Potenziare il numero di giudici e garantire più presenza dello Stato nei territori a rischio.

La Camera dei Deputati nella seduta dello scorso Venerdì 26 Luglio 2019 ha approvato un ordine del giorno dei parlamentari Elisa Scutellà e Raffaele Trano volto a riesaminare le piante organiche delle procure della Repubblica nelle aree ad alta densità mafiosa.È quanto fa sapere la stessa portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati, Elisa Scutellà, componente della Commissione parlamentare Giustizia e presidente dell’Intergruppo parlamentare sulla Geografia giudiziaria. «Si tratta – dice Elisa Scutellà – della prima e forte risposta a seguito dell’ennesimo fatto di sangue che si è registrato poco meno di una settimana fa nella Sibaritide. Abbiamo il dovere di reagire e fornire, da forza di Governo, le risposte giuste alla popolazione e gli strumenti adeguati per agire alla Magistratura, agli organi inquirenti e alle Forze dell’Ordine». «L’approvazione dell’ordine del giorno – spiega la parlamentare del Movimento – che ho firmato assieme al collega Raffaele Trano impegna il Governo a valutare l’opportunità di attivarsi, per quanto di competenza, per riesaminare le piante organiche delle procure della Repubblica nelle aree del territorio nazionale ad alta densità mafiosa. Questo è quanto mai significativo e necessario per il nostro territorio martoriato da cosche mafiose che monopolizzano la nostra terra ostacolando qualsiasi forma di sviluppo sociale, economico e culturale. Lo Stato deve esserci, nella nostra regione in particolar modo, e far sentire la sua presenza». «Questo provvedimento – aggiunge Scutellà – è anche un tassello importante di quel grande mosaico che stiamo ricostruendo insieme al Governo in quella che è la più ampia e decisa azione di rimodulazione della geografia giudiziaria. Nelle prossime settimane, sarà chiamato in audizione il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e a seguire tutte le forze sociali e forensi che si sono battute contro la soppressione del Tribunale di Rossano. Il nostro obiettivo è quello di partire da dati e constatazioni concrete e reali per restituire ad un territorio in emergenza come la Sibaritide – conclude – un proprio presidio di giustizia».

Crediti