Le preoccupazioni conseguenti alla sequela di atti intimidatori e incendiari danno la consapevolezza che essi sono la punta di un iceberg, del sommerso di una criminalità diffusa, che alligna, da tempo, nella Sibaritide e nella nostra città.
Occorre dirlo con chiarezza, si tratta di ‘ndragheta, comunque si vogliano leggere i fatti. Mafia organizzata e violenza intimidatoria di fronte alle quali non si può tacere. C’è una città onesta e laboriosa che pretende legalità e anche sicurezza.
Insomma un coacervo di questioni che richiedono un impegno corale, un progetto condiviso senza simboli e bandiere alla ricerca di quel che unisce.
E ora che fare ?
- Innanzi tutto, auspichiamo un risveglio della coscienza civica, che chiede a ognuno di noi di fare la propria parte, di non dimetterci da cittadini responsabili e attivi, impegnati a tutelare e rafforzare quel bene comune che fa Comunità civile: la legalità si afferma con i piccoli gesti, difendendo il patrimonio comune della città, rifiutando qualsiasi compromesso con il malaffare e con soggetti dediti alla delinquenza, avendo fiducia nella giustizia e nei suoi organi istituzionali. Noi che abbiamo deciso di restare e spenderci per la nostra città rifiutiamo l’indifferenza, che genera la paura e l’omertà, favorisce la piccola e la grande criminalità mafiosa, diffonde la sub-cultura del “mi faccio i fatti miei e della mia famiglia”, dimenticando che se si diffonde la ‘ndragheta non c’è salvezza per nessuno.
- Auspichiamo che la società civile, attraverso i suoi soggetti aggregativi, non allenti, anzi incrementi il suo protagonismo sociale, perché siamo tutti certi che l’azione formativa e civile da essa svolta può essere decisiva nell’impegno corale di difesa a oltranza e valorizzazione della nostra città: ci riferiamo particolarmente:
- alle Scuole (Dirigenti Scolastici, Docenti-Educatori, personale ATA), che educano i giovani alla cittadinanza attiva e alla cultura della legalità attraverso progetti e percorsi formativi programmati;
- all’associazionismo culturale, sociale, sportivo e del tempo libero, che fanno aggregazione, conoscenza del presente e del passato, memoria dell’identità culturale di appartenenza e stimolano all’impegno personale e associato e al volontariato gratuito di servizio;
- ai partiti democratici, impegnati a testimoniare con i comportamenti e la coerenza la loro credibilità e a favorire e stimolare l’impegno politico partecipativo;
- alle SS. del lavoro (C.G.I.L., C.I.S.L., U.I.L.), alle Associazioni degli imprenditori agricoli, industriali, artigianali, ittici, commerciali, i più esposti alle pressioni della delinquenza mafiosa, spesso resistenti e reattivi con serietà e coraggio civico, bisognosi di azioni concrete da parte dello Stato e di percepire la vicinanza solidale della gente;
- all’insostituibile azione di formazione delle coscienze e stimolo alla partecipazione democratica, che sta svolgendo la Chiesa nelle sue articolazioni, segnatamente in quella della sua guida pastorale autorevole e credibile;
- ai giornalisti e agli organi di informazione, attori di conoscenza e di denuncia, promotori di coscienza e reattività sociali.
- Auspichiamo che le forze dell’ordine, alle quali diamo atto, riconoscimento e riconoscenza di essere presenza qualificante dello Stato di prossimità e garanzia degli inviolabili diritti di libertà dei cittadini, aumentino la fiducia dei cittadini verso il loro operato attraverso una maggiore visibilità e una più incisiva attività investigativa di contrasto alla ‘ndrangheta.
- Auspichiamo che si ripristini subito il Tribunale: la terza città della Calabria e la Calabria del Nord Est non possono più rimanere senza il presidio fondamentale della Giustizia, senza la garanzia della tutela dei diritti di libertà dei cittadini, senza il contrasto forte alla ‘ndrangheta. La rapina del Tribunale ha determinato conseguenze devastanti sul piano della coesione sociale, della resistenza e della reattività: si è diffuso un clima che ha avvelenato le coscienze individuali e collettive, di fatalismo al crudele destino, di rassegnazione, di convinzione che la nostra è una terra senza futuro, tanto che numerosi concittadini (segnatamente i giovani talenti) hanno ripreso ad emigrare.
