È calabrese il primo chirurgo ortopedico al mondo ad aver utilizzato una particolare tecnica chirurgica per il trattamento di una rara patologia della mano, nota come necrosi dell’osso capitato.
Si chiama Patrizio Leone ed è originario di Mandatoriccio, comune del basso Jonio cosentino, e da diversi anni lavora presso l’ospedale Bolognini dell’Asst Bergamo Est di Seriate. Una grande esperienza alle spalle, nonostante la sua giovane età (41 anni), nel campo dell’Ortopedia e della chirurgia della mano gli ha permesso di trattare una rarissima patologia (si contano solo 49 casi descritti nella letteratura scientifica) con una tecnica già usata per altri scopi ma mai applicata in queste circostanze. Cosa che, spiega il chirurgo, «ha permesso alla giovane paziente un recupero più rapido evitandole una resezione delle ossa carpali e comunque la protesi». E così, dopo sei mesi dall’intervento, il dottor Leone si ritene decisamente soddisfatto per i risultati post operatori che, dice, fanno ben sperare per il completo recupero della paziente. In particolare il nostro chirurgo ha fatto un innesto osseo vascolarizzato basato sull’arteria 2,3 del radio, prendendo un tassello di osso dal radio e spostandolo con le relative arterie come se fosse una sorta di trapianto. «L’uso di un innesto osseo vascolarizzato – spiega – consente in specifici casi di far guarire fratture che non sono guarite diversamente». Leone, però, non si occupa solo di questo ma, in generale, delle patologie dell’arto superiore e in particolare di quelle che interessano avambraccio e mano come, ad esempio, il tunnel carpale che qui è trattato con tecniche mini invasive che consentono di rimandare a casa il paziente dopo due ore dall’intervento. Così come nel caso di rizoartrosi che qui viene trattata con una tecnica semplice e innovativa che non richiede l’immobilizzazione dell’arto, come nelle altre tecniche, e che permette un più rapido recupero funzionale del paziente. Dopo gli studi superiori a Cosenza, Leone si trasferisce a Modena dove si laurea e si specializza in ortopedia. Va in Spagna per una borsa di studio e poi vince il progetto Leonardo per uno stage di tre mesi in Irlanda per 3 mesi. Arriva a Seriate nel 2009 dopo il master in chirurgia della mano fatto a Modena, da sempre uno dei più grossi centri a livello mondiale. Le sue idee innovative e la voglia di confrontarsi con quelli che sono i bisogni della gente lo pongono fra gli esperti di una branca della medicina ancora poco nota nella sua specificità.