Nasce il costituendo comitato spontaneo denominato PROVINCIA “MAGNA GRAECIA” con l’obiettivo di avviare una radicale campagna di sensibilizzazione protesa a valorizzare il principio di autonomia politico amministrativa sulla dorsale jonica cosentina all’indomani della fusione dei due comuni di Corigliano e di Rossano, la cui unica entità ha dato vita alla prima città della provincia di Cosenza, la prima per estensione in Calabria.
FORMAZIONE DEL COMITATO: È un organismo civico spontaneo che nasce dal basso, apartitico, aperto a tutte le forze sociali, politiche, sindacali e del movimentismo, senza preclusioni. Faranno parte di diritto: i componenti dei consigli comunali della Sibaritide-Fascia jonico-cosentina, i sindaci, i parlamentari nazionali e regionali che si riconoscono nell’idea. Le attività di sensibilizzazione si espleteranno mediante il principio della partecipazione attiva avvalendosi dei media tradizionali, moderni e social. L’utilizzo delle piazze, convegnistica, incontri pubblici, volantinaggio. Il costituendo comitato è da considerare una struttura leggera, aperta a ogni proposta migliorativa dell’idea. Il metodo di adesione è semplice, basta un semplice “like” sulla pagina facebook - https://www.facebook.com/comitatomagnagrecia - o, in alternativa, inviare un messaggio di posta nella sezione della medesima pagina FB. Nei prossimi 60 giorni, se l’idea recluta consensi, si passerà a una fase successiva di incontro assembleare al fine di formalizzare il Comitato e dare vita al percorso necessario a raggiungere l’obiettivo. IL COSTITUENDO COMITATO PROVINCIA MAGNA GRECIA lancia una proposta politica di visione diversa del territorio, che tenga conto di un più giusto ed equo riequilibrio demografico delle 5 province esistenti. Non nasce contro qualcosa o qualcuno, ma è costretto a prendere atto dell’ostracismo praticato dalla classe politica cosenzacentrica che da oltre un trentennio, pratica azioni e comportamenti non linea con gli interessi delle comunità joniche. AUSPICA sin dall’immediato futuro l’attuazione dei principi di pari dignità territoriali, da sempre calpestati, nei rapporti di forza tra l’area jonica cosentina, il capoluogo di provincia e le città calabresi. INVITA le forze politiche a valutare l’opportunità di avanzare una proposta di istituzione di una nuova Provincia nella Sibaritide che tenga conto oggi dell’esistenza di una nuova realtà demografica di 80mila abitanti. È indubbio che fino a quando le Province resteranno in vita il costituendo comitato, partendo dal presupposto che sussista la reale e concreta disparità di trattamento tra l’area della Sibaritide e il resto della Calabria, sosterrà ogni iniziativa di istituzione di una Nuova Provincia nel Nord-Est della Calabria. IL COSTITUENDO COMITATO PROVINCIA MAGNA GRECIA TANTO PREMESSO in attesa di segnali significativi che vadano in controtendenza alle politiche di isolamento territoriale di cui è storicamente vittima l’area jonica cosentina-crotonese,propone a ciascun Consiglio comunale dei comuni ricadenti nell’area della Sibaritide e della Sila Greca di valutare la proposta di licenziare un atto deliberativo di adesione alla provincia di Crotone. MOTIVAZIONI: Il costituendo comitato propone una visione diversa della geografia calabrese, territorialmente più omogenea, sulla base di alcune consapevolezze storiche e, in larga parte, incontrovertibili. In primo luogo la politica cosenzacentrica. La stessa che da oltre un trentennio dimostra latitanza alle problematiche dello Jonio cosentino: accentra i servizi, centralizza i poteri decisori, colonizza le strutture partitiche, marginalizza e penalizza di fatto una delle aree più fertili sotto il profilo produttivo. Ancora oggi destano sconcerto continui tentativi di far saltare, in maniera diretta o indiretta, il progetto di fusione verso cui la classe politica cosentina non spende una parola di ammirazione a favore di un processo che ha saputo unire due realtà in parte differenti. La politica cosenzacentrica sul piano infrastrutturale è sostenitrice di un disegno ben noto ai più: promuove quei collegamenti viari che dirottano il traffico proveniente dall’Adriatico su Cosenza. Non è un caso se il processo di elettrificazione della tratta ferrata si sia fermato