Fonte: www.corrieredellacalabria.it

di Luca Latella

In una torrida domenica di fine agosto Matteo Salvini giunge a Corigliano Rossano attraversando la “strada della morte”. Ed è proprio la statale 106 uno degli argomenti conclusivi della conferenza stampa indetta dal “Capitano” alla Masseria Mazzei.

Non solo. «Saranno centrali per il prossimo governo a trazione centrodestra – dice Salvini – le infrastrutture ed il lavoro. E non dimentichiamo l’ingiustizia perpetrata contro questo territorio con la chiusura del tribunale. Quella revisione delle circoscrizioni giudiziarie è stata una catastrofe ed ha dilatato costi e tempi della giustizia, producendo l’effetto contrario». Prima, il leader del Carroccio affronta temi regionali e nazionali. Al suo fianco siedono i candidati della Lega, Simona Loizzo, Domenico Furgiuele, Mariacarmela Iannini e Giacomo Saccomanno. Al tavolo interviene brevemente anche Ernesto Rapani, candidato di Fratelli d’Italia e della coalizione di centrodestra nel collegio uninominale Calabria 01 “Corigliano Rossano” che stimola Salvini sul tema delle infrastrutture. 

«Dal Ponte sullo Stretto migliaia di posti di lavoro»

«Il ponte sullo Stretto di Messina – dice proprio a proposito di infrastrutture Matteo Salvini – rappresenterebbe una grande opera pubblica, sarebbe l’immagine dell’Italia nel mondo, darebbe migliaia di posti di lavoro per anni e toglierebbe un po’ di inquinamento dallo Stretto».

«Mandato pieno a Draghi sul caro bolletta»

Ma è sul carovita, il carobollette, che il segretario della Lega si sofferma maggiormente, invitando il governo ad intervenire immediatamente con un investimento di 30 miliardi per mutuare anche in Italia il “modello Macron”.
«La politica – afferma – dia mandato pieno a Draghi per adottare una soluzione come quella presa in Francia: dare soldi alle imprese che producono energia e chiedere che mettano un tetto al prezzo delle bollette. Non si tratta di aiuti di Stato, soldi a pioggia ma si interviene a monte, direttamente sulle aziende come Eni, Enel, Ire, Dolomite energia e tutte le altre che producono energia». «Dobbiamo imitare la Francia e stanziare subito 30 miliardi per contenere gli aumenti del gas. Non è debito ma – insiste Salvini – un salvataggio nazionale».
«Ovunque io vada – aggiunge Salvini – l’emergenza non è, come dice Letta, lo Ius soli, il ddl Zan, la droga libera. L’emergenza è, e sempre più sarà la bolletta della luce e del gas. Al Consiglio dei Ministri della settimana proporremo di prendere ad esempio il modello di un Paese che sta funzionando: la Francia che ha fissato il tetto al 4% per l’aumento delle bollette di luce e gas, mettendoci quello che serve per compensare. Abbiamo quantificato uno stanziamento tra 20 e 40 miliardi di euro».
«Chiedo al presidente Draghi – prosegue il leader della Lega – di convocare Confindustria, le associazioni e i sindacati, e tutti i partiti diano mandato pieno adesso a Draghi, al Governo in carica, per fare esattamente quello che ha fatto Macron. Non Orban, ma Macron, il massimo dell’Europeismo, dell’Atlantismo, dell’eleganza. Uniamoci, oggi. Non c’è bisogno di fermare la campagna. Armistizio e esistono ed azione subito per gli italiani».

«L’Italia non può fare a meno del nucleare»

Secondo Salvini, altro tema caldo, proprio per tamponare l’emergenza è legato alle centrali nucleari. «L’Italia – sostiene – non può fare a meno dell’energia nucleare come la Francia, che sta costruendo altre sei centrali. E le energie rinnovabili dovrebbero essere utilizzate ad ampio raggio, sulle case di tutti i calabresi dovrebbero essere impiantati i pannelli solari».

«Una volta vinte le elezioni subito al lavoro»

Non mancano le note politiche, obiettivi e polemiche. «Noi vinceremo le elezioni, il 25 settembre – sottolinea Salvini – festeggeremo soltanto per mezzora perché poi c’è da lavorare. Vogliamo, però, governare un Paese che non sia in ginocchio e per questo invito il presidente del consiglio ad agire subito per calmierare le bollette. Appena andremo al governo proporrò l’abolizione della legge Fornero e l’introduzione della quota 41, della flat tax da estendere a redditi fino a 70mila euro, la rottamazione delle cartelle, la gratuità dei libri di testo anche per le scuole medie e superiori».

«Legami con Russi? Querelerò tutti»

Salvini torna poi sulle accuse lanciate dagli avversari politici sui suoi presunti rapporti con Mosca: «A sinistra quando non sanno cosa dire tirano fuori la Russia. Io li querelo, querelo tutti, Saviano, Calenda, Di Maio. Dell’agente russo lo diano a qualcun altro perché con le famiglie italiane non si scherza».
Alle 14 l’incontro con gli elettori di Corigliano Rossano e poi via verso Vibo Valentia dove giungerà nel pomeriggio e poi a Lamezia Terme per la cena.

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