Il commissario ad acta della sanità calabrese, Saverio Cotticelli, è pronto a inviare i nomi di quattro nuovi commissari di Asp e Ao al governo nazionale, al quale spetta la nomina definitiva ai sensi del “Decreto Calabria”.

Lo ha reso noto lo stesso commissario Cotticelli questa mattina, parlando con alcuni giornalisti a margine di un’iniziativa nella sede della Regione. I nomi saranno inviati al governo nazionale senza l’intesa con la Regione, prevista sempre dal “Decreto Calabria” ma come facoltativa e non vincolante. I nuovi commissari individuati dalla struttura commissariale sono Daniela Saitta per l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Giuseppe Giuliano per l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Giuseppe Zuccatelli per le due aziende ospedaliere di Catanzaro, il “Pugliese Ciaccio” e il Policlinico universitario “Mater Domini”, Iole Fantozzi per il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. “Per la decisione del governo – ha poi spiegato Cotticelli – adesso ci vogliono i tempi tecnici, entro 10 giorni, e poi c’è tutto l’iter con il Consiglio dei ministri che deve ratificare le nomine, poi ci sarà la registrazione alla Corte dei Conti. Contiamo di partire prima di Natale”. Il commissario tuttavia ha voluto subito ‘stoppare’ ogni interpretazione polemica dei rapporti con la Regione e con il governatore Oliverio. «Al di là del mancato accordo – ha rimarcato Cotticelli – saluto con favore il cambio di atteggiamento del presidente, che è diventato collaborativo. Abbiamo parlato a lungo, in un clima sereno e partecipativo, per cui registro con favore questo cambio di atteggiamento, che lascia ben sperare per il futuro». Un passaggio il commissario lo ha dedicato anche al tema del personale, sostenendo che «il Mef non è un mostro, non è il Leviatano. Il Mef fa un discorso di sostenibilità finanziaria dei provvedimenti, e mi sembra giusto. Con il Mef – ha rilevato Cotticelli – abbiamo un ottimo rapporto. Il fabbisogno del personale dev’essere strutturale, dev’essere conseguenza di un metodo, e coerente e compatibile con il Programma operativo, con la rete ospedaliera e le varie reti che sono distribuite sul territorio. Quindi, si tratta solo di essere coerenti e pertinenti. E una volta individuato il fabbisogno, le aziende potranno assumere direttamente». Quanto ai precari, nodo ancora irrisolto e drammatico vista anche la protesta di queste ore all’ospedale di Cosenza, Cotticelli è stato lapidario: «Lì un’altra storia triste. Purtroppo abbiamo due vittime: le due vittime sono gli operai e il Servizio sanitario regionale e poi c’è un carnefice, e mi fermo qui». Infine, un commento all’ultimo Tavolo Adduce, da cui la sanità calabrese non è uscita benissimo, tutt’altro… «Il debito – ha affermato Cotticelli – è diminuito perché sono stati messi in campo, negli ultimi anni, provvedimenti che hanno impostato il rientro dal debito. Il rientro ha ha tre componenti: il primo è la spesa per il personale, che comunque è sotto il tetto, quindi quello che pensavamo fosse il ‘vulnus’ non è così. Il vero problema è la fornitura di beni e servizi, mentre il terzo pilastro, ahinoi, è il contenzioso. Noi contiamo, per il 2020, massimo per il 2021, di recuperare un fiume di denaro dalle forniture di beni e servizi, che riguardano proroghe di appalti ventennali con costi eccessivi e insopportabili a carico del Servizio sanitario regionale, attraverso una razionalizzazione di tutte le forniture, con delle gare fatte secondo legge e buon senso. Da questo settore contiamo di recuperare un fiume di denaro perché è lì che si annidano certe situazioni patologiche, E poi – ha concluso il commissario – contiamo di azzerare il contenzioso, che è ormai fuori controllo: c’è qui un contenzioso eccessivo e insopportabile e su questo interverremo». 

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