Nessuno sa, ad oggi, cosa Stasi prospetterà al commissario Cotticelli in merito all’emergenza sanitaria in atto sul nostro territorio. Ha “convocato” (altra prassi per nulla usuale) i sindaci del territorio per comunicargli che all’incontro non potranno partecipare tutti ma solo una delegazione ristretta.

Per dire e fare cosa? Quali sono le strategie? Ma soprattutto, quali sono le proposte? Un’idea ce la siamo fatta. E quello di Stasi sarà l’ennesimo pianto greco senza prospettiva. Chiederà nuovamente che si avviino i lavori del nuovo ospedale e si lascerà abbindolare – come ha già fatto trapelare - dal solito rimpallo di responsabilità mentre il nuovo nosocomio di Corigliano-Rossano è da 12 anni che attende di essere realizzato. Era e rimane questo il momento della protesta. Come quella che lo stesso Stasi, da Consigliere comunale, alimentò nel dicembre 2016 contro il commissario Scura. Da allora ad oggi non è cambiato un bel nulla. Anzi la nostra condizione sanitaria è peggiorata. Sono questi interrogativi e preoccupazioni emerse nel corso dell’incontro tra i responsabili dei coordinamenti civici de Il Coraggio di Cambiare l’italia di Corigliano-Rossano e della Sibaritide, il consiglieri comunali di Opposizione della nuova terza città della Calabria ed il presidente nazionale del CCI, Giuseppe Graziano. Le Istituzioni sono un elemento di confronto e di ascolto imprescindibile in una società democratica. Non si può assolutamente pensare di bypassarle, soprattutto quando serve una spinta forte e unitaria per rivendicare i diritti dei cittadini. Non lo può fare nessuno, men che meno un Sindaco che deve dar conto di tutto ciò che fa a quell’organo di indirizzo e di controllo che è il Consiglio comunale. Anche e soprattutto quando si appresta ad interloquire a nome e per conto della Città con altri organi di governo. Siano essi ordinari o straordinari.  Invece registriamo l’ennesimo atto di maleducazione istituzionale del Primo cittadino da quando è alla guida di Corigliano-Rossano, che da un lato invoca la collaborazione delle Opposizione e dall’altro, invece, agisce in totale autonomia. Si metta in testa che non è uno sceriffo a capo di una comunità sperduta del Far West di inizio ‘800. Tutti ricordiamo Stasi dai banchi dell’opposizione che predicava condivisione e trasparenza, insinuando sempre malefatte e sotterfugi degli avversari. Oggi si sta comportando allo stesso modo in cui si comportavano i suoi spettri. Domani, con la storica visita del commissario Cotticelli (è la prima volta da quando si è insediato che si fa un giro da queste parti), sarebbe stata l’occasione migliore per scendere in piazza tutti insieme, per promuovere una mobilitazione generale seria e far capire alle istituzioni regionali che qui la sanità fa schifo. E non solo. In quella occasione, sempre tutti insieme, portare sul tavolo soluzioni efficaci e condivise con il mondo degli operatori sanitari e con le forze sindacali e sociali. Si è persa una buona occasione. Sarà, invece, l’ennesimo appuntamento costellato da decine di inchini e poscinèsi durante il quale ci riempiranno di promesse e spallucce. Senza risolvere un bel niente. È questo il cambiamento? È questa la rivoluzione?

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