Un’estate col 118 a mezzo servizio: in Calabria manca il 20% degli autisti invece disponibili sulla carta e in molte Pet non c’è disponibilità di medici a bordo, con situazioni particolarmente critiche nell’area ionica cosentina.

Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, riaccendendo i riflettori su una questione già oggetto di interpellanze ed interventi a sua firma. «A fine aprile 2018, di fronte alle prime avvisaglie del sostanziale smantellamento di molte postazioni di emergenza territoriale – ricorda il capogruppo della Cdl – presentai un’interpellanza. A me che segnalavo la carenza di personale e i conseguenti, possibili disservizi in termini di qualità del servizio, con ambulanze costrette a rimanere ferme in garage o in molti casi senza medici a bordo e dunque ridotte a svolgere per lo più mere funzioni di trasporto, il governatore rispose spargendo ampie rassicurazioni, in ordine al superamento di tutte le criticità». I fatti, però, ad oggi, raccontano una realtà diversa. Parlano gli atti e i numeri: «Le 14 postazioni attive in provincia di Catanzaro, ad esempio, hanno in dotazione 84 autisti. Altri 12 dovrebbero prestare servizio presso la centrale operativa. Altri 6 risultano essere assegnati al servizio Sten, altrettanti alla logistica distributiva, 2 alla manutenzione». In totale, 110. Ma solo sulla carta: «Attualmente – sottolinea Gallo – mancano all’appello 20 unità, all’incirca il 20% della dotazione organica effettiva». Le cose non vanno meglio altrove. Anzi, se possibile, il quadro s’aggrava. «Nel Cosentino – sottolinea l’esponente della Cdl – nelle Pet di Praia a Mare e Cassano Ionio fa difetto il 50% degli autisti assegnati, 3 su 6, ma vuoti d’organico si registrano anche a San Marco Argentano, Mormanno e Castrovillari. Per assicurare ovunque turni regolari, servirebbero in tutto altri 26 autisti». Altri 21 ancora, invece, occorrerebbero per consentire l’apertura delle nuove Pet istituite a Scalea, Spezzano Albanese e Roseto Capo Spulico. «Invece, sempre per carenza di personale», annota Gallo, «queste postazioni del 118 restano chiuse, e per lo stesso motivo rimane in deposito l’automedica di Cosenza. Una situazione grave e delicata, che mette a repentaglio la salute dei calabresi e l’efficacia di un servizio che per definizione può essere utile solo se tempestivo e che invece viene palesemente negato, anche in considerazione della mancanza, su molte ambulanze, di medico a bordo». Conclude Gallo: «Per procedere ad un immediato rinfoltimento degli organici e scongiurare disservizi che solitamente fanno da apripista all’esternalizzazione dei servizi, con aggravio di costi a carico dei cittadini, nei mesi scorsi avevo suggerito – per quanto riguarda gli autisti – di procedere a nuove assunzioni attingendo alle graduatorie dei concorsi già espletati. All’epoca la giunta regionale ed i direttori generali di sua emanazione alzarono il solito muro di gomma, ora però squarciato dalla crudezza della realtà. Di fronte al venire a galla delle bugie raccontate negli ultimi anni dal presidente Oliverio, è necessario che il commissario Cotticelli intervenga con l’urgenza necessaria ad arginare quella che è una vera e propria emergenza: in una terra senza strade né più ospedali, fermare anche le ambulanze del 118 vuol dire cancellare completamente la presenza dello Stato e negare in radice il diritto alla salute» .

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