Abbiamo sin da subito sostenuto l’idea della fusione delle due Città di Corigliano e di Rossano, ritenendo che la nascita di un’unica grande Città, fosse foriera di nuovi dinamismi economici e sociali, e quindi diventasse un importante volano di sviluppo per il nostro territorio.

In funzione di ciò, ci siamo mossi per tempo, chiedendo al Commissario Prefettizio della Città di Corigliano-Rossano, la costituzione di una Consulta territoriale, che tenesse dentro tutti i soggetti economici, sociali, il mondo dell’associazionismo, per costruire un’idea progettuale in grado di rilanciare la 3’ Città calabrese, non solo come la sommatoria delle due Comunità, ma come vivaio d’idee per uno sviluppo strategico e programmatico del Territorio. Mentre non siamo affatto pentiti della nostra scelta di sostenere il principio della fusione, siamo al contrario molto dispiaciuti, mortificati e contrariati per come si sta procedendo a organizzare e predisporre l’avvio della fusione stessa, che la legge regionale n. 2 del 2018 ha formalmente istituito con decorrenza dal 31 marzo 2018. Purtroppo, a distanza di ben nove mesi dall’insediamento del Commissario Prefettizio, chiamato a gestire la fase preparatoria della fusione, la CGIL è costretta ancora una volta a ritornare sui tanti ritardi e rinvii che stanno caratterizzando tale transizione, e sulle conseguenze negative che stanno ricadendo sulla Cittadinanza intera. Lo scorso 11 settembre, a seguito di nostra precisa richiesta, il Commissario ha finalmente deciso di reincontrare la CGIL. In tale occasione, ancora una volta abbiamo ribadito la necessità della costituzione della Consulta, con le finalità di proposta e di programmazione già ricordate. Ma, nonostante il riconoscimento di merito, ci tocca ancora oggi prendere atto che, a distanza di oltre due mesi dall’impegno assunto, il Commissario tarda ad avviare il tavolo costitutivo della Consulta stessa. Nel frattempo, ci tocca altresì prendere atto che la Città vive esageratamente tutte le difficoltà insite in una fusione: le due ex-Città di Corigliano e Rossano, di fatto, sono ancora due entità distinte e separate; la burocrazia non si è in alcun modo integrata, né si sono istituite due Municipalità – delle quattro previste per legge regionale – sostitutive dei due ex-Municipi. Il primo bilancio preventivo del nuovo Ente, è stato approvato con due mesi di ritardo rispetto ai termini previsti, senza che ci fosse un confronto con le parti sociali e senza che si conosca, ad oggi, lo stato effettivo dei conti comunali. Si rincorrono voci di pesanti debiti ereditati dallo scioglimento delle due ex-Città, ma non se ne chiariscono i contenuti, né le dimensioni. Intanto, questa vociferata situazione deficitaria di bilancio, ha determinato scelte unilaterali da parte dell’Ente, che avranno pesanti ricadute sui Cittadini: infatti, se da una parte non è mancata la protesta dei Cittadini che si sono visti incrementare i costi di scuolabus e mensa scolastica per gli Alunni (l’Amministrazione non ha voluto differenziare le tariffe sulla base del reddito familiare), nel frattempo stanno pervenendo gli avvisi di pagamento della TA.RI. (tassa sui rifiuti), con considerevoli aumenti tariffari; tutto ciò è stato fatto senza che ci fosse una condivisione democratica, quanto meno delle necessità che hanno indotto l’Amministrazione ad agire in tali termini. Certamente anche i soggetti economici ed imprenditoriali, che con lungimiranza si sono schierati a favore della fusione, si attendono un ampio confronto che consenta loro di sperimentarsi con una dimensione più ampia. Non a caso, la nostra proposta di Consulta apre anche al mondo economico e dell’imprenditoria. Altro argomento aggiuntivo: assistiamo a una recrudescenza della criminalità, con atti incendiari, furti, rapine, che ormai non si contano, ma che rappresentano una palla al piede per l’economia del Territorio e per il mondo del lavoro. La lotta alla criminalità ha bisogno di un controllo serrato del Territorio, che è possibile solo se le Istituzioni, l’Imprenditoria, il mondo economico e sociale, l’Associazionismo, sono coesi fra loro e hanno un’idea di sviluppo efficace, forte, condivisa. Abbiamo perciò, tutti, il dovere di restituire fiducia e serenità ai Cittadini, ognuno per il proprio ruolo. Ritorniamo pertanto a chiedere con forza al Commissario dott. Bagnato, di istituire urgentemente la Consulta dell’economia e del Lavoro, da noi più volte richiesta, e di lavorare per costruire il futuro della nuova Città, sapendo che c’è molto da fare ma che gli ostacoli sono più facilmente sormontabili se c’è condivisione e partecipazione. Con lo stesso spirito costruttivo, riteniamo altresì che, se pure dovesse ancora tardare ad arrivare il supporto istituzionale, la CGIL deciderà autonomamente le iniziative da intraprendere, per ridare smalto, slancio ed entusiasmo al progetto della fusione, che, giova ricordarlo, ha avuto ampio e democratico consenso da parte dei Cittadini.

Andrea Ferrone, segretario confederale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

Franco Spingola, segretario generale SPI CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

Vincenzo Casciaro, segretario generale FUNZIONE PUBBLICA CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

Crediti