«I numeri per la Freccia Sibaritide-Roma ci sono. Trenitalia investa anche su questo territorio. Tutta la fascia jonica calabrese, e in particolare dello jonio cosentino, sono completamente abbandonati.
Cala il numero dei treni ma i costi aumentano e nonostante questo dove si mettono nuove Frecce i passeggeri sono sempre più numerosi lo dice il recente report “Pendolaria 2018” di Legambiente. Solo la Sibaritide viene puntualmente esclusa dagli investimenti per favorire il trasporto su gomma. I cittadini sono stufi e ormai pronti alla mobilitazione. Trenitalia da quattro mesi non risponde alle nostre richieste». «Allo stato di abbandono generale della linea jonica che tutti ormai da anni conoscono – racconta la Senatrice M5S Rosa Silvana Abate – si aggiunge, anche per il 2019, il giudizio negativo del Rapporto Pendolaria di Legambiente che dal 2008 presenta una fotografia della situazione del trasporto ferroviario in Italia. Dal documento si evince come una delle vere incompiute e la cui realizzazione sarebbe davvero utile ai pendolari è la linea jonica calabrese e la necessità di dotarla di nuovi treni». «Il rapporto – continua la pentastellata – mostra come la cosa più grave sia rappresentata dal fatto che tra il 2010 e il 2018, in Calabria, i servizi ferroviari sono stati tagliati del 16% mentre le tariffe sono aumentate del 20%. E lo provano, tra gli altri, i dati riferiti alla Calabria. Un quadro di arretratezza complessiva nel quale la linea Reggio Calabria-Taranto è ancora una volta segnalata tra le dieci peggiori d’Italia. Per di più in Calabria gli investimenti non ci sono, anzi, Trenitalia fa orecchie da mercante». «Nelle scorse settimane, precisamente il 20 ottobre – spiega nel dettaglio Abate – ho presentato un progetto alla divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia che preveda l’introduzione di un nuovo Frecciargento che, in attesa della realizzazione dell’elettrificazione del tratto Sibari-Crotone, colleghi la Sibaritide a Roma. Con la speranza che, successivamente, a lavori conclusi, detto treno parta proprio dalla stazione di Crotone. In particolare il suddetto progetto riguarda la realizzazione di un nuovo collegamento diretto e veloce su treno tra Sibari e Roma che avrebbe come bacino di utenza potenziale circa centomila abitanti (concentrati nei soli comuni di Corigliano-Rossano, ormai terza città della Calabria, e Cassano-Sibari). Considerando, inoltre, tutta l’estensione che va da Cariati a Rocca Imperale, i residenti assommano ad oltre 150 mila». «Ad oggi – dice ancora la senatrice M5S – l’area della Sibaritide non è direttamente collegata con Roma via ferro. Il viaggio Sibari – Roma in treno richiede, dunque, uno o due cambi con tempi di percorrenza che variano da un minimo di cinque ore (in un solo caso, la mattina presto) ad oltre le sei/sette ore. La nuova proposta progettuale prevede l’introduzione di un nuovo servizio Frecciargento. Questa nuova configurazione consentirebbe di collegare l’area della Sibaritide con Roma, via Napoli Afragola, in meno 4 ore. Una soluzione che abbatterebbe il monopolio della strada gommata (ci sono 11 corse di pullman che giornalmente partono dalla Sibaritide per arrivare a Roma), favorito fino ad ora dai precedenti Governi (non a caso la più grossa azienda di trasporto su ruota che conta ben tre corse fisse giornaliere verso la Capitale è una partecipata di Ferrovie dello Stato e l’acquisizione è stato favorita delle decisioni del Governo Renzi) e risponderebbe a una richiesta sociale in quanto permetterebbe anche ai residenti della zona in questione, che spesso hanno bisogno di spostarsi per motivi di studio, di lavoro e di salute, di potersi avvalere di un collegamento veloce. Ma Trenitalia non ci da notizie da quattro mesi, la risposta viene spostata di settimana in settimana». «La cosa che più dispiace – chiude Abate – è che dal report di “Pendolaria 2018” emerge come “programmare nuove Frecce fa bene” e Legambiente sottolinea che “dove si investe in servizi si ottiene un ritorno importante, segnalando «buoni risultati per il Frecciargento tra Roma e Reggio Calabria che in un trimestre si è attestato sui 100.000 viaggiatori». Sono oramai innumerevoli gli esempi di quanto il trasporto su rotaia riscuota successo nel nostro Paese. Per le Frecce si è passati da 10 milioni di passeggeri annui del 2010 ai 24 milioni del 2017”. Solo sulla fascia jonica calabrese Trenitalia non vuole investire e la Sibaritide viene puntualmente esclusa dagli investimenti favorendo, così, il trasporto su gomma. Un bacino di 150mila abitanti con 11 corse di bus che quotidianamente partono da Sibaritide, Pollino, Alto e Basso Jonio indicano che i dati ci sono. Dopo gli impegni assunti, credo sia ormai giunto il momento di passare alla fase attuativa di questo piano per dare risposte concrete alla popolazione. I cittadini sono stufi e ormai pronti alla mobilitazione».