chiara.
Territorio di Castrovillari: parrocchia Auxilium Christianorum in contrada Vigne e Nostra Signora di Lourdes in contrada Cammarata – parroco don Setho Kokou Mawulè (padre Norbert) e parrocchia Madonna della Pietà in contrada Pietà – parroco don Federico Baratta. Parroco moderatore: don Federico Baratta.
Territorio di Trebisacce: parrocchia Cuore Immacolato B.V.M. – parroco don Vincenzo Calvosa e co-parroco don Nicola Cataldi; parrocchia San Vincenzo Ferrer – parroco don Michele Sewodo. Parroco moderatore: don Vincenzo Calvosa.
Territorio di Rocca Imperiale: Rocca Imperiale paese (parrocchia Assunzione BVM – parroco don Domenico Cirigliano), il Santuario della Madonna della Nova (rettore don Mario Nuzzi) e Rocca Imperiale marina (parrocchia Visitazione BVM – parroco don Pasquale Zipparri). Parroco moderatore: don Pasquale Zipparri.
Stabilisco che i passaggi di consegne e gli ingressi dei nuovi Parroci o Amministratori parrocchiali dovranno effettuarsi dopo l’Assemblea Diocesana (14/15 e 21 Settembre p.v.), cioè alla fine di Settembre e nella prima parte di Ottobre p.v.
Il Parroco uscente presenterà al subentrante la Comunità in tutte le sue componenti, con particolare attenzione al CCP, al CPAE, alle eventuali Comunità Religiose presenti nel territorio parrocchiale, ai responsabili delle Aggregazioni e Movimenti. E’ evidente che, in tale passaggio, sono previsti gli adempimenti di carattere burocratico-amministrativo, secondo le indicazioni da me date attraverso la Curia. E’ opportuno che l’ingresso del nuovo Parroco sia accompagnato dalla celebrazione della Santa Messa presieduta da me o dal Vicario Generale o dal Vicario foraneo. Sarà premura di ogni presbitero interessato al trasferimento prendere contatti con la Segreteria del Vescovo (tel. 098171006) per stabilire la data dell’ingresso nella nuova parrocchia. Nei cambi dei parroci non si diano giudizi sul lavoro compiuto dal confratello ed esorto a non procedere subito ad innovazioni che necessitano di osservazione, ascolto e discernimento per non destrutturare la comunità; la dignità del confratello presbitero e delle persone che compongono la comunità venga sempre rispettata.
Per quanto concerne il lavoro degli Uffici Pastorali con l’avvenuta riorganizzazione, affido il coordinamento al Vicario per la Pastorale, don Giovanni Maurello.
Esprimo ancora una volta la mia gratitudine ai sacerdoti che hanno dimostrato disponibilità al cambiamento, la riconoscenza mia personale e dell’intera Diocesi a padre Flavio Palladino e a mons. Silvio Renne per aver profuso, in tantissimi anni, sempre con generosità e serietà, la responsabilità di parroco rispettivamente a Morano e a Cassano all’Jonio.
Sono convinto che queste mie disposizioni saranno accolte da tutti con gioia e come dono dello Spirito Santo, che non fa mai mancare al popolo di Dio la sua presenza incoraggiante e consolante.
Maria, donna di frontiera e di servizio, donna dell’«eccomi» obbediente, sostenga il nostro cammino e invoco la benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Cassano all’Jonio, 13 luglio 2018
✠ don Francesco, Vescovo