La stampa ormai quasi quotidianamente pubblica denunce di singoli o associazioni delle difficoltà che si incontrano nell’Ospedale Spoke Corigliano Rossano.
Non si sta bene nemmeno negli altri due Ospedali Spoke dell’ASP di Cosenza, oggi agli onori delle cronache per il tragico evento di Cetraro e per l’energica protesta dei Sindaci e delle associazioni dell’area di Castrovillari. I lavoratori della sanità che operano nell’Ospedale di Rossano-Corigliano, che troppo spesso vengono individuati come responsabili, non possono e non vogliono restare indifferenti e inerti davanti alle sofferenze degli utenti dell’area di competenza, che è la più vasta e popolosa dell’ASP. È cronica la grave carenza di medici e infermieri di Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, laboratorio d’analisi, Radiologia, chirurghi, urologi, ginecologi, pediatri, psichiatri, ortopedici, otorino etc. Peraltro negli Ospedali Spoke è prevista la guardia attiva per 24 ore al giorno nell’area critica e dei servizi. La situazione è aggravata dall’aumento estivo della popolazione, dall’obbligo di godimento delle ferie estive, dalla disorganizzazione dei reparti allocati irrazionalmente in questo Ospedale, pensato sui due vecchi presidi. Non ultimo la carenza di posti letto rispetto a quelli programmati (programmati in modo deficitario come più volte denunciato) causa l’intasamento del Pronto Soccorso per lo stazionamento di pazienti che non potrebbero restarci e che avrebbero bisogno di cure appropriate nei reparti. È nei fatti impossibile la risposta adeguata alla domanda salutare della popolazione e quelle che si fa è a prezzo dei sacrifici dei lavoratori e in violazione dei loro diritti. Al contempo la Regione Calabria, già incapace di una seria programmazione sanitaria che la facesse uscire dal piano di rientro cui è ancora assoggettata, è ulteriormente gravata da un perdurante vuoto dirigenziale. È una vera e propria emergenza sanitaria che mette a repentaglio la sicurezza di pazienti e operatori. Perdurando questo stato di cose il Sindacato sarà costretto a indire lo stato di agitazione e intraprendere le forme di lotta opportune. Si rivolge pertanto un appello alle autorità cittadine e alle forze politiche sociali a uno sforzo unitario per fermare e invertire questo declino.
il Coordinatore aziendale CGIL medici - dott. Giuseppe Angelo Vulcano