La settimana che sta per concludersi è stata davvero infuocata all'interno di Sinistra Italiana. Tutto ciò per le polemiche espresse da due esponenti del partito che ha, in Nicola Fratoianni il segretario nazionale, si tratta di Marida Sciumbata e Sergio Paciolla coriglianesi i quali in maniera chiara non riescono a mandare giù quanto deciso dal partito di appoggiare il candidato a sindaco del movimento "Civico e Popolare" Gino Promenzio.
Dicevamo di una settimana calda, perché diversi sono stati i momenti nel corso della quale le polemiche sono state tirate fuori e "colpi" di comunicati stampa e di lettere. Andiamo con ordine. Sono la Sciumbata e Paciolla che fanno pervenire agli organi di stampa una lettera che qui di seguito riportiamo. «Buongiorno, vorremmo esporre la situazione in cui versa il partito regionale della Calabria alla vigilia delle amministrative per l’elezione del primo sindaco della città unica Corigliano Rossano, che avverranno il prossimo maggio in concomitanza con le europee. Sinistra italiana, a quanto pare, non esprimerà un candidato, né sarà presente col proprio simbolo. Perlomeno questo è ciò che deduciamo dalla presenza attiva di dirigenti del nostro partito a fianco dell’associazione “Fiori d’Arancio”, costituita con pretesti filantropici ed associativi e di fatto trasformatasi nel laboratorio politico di Luigi Promenzio, già dirigente regionale del Partito democratico candidatosi all’insaputa del proprio partito in una compagine che fa del trasversalismo la propria bandiera. Persino il Pd, in genere piuttosto disinvolto, ha deciso di commissariare il partito cittadino che si avviava ad un maldestro appoggio “postumo” alla coalizione di Promenzio che col paravento del civismo imbarca un po’ di tutto: ex di Forza Italia, pezzi di Centrodestra, persino soggetti orgogliosamente fascisti, adombrando addirittura legami con l’ex amministrazione della sindaca Pasqualina Straface, responsabile dello scioglimento del Comune di Corigliano per infiltrazioni mafiose, dopo l’arresto e la successiva condanna del fratello imprenditore della stessa sindaca. La lista “Civico e Popolare” fondata per l’occasione da Alberto Laise (componente l’Assemblea nazionale di Sinistra italiana) ed Antonio Pucci (figlio di un ex assessore della giunta Straface) ha sollevato più di una perplessità cui ovviamente si è risposto invocando il giusto garantismo coi consueti toni pragmatici e muscolari. Del resto la stessa Pasqualina Straface, taggata qui e là, si limita ad un “timido” appoggio sui social. In questo scenario è lo stesso Laise a rappresentare Sinistra Italiana negli incontri interpartitici assieme al coordinatore regionale Angelo Broccolo, cittadino di Corigliano Rossano, il quale è cognato di Luigi Promenzio e del quale ha incassato il pubblico appoggio alle scorse sfortunate elezioni politiche. In questi giorni Promenzio ufficializza la candidatura, sigla un accordo col movimento di Centrodestra “Moderati in Rivoluzione”, apre al dialogo con Giuseppe Caputo, ex sindaco di Rossano di Alleanza nazionale, già del Movimento sociale italiano ed ora del “Patto sociale”, e infine sforna un bel comunicato in cui “Civico e Popolare” «offre in dote alla città il meglio della storia della sinistra solidale, costruttiva e non autolesionista, del cattolicesimo sociale, militante e diffuso, del popolo moderato, liberale e di centrodestra deprivato da fascismi ed estremismi». Con Promenzio firma il comunicato, direttamente da Fratelli d’Italia, Maria Granieri, il cui processo di “deprivazione dal fascismo” è evidentemente ancora in corso a guardare i suoi profili social tra sorrisi, saluti romani e qualche bel ricordo di parate in camicia nera. Risulta abbastanza evidente che è ormai scaduto il tempo per un beau geste, un passo indietro dei suddetti dirigenti di Sinistra italiana dai loro ruoli di partito, specie quelli