Procedere in ordine sparso in nome di un campanilismo autolesionistico ci ha resi deboli, privi di forza contrattuale, subalterni a interessi centralistici, colonizzatori e mortificatori di quest’area vasta della Regione, tesi a mantenere quest’area divisa, subalterna e a togliere, scippare, depauperare e finalizzato a cinici giochi di bassa politica. Abulia, apatia, spirito di rinuncia, crisi della coscienza dell’interesse generale e del bene comune caratterizzano oggi moltissimi concittadini, che non sanno a chi rivolgersi (se non per faccende personali e familistiche), su chi avere fiducia per recuperare coraggio e impegno sociale, per costruire la speranza e la fiducia nel futuro.
Premesso ciò, chiediamo alla Rappresentanza Parlamentare, alla Rappresentanza nel Consiglio e nella Giunta della Regione Calabria, ai Sindaci e Consigli Comunali della Calabria del Nord-Est di intraprendere percorsi finalizzati ai seguenti obiettivi in unità di intenti con il Sindaco ed il Consiglio Comunale della Città di Corigliano-Rossano,:
- produrre un esposto-denuncia al Tribunale e alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per accertare le eventuali numerose violazioni di legge nell’accorpamento del Tribunale di Rossano a Castrovillari e per il recupero del mal tolto;
- promuovere, in collaborazione con i cinque rappresentanti del territorio nel Parlamento nazionale, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e con il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel quale pretendere il ripristino del Tribunale, preannunciando che, in caso di diniego o di rinvio sine die, tutti i Sindaci della Calabria Settentrionale avvieranno iniziative di mobilitazione fino a uno sciopero generale, di disobbedienza civile e istituzionale ed anche le dimissioni di tutti i primi cittadini;
- di chiedere fermamente l’urgente rafforzamento nella città e nel territorio delle forze dell’ordine attraverso l’elevazione dell’attuale Commissariato di Pubblica Sicurezza a Distretto e delle Compagnie dei Carabinieri a Gruppo;
- di dare una svolta in direzione di una seria attività di intelligence;
- di promuovere iniziative di sensibilizzazione delle Comunità amministrate, in maniera concertata, fortemente unitaria e soprattutto continuativa a partire da una mobilitazione generale da tenersi appena le condizioni sanitarie del Paese lo consentiranno.
UNITI SI PUO’
CORIGLIANO ROSSANO NON GIRA LA TESTA DALL’ALTRA PARTE
Hanno sottoscritto il documento:
- Sindaco di Corigliano Rossano
- Presidente Consiglio Comunale Corigliano Rossano
- Presidente Commissione Statuto Corigliano Rossano
- Segreteria Provinciale CISL
- CGIL Pollino Sibaritide Tirreno
- Segreteria Zonale UIL
- Partito Democratico Area Rossano
- Partito Democratico Area Corigliano
- Italia Viva Corigliano Rossano
- Fratelli d’Italia Corigliano Rossano
- Forza Italia Corigliano Rossano
- Federazione Verdi Calabria-Europa Verde Corigliano Rossano
- Lega Corigliano Rossano
- Libera – Presidio Corigliano Rossano
- Osservatorio Permanente Fusione
- Movimento Civico Corigliano Rossano Futura
- Movimento civico Corigliano Rossano domani
- Movimento Civico Corigliano Rossano Pulita
- Movimento 5 Stelle Corigliano Rossano
- Associazione SosteniAMO Corigliano Rossano
- Associazione 25 Aprile Marco De Simone
- Associazione Animali e Natura
- Circolo Culturale Rossanese Giuseppe Converso
- Associazione Terra e Popolo “Cittadinanza e Solidarietà”
- Associazione Basta Vittime 106
- Democratici e Riformisti Corigliano Rossano
- Centro Studi Calybitense Nostrum
- Cenacolo degli Artisti
- ARB – Associazione Arbereshe Rossano
- Associazione Rossano Recupera
Dalla Delegazione Municipale di Rossano Scalo, 13 novembre 2020.