Fonte: Comunicato stampa
Agli inizi del 2022 ho dovuto scrivere più volte che, a causa del grave ritardo della Regione Calabria le città rischiavano di perdere 200 milioni di euro di Agenda Urbana: parliamo di fondi POR 14/20 quindi il ritardo era già enorme.
A seguito di queste denunce, qualcuno negli uffici regionali si svegliò e si iniziarono ad aprire i contatti per la sottoscrizione delle prime convenzioni: avete capito bene, non erano state sottoscritte nemmeno le convenzioni per i finanziamenti, a Corigliano-Rossano come nelle altre città medie, fatta eccezione per tre capoluoghi di provincia sui quali tornerò dopo. Abbiamo iniziato a sottoscrivere le convenzioni a giungo 2023, circa 6 mesi fa: Efficientamento Palazzo San Bernardino, 1,4 milioni, convenzione del 26 giungo 2023; Efficientamento Palazzo Garopoli, 2,5 milioni, convenzione dell'8 giugno 2023; Efficientamento Palazzo Ghiacciaia, 560 mila euro, convenzione dell'8 giungo 2023 e cosi via. Attribuire dei ritardi alle città in queste condizioni è francamente inaccettabile. Non solo. Una parte dei fondi della strategia urbana riguarda finanziamenti al tessuto produttivo, commerciale, artigianale. Come amministrazione, nel 2019, abbiamo voluto che si concentrassero tutti sui centri storici: 4 milioni di euro che darebbero una enorme boccata di ossigeno ai nostri centri, ma sui quali è la Regione a dover fare i bandi: tutto è drammaticamente fermo. Finiremo per perdere questi fondi? Anche questo sarà attribuito alle città come ritardo? Come Comune abbiamo chiesto più volte di poter gestire direttamente questi fondi, assumendoci la responsabilità di fare i bandi per le imprese del territorio, così come ho chiesto più volte di poter rivedere alcune convenzioni, ma finora non ci è mai stato concesso in quanto Corigliano-Rossano, come Crotone, Vibo, Lamezia Terme ecc. non sono “organismi intermedi”. In pratica tutto dipende dalla Regione, compresi i bandi per i fondi ai privati. Fin dall'inizio della Strategia Urbana regionale, ovvero dal 2017, le uniche città ad essere riconosciute come organismi intermedi, con tempi profondamente diversi e la possibilità di gestire le procedure direttamente, sono Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Le questioni dunque non sono minimamente paragonabili, ed attribuire dei ritardi ai comuni in questo contesto – che ne frattempo sono riusciti ad intercettare e mettere a terra fondi decine di milioni di euro di altri fondi, è bizzarro ed irrispettoso, a maggior ragione se da questo presunto ritardo si vorrebbe ritardare la programmazione dei nuovi fondi. Spero si tratti di un clamoroso abbaglio: probabilmente l'attuale giunta regionale non ne ha contezza, ma le città medie della Calabria sono in pesante credito rispetto alla Strategia Urbana nei confronti della Regione e non in debito, anche perchè il ritardo abissale nella sottoscrizione delle convinzioni sta implicando la rimodulazione significativa della efficacia degli interventi, visto l'enorme aumento dei costi. La capacità di intercettare, gestire e mettere a terra i fondi intercettati si misura con facilità su tutte le altre fonti. Piuttosto di attribuire ritardi che, evidentemente, sono di altri, si apra con urgenza una fase di concertazione che consenta alle città medie della Calabria non solo di chiudere la vecchia programmazione, ma anche di aprire la nuova che le città calabresi meritano.
IL SINDACO FLAVIO STASI