di rappresentanza locale, per darsi all’agognato “liberi tutti” che consenta loro di sostenere parenti ed amici senza fastidiosi impicci ideologici. Poiché se la pezza della democrazia interna si può facilmente trovare nell’inesistenza del circolo di Sinistra italiana di Corigliano Rossano, ben più difficile è pensare che il concittadino Broccolo non discuta a livello regionale delle amministrative del terzo Comune della Calabria. Ma più ancora è pensabile che il nostro partito, sorvolando sul metodo, non ponga questioni di merito rispetto a queste alleanze, sia che finiscano per essere formalizzate sia che si concretizzino nella presenza fattiva dei dirigenti in un patto di non belligeranza familistico? Specifichiamo che, mentre inviamo, esce un articolo in cui si ufficializza l’accordo tra il candidato a sindaco Promenzio e Francesco Madeo, ex consigliere comunale di Corigliano Calabro ed ex Udc, ed Alfonso Falcone, presidente di tale associazione “GenerAzioni” ed ex militante di Forza nuova. Firmato: Sergio Paciolla - codice utente n. 22819, già segretario del circolo di Sinistra italiana di Corigliano Calabro (Cs) - Marida Sciumbata - codice utente n. 45538, già componente l’Assemblea regionale di Sinistra italiana Calabria». In risposta a questa lettera interviene Ferdinando Pignataro segretario provinciale del SI con la seguente dichiarazione: "Sinistra Italiana sosterrà la coalizione “Civico e Popolare” ed il candidato a sindaco Gino Promenzio alle prossime amministrative di Corigliano-Rossano. Lo farà sposando interamente e convintamente l’idea che, oggi, occorra una proposta ampia, forte, partecipata e civica che riesca, da un lato a superare la crisi dei partiti politici, dall’altro coinvolgere le forze sane della città al fine d’incanalare il desiderio di cambiamento ed il carico di speranze che è emerso proprio dal referendum per la fusione. Crediamo che Gino Promenzio, proprio per il suo ruolo svolto nei comitati del SI e per la sua adesione decisa al percorso del SI, scevro da calcoli opportunistici, possa rappresentare il candidato che meglio incarni quella spinta propulsiva. Crediamo che Promenzio possa costruire, anche per quell’entusiasmo travolgente che abbiamo respirato domenica durante la sua presentazione, la proposta migliore per questo territorio rispetto a esperienze consunte e calcificate su poteri, spesso corrotti, che hanno reso debole e periferico questo territorio. Non ci spaventa la sua presunta, molto presunta, inesperienza. Anzi crediamo che il suo essere uomo libero, capace anche di contrapporsi a tentativi, sterili, di “contaminare” il civismo che rappresenta, possa meglio di tutti racchiudere il desiderio di cambiare l’esistente. Ci convincono le sue proposte sull’Enel, sull’ospedale, sui servizi sociali e sull’urbanistica. Ci convince soprattutto l’idea della “Città a misura di bambino” come modello reale di sviluppo del territorio. Porteremo il nostro contributo, sia in termini di idee che di candidati, con la certezza che solo in un’esperienza civica ampia e partecipata, scevra da simboli di partito che ne limiterebbero ed inquinerebbero lo spirito, si possa compiere un decisivo passo verso la nuova città. Ed è proprio la scelta consapevole di non utilizzare i simboli di partito, pur non rinnegando storie e percorsi, ci sembra il modo più efficace di mettersi a disposizione di un’idea più grande ed importante. E, crediamo, che questo sia un atto necessario oltre che doveroso". Ma anche Alberto Laise decide di intervenire in merito con una dichiarazione dai toni abbastanza polemici: "Se Flavio Stasi sceglie questi mezzi per fare politica siamo proprio alla frutta. Mi sorprende che due ex amici e due ex iscritti a Sinistra Italiana (non lo sono da tempo, lungo tempo...o magari per alimentare polemiche hanno fatto la tessara ad hoc in questi gironi?), che hanno pubblicamente