a Sibari per poi continuare in direzione Cosenza, eliminando di fatto lo Jonio. Solo di recente sono iniziati i lavori di adeguamento per l’elettrificazione Sibari-Crotone, contrariamente al tratto ferrato presente sul Tirreno, che da sempre beneficia non solo di elettrificazione ma anche di doppio binario e stazioni ferroviarie aperte. Con la statale 106 jonica si prefigura una analoga situazione: si finanzia il tratto Roseto-Sibari così da favorire il collegamento con Firmo (arteria da poco terminata) nella consapevolezza che il tratto su cui era necessario intervenire con urgenza per gravità era e rimane Crotone-Sibari. Sulle strade interne, il copione non muta: Cosenza-Camigliatello è regolarmente percorribile, anni e anni invece per la costruzione delle trentennali e non ancora completate opere viarie meglio conosciute come “Longobucco-mare” e “Sibari- Sila”. Il porto di Corigliano Rossano è abbandonato a se stesso, non crea indotto, non produce economia, è fuori da ogni circuito mercantile. E tutto questo nel singolare silenzio della classe politica cosentina. Tutta la gestione del servizio sanitario provinciale è decisa a Cosenza e nulla si muove nella direzione di un eventuale decentramento, anzi autorevoli esponenti espressione del cosentinismo si sono battuti in passato per la soppressione delle vecchie Asl accentrando tutto sul capoluogo in chiave di razionalizzazione della spesa pubblica salvo poi, gli stessi attori-protagonisti, opporsi all’idea di una macro azienda sanitaria regionale (con sede a Catanzaro), dando vita alla logica dei due pesi e delle due misure. Mal si comprende che centralizzare in una provincia ampia come quella di Cosenza, significa produrre disagi e diseconomie, danni per gli stessi abitanti di Cosenza i quali, a causa dei flussi provenienti dallo jonio, non ottengono le prestazioni sanitarie adeguate soprattutto sulle emergenze. La classe politica cosentina non ha impedito la cervellotica decisione di chiudere l’unico tribunale presente tra Crotone e Taranto, con oltre 150 anni di storia alle spalle. La classe politica cosentina è distante dallo Jonio, pensa a tutelare i territori di Paola e di Castrovillari. Non è un caso se, per la questione giustizia, sia stata penalizzata in tutta la Calabria l’area più produttiva, ossia la Sibaritide. Come non evidenziare l’ulteriore strategia studiata nelle segrete stanze di far convergere la giurisdizione dell’Alto Jonio cosentino, tanto per la giustizia quanto per la sanità, sull’area del Pollino facendo perdere numeri alla prima città dell’intera provincia. E perché non dirottare l’Alto Tirreno sul Pollino? Con l’area pitagorica tanti sono i punti in comune: anche l’idea di dare concretizzazione al progetto di metropolitana leggera, così da facilitare il raggiungimento all’aeroporto di Crotone. L’adesione a Crotone, inoltre, si rende utile poiché può apportare un giusto riequilibrio demografico rispetto ad altre province in Calabria, abbattendo evidenti sperequazioni. Oggi la Provincia di Crotone è pari a 172mila abitanti, a fronte dei 700mila della Provincia di Cosenza e dei 500mila di Reggio Calabria. Un giusto dimensionamento si rende necessario, al fine di scongiurare prevaricazioni di alcune province nei confronti di altre. Quella che il costituendo comitato propone oggi non è una proposta nuova. Negli anni, vari ma vani sono stati i tentativi di avviare un processo di convergenza politico/amministrativa con l’area Pitagorica. Tra gli impedimenti, la subalternità politica dei rappresentanti di partito locali pronti a mercanteggiare incarichi e candidature a danno delle comunità. Un fenomeno che ha riguardato il passato e che si spera, con le nuove generazioni, non contamini presente e futuro. Il costituendo comitato è convinto che l’adesione al progetto di ciascun cittadino possa indurre la classe politica a valutare questa proposta. Anche la fusione, idea nata dal basso, seppure dopo lunghi anni di enorme pazienza da parte dei sostenitori, è giunta a soluzione. Un solo click per dire basta alla tracotanza della politica cosentina. Il mondo cambia, non si può rimanere ancorati alle vecchie e logore logiche del passato. (Costituendo Comitato “Magna Graecia”)
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