Reinserimento dell’Ospedale Vittorio Cosentino nella rete ospedaliera regionale, Cariati nomina due legali di fiducia per intraprendere tutte le necessarie ed opportune azioni giudiziarie per garantire il diritto alla salute al territorio che continua a subire l’emergenza nell’emergenza: quella derivante dalla chiusura del presidio e quella della pandemia.
È quanto fa sapere il Sindaco Filomena Greco sottolineando che se questa ulteriore iniziativa non dovesse sortire i risultati che dal 2016 questa Amministrazione Comunale continua a perseguire in tute le sedi e con tutti gli strumenti a disposizione, trovando ancora una volta lo Stato sordo, si rivolgerà alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. I legali sono Oreste Morcavallo e Giovanni Spataro. Sono trascorsi più di dieci anni – aggiunge il Primo Cittadino - e non si è verificato nessuno dei presupposti previsti, tra cui, in particolare, l’apertura del grande polo ospedaliero della Sibaritide. Da allora ad oggi, Cariati e tutto il territorio non riescono a ricevere le necessarie risposte sanitarie dall’unico Presidio Ospedaliero esistente da Crotone a Policoro che è lo Spoke di Corigliano-Rossano, fortemente congestionato. Che le istituzioni e le popolazioni di questo territorio continuino ad essere ignorate è dimostrato dalle Linee Guida regionali per l’adozione degli atti aziendali nelle quali non si tengono per nulla in considerazione le carenze sanitarie di questa zona dell’ASP di Cosenza in cui i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), non vengono assolutamente garantiti da anni. Di contro – continua il Sindaco – continuiamo a registrare gli interventi sia del Commissario ad Acta per il Rientro della Spesa Sanitaria in Calabria, sia del Ministro della Salute che il Vice Ministro che si dicono favorevoli al reinserimento dell’Ospedale di Cariati nella rete ospedaliera regionale, ma che alle parole non fanno seguire fatti. L’emergenza pandemica in atto – conclude la Greco – trova d’accordo tutte le istituzioni ed i cittadini di questo territorio a portare avanti una mobilitazione a 360 gradi per il diritto alla salute.