dichiarato di non aver votato nemmeno per LEU alle ultime elezioni, oggi scelgano di esprimere tanto astio e tanto rancore nei confronti di chi non li stava nemmeno più disturbando. Scelta che è comune ad altri che, sempre in quello schieramento, preferiscono lanciare accuse ed insulti, piuttosto che parlare dei programmi. Io non mi pento di nulla di ciò che ho fatto in questi anni. Non mi pento d'essergli stato amico e di aver interrotto i rapporti di fronte a cose che consideravo non corrette (e che non hanno mai comunque varcato la soglia della mia bocca). Oggi ricevo questo regalo che mi fa sorridere. Si incolpa, e mi dispiace che sia coinvolto in questo squallore, Antonio Pucci della storia politica del padre Giuseppe. Si accusa, senza nemmeno sapere chi sia Maria Granieri. Si parla di scambi politici tra Broccolo e Promezio...Boh giudicate voi. A me resta solo l'amarezza che si arrivi a tanto pur di cercare una vendetta. Capisco che domenica sia franato qualcosa a qualcuno...Ma un pò d'eleganza servirebbe sempre. Porgo io le mie scuse ad Antonio Pucci ed a Maria Granieri, a Francesco Madeo ed agli altri tirati in ballo dal rancore e dall'opportunismo politico di chi non ha, oramai, altri argomenti. Se avessero partecipato alla vita di Sinistra Italiana avrebbero saputo che non sono io quello che ha firmato o fatto patti per Sinistra Italiana, non essendo più il segretario cittadino. Ne tanto Angelo Broccolo. Avrebbero dovuto sapere che non è necessario discutere in organismi regionali delle scelte cittadine (basta leggere lo statuto). Siamo andati avanti ed abbiamo fatto altro...Non condividono le nostre scelte? Padronissimi. Ma avrebbe senso inseguirli? Avrebbe senso replicare ad uno come Biagio Frasca che fa tutto quello che fa per odio verso me e Angelo Broccolo? Il dato politico che emerge è quello di un blocco, blocchetto, residuale che avendo perso ogni possibilità di andare da qualche parte, sceglie l'insulto, la calunnia, il pettegolezzo per creare qualche problema (equiparabile ai 3 minuti che perdo a scrivere qui). Mi chiedo, e mi rivolgo a Corigliano Domani: vi rendete conto che, in fondo, per loro, anche voi siete spazzatura? Che vi accusano d'aver sostenuto Geraci, d'aver votato Forza Italia, d'aver problemi con la giustizia e che quindi siete inevitabilmente colpevoli? Questa è la stima che hanno per voi. La stessa che avevano per Caracciolo...Ed oggi viene fuori con evidenza. Odio, risentimento e pettegolezzo come strumento politico. Buona fortuna. Ne avrete veramente bisogno". Ma la Sciumbata e Paciolla decidono di inviare una lettera alla segreteria nazionale del partito, al presidente del collegio nazionale di garanzia Dino Facchini, come pure ai coordinatori provinciale e regionale Fernando Pignataro ed Angelo Broccolo. «Cari compagni, in vista delle imminenti elezioni amministrative nel nuovo Comune unico di Corigliano Rossano, nella giornata di ieri è stato esplicitato l’appoggio (senza simbolo) di Sinistra italiana al candidato Luigi Promenzio attraverso un comunicato a firma del coordinatore provinciale Fernando Pignataro (che alleghiamo) parlando di un “nostro contributo a livello di idee e di candidati”. Poiché il nostro fermo dissenso espresso nella mail del 4 marzo scorso indirizzata al segretario nazionale ed al presidente del collegio di garanzia (che alleghiamo) è stato pubblicamente dileggiato come l’opinione di due neo-tesserati, dopo anni di militanza a partire da Sinistra ecologia e libertà, vi chiediamo di chiarirci, come fareste a due militanti inesperti, quali passaggi della sempre invocata democrazia interna hanno portato a questa decisione: in quali circoli o assemblee, convocate quando, con quali partecipanti e numeri si è giunti democraticamente a questa decisione. Ammesso che ciò sia avvenuto, chiediamo formalmente che tale appoggio venga assolutamente ridiscusso