Come si riconquista il voto popolare! Il disinteresse del popolo nei confronti di tale schieramento ha avuto inizio già da più di 10 anni per poi accentuarsi in seguito “Giugno 2009” vittoria del centrodestra alle amministrative per il comune di Corigliano.

Causa: Il delirio di onnipotenza di politicanti aderenti alla sinistra con la presunzione di piegare ai propri fini il consenso dei ceti più deboli, dei meno protetti, poiché i piccoli padroncini della sinistra locale oltre alla loro innata arroganza, si credono intoccabili, irremovibili, unti dal Signore. Oltre alla presunzione dei tanti, l’errore più grande la sinistra, lo fece, quando nacque il convincimento di poter attrarre cospicue fette di elettorato “Borghese” è nata così una sorte di terza via a svantaggio dell’abbandono dei cardini della ideologia socialdemocratica. Questa apertura, per molti utile, ha attirato nuovi ceti sociali acculturati, professionisti per lo più incappati sotto la lente di ingrandimento della magistratura per illegalità ed abusi commessi nelle loro funzioni di lavoro. Nonostante questo loro curriculum invidiabile sono divenuti interlocutori privilegiati della sinistra, ricoprendo addirittura incarichi all’interno delle sezioni a discapito dell’elettorato storico che non ha mai avuto niente a che spartire con i tanti socialisti, democristiani, avventurieri, approfittatori, oggi allocati nel PD, nei partiti moderati. In compenso, il disdegno delle radici e la difficoltà a coniugare la nuova agenda con gli interessi delle classi popolari ha lacerato e sfaldato il tessuto sociale di tanti altri piccoli partiti della sinistra oggi ridotti a prefisso telefonico in termini di consenso elettorale. Siamo arrivati al punto che a Corigliano, la stratificazione interna ai partiti di sinistra e di destra è andata assomigliandosi sempre più. Perché a Corigliano, nel Sud, ed in Italia, i partiti conservatori, moderati, progressisti non attraggono, al contrario dei demagoghi (M5S)- dei sovranisti (Salvini - lega) i voti operai e popolari? Ciò è avvenuto per una mutazione interna ai partiti cosiddetti socialisti, che hanno perso il consenso tra i ceti popolari. Questi elettori, visto il distacco del centro sinistra dai loro problemi si sono riversati nell’astensionismo ed in una nuova offerta politica, quella della destra e dell’improvvisazione. Nel tempo, a Corigliano si è reso più solido il distacco dei ceti popolari dai loro referenti storici. Per questo che le parole di giustizia, equità sociale, lotta alla povertà,(non la si fa con il reddito di cittadinanza)sicurezza nelle periferie,rilancio del SUD,lotta saggia all’immigrazione (compresa quella dall’est Europa) sono i temi che dovranno tornare ad affacciarsi con irruenza nella agenda politica della sinistra. Non c’è più tempo da perdere! Per questo il PD locale deve riscoprire la sua vocazione popolare per imboccare la strada di una società “giusta”. Vincere la noia del già visto, del già pensato. Il PD a Corigliano, a differenza del PCI non è democratico, non è tollerante, aperto, perché non c’è materia da cui dissentire né ideologia da contestare, non ha attualmente una visione del futuro, un progetto su un insieme di valori anche perché i padroni del partito a livello locale non ci pensano minimamente a farsi da parte, a fare un passo indietro. Sono in eterna simbiosi parassitaria attaccati al partito allo stesso modo di una mignatta. La politica Coriglanese è piena di politici che superano qualsiasi primato di immoralità, una politica fatta di trame, di inganni e di accordi infami. La politica e con essa i “circoli” sia di destra, di sinistra ed i meet - up dei 5 stelle sono botteghe dove si vendono eresie, promesse diseducative, frutto di una propaganda mirata all’acquisizione del consenso. Il fatto più grave è che da qui ne escono incapaci dove ognuno mette al centro i propri interessi. I partiti, un tempo erano botteghe dell’arte, da dove ne uscivano uomini. Oggi, la politica è piena di mezzi uomini, uominicchi, quaquaraqua, sprovveduti. Il problema maggiore è che politici e potere hanno scordato volutamente che tutti gli uomini sono uguali, e tutti hanno il diritto di alzare la testa verso il cielo, siano essi operai che servi. Invece continuano a vivere nel loro stato asinino, nel loro stato di illegalità, di benessere non sapendo che vivere in questo modo è vivere da morti, da parassiti, tanto è vero che un uomo solo”S.B.” sta facendo male più di un esercito di barbari. Riguardo ai cosiddetti giovani “impegnati” in politica, è giunto il momento che abbandonino il gossip, le giravolte politiche e le sparate a favore di una politica con la P maiuscola. Non comprendo veramente il criterio di valutazione di qualche giornalista locale quando attribuisce a persone nate come “forti perché liberi” o ad altri doti politiche sopraffine. Certamente il giornalista in questione, dimentica che alcuni di questi hanno fatto il pieno di voti poiché titolari di attività commerciale in una realtà dove la carenza di lavoro è cronico, pertanto facile veicolare, condizionare il voto dei propri lavoratori. Inoltre, non si mette in conto che il pieno di voti potrebbe anche essere frutto di una parentela allargata. Comunque al di la del consenso avuto, i risultati politici raggiunti da questi baldanzosi giovani rampanti ci dicono che Corigliano, non ha avuto nessun giovamento sia in termini di servizi che di progresso economico, anzi nella maggior parte dei casi a migliorare è stata la loro situazione sia politica che economica. Mi dispiace contraddire il giornalista, ma siamo comunque in presenza di dilettanti dove qualcuno muove le fila per loro. La cosa sicura è che non siamo in presenza di giganti della politica! Anzi! Lo dimostra il fatto che alla fine, anche i più votati ed i cosiddetti giovani con innate doti politiche geniali, che a parole dicono di cambiare il mondo hanno preferito e preferiranno il calore dei partiti al potere e le braccia affettuose dei cosiddetti politici nostrani, il sindaco dott. G. Geraci è l’esempio calzante del padre putativo di questi pargoli. Non so se sia un bene o un male, i partiti già fanno a gara ad averli nelle loro liste poiché sicuri di vincere la scalata al prossimo comune unico. CHI VIVRA’ VEDRA’!!


Movimento centro storico: Corigliano Calabro. Luzzi Giorgio

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