Fonte: Comunicato stampa
L’associazione Schierarsi-Corigliano Rossano vuole denunciare con forza l’ennesimo scandalo dell’amministrazione guidata dall'ormai “fu rivoluzionario” e ora candidato in pectore alla Presidenza della Regione (e perché no pure all’amministrazione del suo condominio, chissà se quest’ ultimo pinquato, qualora ve ne sia la possibilità).
La vicenda ormai è nota. Il segretario Paolo Lo Moro, massimo dirigente amministrativo del Comune nonché tra i principali uomini di fiducia del sindaco, è stato appena condannato a due anni di reclusione con pena sospesa per FALSO IDEOLOGICO. La richiesta del Pubblico Ministero era stata addirittura di tre anni e sei mesi. L'accusa nei suoi confronti concerneva la falsa attestazione della presenza del vicecomandante Pietro Pirillo in riunioni di una commissione concorsuale, di cui Lo Moro faceva parte. La condanna di primo grado è avvenuta nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza condotta nel 2020 la quale ha rivelato un inquietante sistema di assenteismo e false attestazioni tra gli agenti comunali, tra cui il vicecomandante Pirillo, che durante l'orario di servizio si allontanava impunemente dal lavoro. Grazie a telecamere, osservazioni e interrogatori, è emerso un meccanismo di falsificazione delle presenze, con alcuni agenti accusati di usare il badge del superiore per farlo apparire presente, mentre in realtà era assente. Un abuso che tradisce la fiducia dei cittadini e mina la credibilità delle istituzioni. Ed in tutta questa vicenda ciò che appare più imbarazzante è il comportamento vergognoso dell’amministrazione comunale che non soltanto decide di non costituirsi parte civile (perché quello solo rigorosamente quando riguarda gli avversari), ma addirittura tende a sminuire l’accaduto. Si legge infatti nella indegna nota «Prendiamo atto del provvedimento di primo grado reso dal Tribunale di Castrovillari nei confronti del Segretario Generale, Paolo Lo Moro, per una circostanza che attiene l'attestazione della presenza di alcuni dipendenti durante i lavori di una commissione a titolo gratuito. Un fatto, dunque, di carattere formale ma, nell'attesa delle motivazioni della sentenza, non possiamo non esprimere fiducia nei confronti della giustizia e del lavoro della magistratura, nel rispetto delle istituzioni». Dunque secondo l’amministrazione la falsa attestazione della presenza di persone nell’ambito di riunioni di una commissione di concorso, è un fatto meramente “formale”. Per carità, il segretario Lo Moro avrà tutto il diritto di presentare appello nei giudizi di secondo e terzo grado. Ma ciò che fa ridere è che l’amministrazione dica di fidarsi delle istituzioni giudiziarie e che poi esprima solidarietà incondizionata al maximus dirigente, non accorgendosi del fatto che quelle stesse istituzioni giudiziarie hanno appena condannato in primo grado il fido collaboratore di Stasi. \Quindi o l’amministrazione è dura di comprendonio o in mala fede o peggio ipocrita (e d’altronde l’ipocrisia ha fin dal primo momento caratterizzato il suo operato). Ora, noi componenti dell’associazione Schierarsi chiediamo l’immediata e tempestiva rimozione di Lo Moro dagli innumerevoli incarichi che ancora ad oggi ricopre (ebbene si cari concittadini, Stasi, nonostante la sentenza, lo tiene ancora al suo posto) nonchè le dimissioni del Sindaco Stasi per la sua responsabilità politica in merito ai gravi scandali che stanno danneggiando l'immagine del Comune e della città! Ma tanto sappiamo già che il figlioccio di Pacenza e di Caracciolo non aprirà più bocca sulla questione, cercando di far passare tutto nel dimenticatoio e di mantenere Lo Moro alla sua poltrona. E noi tutti cari concittadini non abbiamo altra scelta che coltivare il valore della memoria e organizzarci al fine di far sentire il c.d. “fiato sul collo” a una classe dirigente che da sinistra a destra è sempre più sconnessa dalla realtà e sempre più connessa invece ai propri interessi personali.
Coordinatore Maurizio Sposato
Francesco Sapia
Filippo Scribano
Francesco Corapi