Pagamenti in ritardo, convenzioni rinnovate a singhiozzo, richieste di restituzione di somme erogate per i servizi prestati in passato. Risultato? Sistema paralizzato, migliaia di posti di lavoro in pericolo e rischio di blocco per le prestazioni erogate in favore di minori, anziani e persone con disabilità.
È lo scenario con cui si trova a dover fare i conti il welfare calabrese. Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, che sull’argomento ha anche presentato un’interpellanza indirizzata al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio. «Con la delibera di giunta regionale 449 del 2016 – ricorda il capogruppo della Cdl – venivano adottati i regolamenti attuativi della legge regionale che nel 2003 aveva tracciato la riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali. Attraverso quella delibera, sin dal principio contestata dalle opposizioni, si prevedeva un drastico taglio degli accreditamenti dei posti letto per anziani ed un trasferimento dei costi su Comuni ed utenti. Un meccanismo perverso, non a caso bocciato poi, in sede giudiziaria, sia dal Tar sia dal Consiglio di Stato». Eppure, nonostante le censure incassate anche dai giudici, «la giunta regionale – osserva Gallo – non ha mai inteso colmare i vuoti apertisi per effetto delle richiamate sentenze, ignorando pure le indicazioni e la volontà politica racchiuse in un’articolata mozione a firma mia e del collega Orlandino Greco, approvata con voto unanime in Terza Commissione. Nulla di nulla, se non, di recente, una pezza peggiore del buco». A fine 2018, con nuova delibera, sottolinea Gallo, «il governo regionale ha infatti ripreso le autorizzazioni al funzionamento, con enormi lacune causa di nuove disparità e discriminazioni. Non bastasse, il Dipartimento Politiche Sociali ha richiesto alle strutture la restituzione di somme erogate in passato per prestazioni già rese in favore degli anziani, e ciò sulla base di accertamenti svolti dai Comuni sui redditi degli ospiti». Decisioni cui si sono aggiunti i ritardi nel pagamento dei servizi prestati nel 2018 e non ancora saldati, ma pure la scelta di scartare il sistema di affidamento mediante accreditamento e convenzionamento in favore di quello dell’aggiudicazione al minor costo, come se i servizi alla persona fossero merce. Infine, le convenzioni per il 2019: rinnovate, ma solo per pochi mesi. «E’ evidente – chiosa Gallo – che un siffatto modo di agire sia causa di gravi, profonde incertezze che penalizzano sia i cittadini, sia le strutture socioassistenziali, impossibilitate non solo a programmare per l’avvenire, ma anche a far quadrare i costi in riferimento ai servizi responsabilmente garantiti nel passato per evitare la paralisi del sistema. È altrettanto pacifica, in tutta questa vicenda, la responsabilità politica della giunta Oliverio, rimasta sorda ai richiami delle opposizioni e della stessa maggioranza, e persino delle sentenze sul punto rese dalla magistratura». Conclude l’esponente della Cdl: «Una correzione di rotta è necessaria ed urgente: noi continueremo a richiederla e sollecitarla, ma è indispensabile che Oliverio, sempre che trovi il tempo per pensare ai calabresi, prenda finalmente atto dei propri errori e adotti gli opportuni rimedi. Altrimenti, restituisca ai cittadini almeno la possibilità di tornare quanto prima alle urne, così da consentire ad un nuovo governo di rimediare ai disastri causati dal centrosinistra in 5 anni di malgoverno della Regione».
Avv. Gianluca Gallo Consigliere regionale della Calabria - Presidente Gruppo consiliare Casa delle Libertà