L’Unione è stata sempre il punto di forza de Il Coraggio di Cambiare l’Italia. Uniti abbiamo fatto crescere questo movimento; uniti abbiamo vinto battaglie istituzionali, prima nemmeno pensabili in Calabria, come le nuove leggi sulle lobbies e sulla fecondazione assistita piuttosto che il nostro ampio contributo al nuovo Piano trasporti regionale che in potenza dovrebbe restituire più respiro alla mobilità della nostra Calabria.
Ma abbiamo inteso l’Unione anche come metodo istituzionale. È da questo concetto in appena tre anni di vita del CCI abbiamo creduto, lottato e, insieme ai cittadini di Corigliano e Rossano, costruito la terza Città della Calabria. Ripartiamo da qui, con tanto entusiasmo e con lo spirito di chi ha idee, competenze, autorevolezza e capacità di tessere relazioni istituzionali per governare questa nuova grande realtà territoriale. Insomma, Unione verso un percorso riformista e di rinnovamento verso una Calabria che ormai da tempo auspica il cambiamento. È questo uno dei tratti salienti dell’intervento conclusivo del presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, al termine della seconda assemblea regionale del movimento tenutasi lo scorso giovedì 27 dicembre presso il teatro Metropol di Corigliano-Rossano. Oltre un migliaio i presenti che hanno sostenuto e accompagnato i diversi interventi che si sono susseguiti. Da quello di apertura del coordinatore cittadino e padrone di casa, Vincenzo Scarcello, che ha ribadito l’impegno del movimento in vista delle prossime consultazioni elettorali comunali, europee e regionali. «Appuntamenti – ha detto – nei quali i cittadini di Corigliano-Rossano e della Sibaritide dovranno fare un patto con la storia dando vigore e propulsione a questo delicato progetto di fusione che dovrà essere sostenuto e incoraggiato in ogni sede istituzionale. Il CCI ci sarà – ha detto – e offrirà alle popolazioni validi elementi da poter scegliere ed eleggere». È stata la volta, poi, di Gisella Santelli, componente dell’Osservatorio sulla fusione di Corigliano-Rossano, e del presidente del Comitato delle 100 Associazioni, Amerigo Minnicelli, che hanno portato testimonianza dell’impegno civico profuso nel grande e lungimirante processo di unificazione delle due Città. È toccato, invece, a Sergio Tursi Prato e Giuseppe Siciliani, rispettivamente candidato a sindaco del CCI per la Città di Rende e presidente onorario del Coraggio di Cambiare, tracciare le linee somatiche e distintive del movimento che in tre anni di attività ha costruito al suo interno una classe dirigente nuova pronta a dare il suo contributo alle prossime competizioni elettorali. Giovani e nuove prospettive. Non è un caso che l’atteso intervento conclusivo di Graziano è stato aperto dal messaggio di un giovane studente, Giovanni Paolo Tursi, che ha spronato le nuove generazioni ad essere protagoniste del loro destino. Un appello forte, raccolto dal presidente del CCI che ha rilanciato il valore del coraggio a non delegare e ad essere cittadini attivi. «È fondamentale - ha ricordato Graziano - che ognuno di noi dia tutto quello che può per la causa del cambiamento, ma per farlo deve crederci e noi siamo pronti a cogliere ed affrontare questa sfida. In tutte le sedi ed in tutte le competizioni. A partire da quella cruciale della nuova Città di Corigliano-Rossano. Questa città deve crescere urgentemente perché abbiamo risorse e aspettative che sono state ancor più ampliate con l’unificazione di due città grandi e di per sé strategiche. Abbiamo costruito tutti insieme un grande volano per il futuro ora, sempre insieme – ha concluso - dobbiamo saperlo condurre nella migliore direzione».
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