Foto: Avv. Alfonso Rago

In questa campagna elettorale il tema della povertà è stato evocato più volte e sono state ipotizzate anche soluzioni, pur in assenza di un confronto pubblico sulle diverse misure.

In realtà, a partire dal 1 dicembre, è in vigore il Reddito di inclusione e di questo strumento sarebbe interessante discutere. Il REI è nato dopo un confronto tra parlamento, governo e Alleanza contro la povertà in Italia, uno strumento voluto proprio dalle Acli. Si è trattato di un esito che ha valorizzato il ruolo dei cosiddetti corpi intermedi, i quali hanno contribuito a elaborare la proposta assieme ai docenti universitari.  L’introduzione del REI è un risultato storico, che dota l’Italia di una misura strutturale contro la povertà. Si tratta, però, del primo passo di un cammino da proseguire. Se ci si fermerà, il REI si aggiungerà alla lunga serie di riforme incompiute. Ora come Acli chiediamo alle forze politiche tre cose. La prima è quantitativa, ovvero estendere la copertura del Rei e incrementare il contributo economico, affinché si possa coprire tutti quei 4,7 milioni di poveri assoluti, con contributi adeguati. La seconda è qualitativa, ovvero riconoscere l’importanza dell’attuazione, occorre invece monitorare e valutare, correggendo le disfunzioni. La terza è programmatica, ovvero fare del REI il punto di partenza per un rinnovamento del welfare, per un sistema strutturale, universale e territoriale, in accordo coi Comuni e gli Enti, locali, la Pubblica amministrazione, il Terzo settore e le diverse forze e parti sociali. Insomma, si tratta di una scommessa che ha bisogno di essere stabile. Per questo noi delle Acli, abbiamo scritto un manifesto in cui invitiamo le forze politiche, indipendentemente da chi si assumerà la responsabilità di governare questo paese, a conservare e implementare il REI. Una riforma così merita di essere tenuta al riparo dalla temperie elettorale, perché può essere il comun denominatore di ogni forza politica, di ogni disegno di welfare che intenda partire dai più poveri. Non so se si può parlare di patto, di lodo, di impegno o di qualunque altra cosa serva a dire che la lotta alla povertà ci può unire attraverso uno strumento come il REI, che è una sfida per tutta la repubblica e una speranza per quei milioni di persone che vivono in povertà assoluta. Noi come Acli, ci auguriamo che da queste elezioni nasca un governo forte e stabile per garantire tutte quelle sicurezze e quegli strumenti finanziari, necessari per aiutare il sistema paese, per aiutare tutti i milioni di poveri assoluti. Successivamente, ci auguriamo che la fusione possa portare tutti quei benefici sperati, in un territorio, che  dista molti anni luce dalla parte produttiva e ricca del paese, che ha bisogno quindi di un maggiore aiuto, di collaborazione fattiva tra il nascente nuovo comune di Corigliano Rossano ed il welfare, un aspetto sociale che da sempre ha interessato le Acli, e noi come circolo Corigliano Rossano non possiamo che sperare per il meglio ed auspicare che la politica sappia dare risposte certe, specie in questa parte dell’alto Ionio, dove siamo carenti in tutti i sevizi essenziali a partire dalla mancanza di una sanità di qualità, per finire ai servizi sociali.

 

Avv. Alfonso Rago Presidente del Circolo Acli Corigliano - Rossano

 

 

 

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