nelle sedi opportune in considerazione della presenza nella compagine che sostiene Luigi Promenzio di soggetti e movimenti di chiara ed orgogliosa matrice neofascista, dal fu Movimento sociale italiano fino a Forza nuova, per non parlare dei recenti endorsement di soggetti legati a filo doppio con l’amministrazione Straface, responsabile dello scioglimento del Comune di Corigliano per infiltrazioni mafiose. Speriamo che il coordinatore regionale, di fronte a queste istanze, non abbia nuovamente a rispondere che il candidato Promenzio è suo cognato, poiché questa argomentazione non costituisce di per sé né dato politico né elemento di garanzia, anzi al contrario ne rende opaco il ruolo. A chi è molto più competente di noi nel citare il nostro statuto quando si tratta dei necessari passaggi burocratici, ricordiamo a nostra volta che Sinistra italiana da statuto è “inscindibilmente legata all’antifascismo”. Cordialmente. Firmato: Sergio Paciolla - codice utente n. 22819, già segretario del circolo di Sinistra italiana di Corigliano Calabro (Cs), Ida Sciumbata - codice utente n. 45538, già componente l’Assemblea regionale di Sinistra italiana Calabria». Per il momento la polemica si chiude con un ulteriore intervento del segretario provinciale Pignataro: "Restiamo sorpresi del contenuto di questa lettera. Lo siamo perché, ed è importante chiarirlo, le persone che la firmano non sono state tesserate per Sinistra Italiana per molto tempo. Hanno, per motivi che abbiamo appreso dai social, deciso, non solo di lasciare il partito perché non ne condividevano la linea politica (questo avveniva nella fase successiva al congresso nazionale che fece nascere Sinistra Italiana), ma anche di non votare per i candidati del partito alle ultime elezioni politiche. Una decisione espressa con chiarezza sui social. Ne abbiamo preso atto ed abbiamo proseguito per la nostra strada. Oggi apprendiamo che viene contestato il modus operandi rispetto alle prossime elezioni amministrative di Corigliano-Rossano. Occorre precisare che, ma avrebbero dovuto saperlo, che ogni decisione è stata concordata tra gli iscritti dei due circoli di Corigliano-Rossano e la segreteria provinciale. Da statuto non compete nulla agli organismi regionali. Le illazioni su un presunto scambio di favori tra un ex parente del segretario regionale ed il candidato Promenzio non meritano nemmeno replica per la bassezza dell’argomento oppure dovremmo condannare chi riesce a mantenere un rapporto civile ed amicale con la famiglia dell’ex moglie? Sposiamo, ma lo abbiamo già dichiarato ieri, in pieno il progetto civico che sostiene Gino Promenzio. Ne cogliamo la portata e ne comprendiamo lo spirito. Dobbiamo preoccuparci delle storie passate di alcuni che aderiscono? Cogliamo lo spirito di un programma che rispecchia in pieno le nostre idee e la nostra visione quindi siamo felici che questa abbia la massima convergenza politica. Non possiamo che non sorprenderci che, prima di pubblicare questa lettera, ci si sia premuniti di rifare la tessera di Sinistra Italiana, ripetiamo dopo aver più volto insultato e deriso il partito stesso. Ci fa pensare che dietro ci sia la volontà di un altro soggetto politico concorrente rispetto a Promenzio di alimentare pettegolezzi e polemiche. Convocheremo una riunione in cui inviteremo tutti i tesserati dei circoli e ci confronteremo sul futuro. Ogni scelta presa, però, è stata presa con il totale appoggio degli iscritti del 2018 e con il rapporto costante con i dirigenti nazionali, anche se l’ultima cosa non era dovuta. Spiace che si preferisca al confronto politico la delazione ed il pettegolezzo. Ma comprendiamo come la debolezza d’argomenti possa obnubilare le idee anche a uomini e donne di cui avevamo ed abbiamo stima". Comunque ne siamo più che certi che nei prossimi giorni la vicenda farà registrare ulteriori sviluppi, che noi seguiremo.